Nel 1915, allo scoppio della prima guerra mondiale, è arruolato e trasferito al fronte.
Nel 1940, allo scoppio della seconda guerra mondiale, è richiamato alle armi. Trascorre 18 mesi di prigionia ad Algeri trovando conforto nella sua arte. Rientra in patria nel 1946, quando la sua Ancona è in gran parte distrutta.
Bibliografia:
1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume secondo, Lodi, Il Pomerio, pp. 737.
2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume II, M-Z, Adarte, p. 589.