Monti Michelangelo

scultore
Milano, 1875 - Torino, 1946

A Brera studia con Ernesto Barzaghi, Enrico Butti e con Ernesto Bazzaro, termina gli studi all'Albertina di Torino con Tabacchi. e dal 1896 al '99 vive nell'atmosfera artistica di Leonardo Bistolfi.

Partecipa alla Prima esposizione Quadriennale di Torino del 1902 con la scultura Rovi e spine.

Con il gruppo in gesso, Mio! partecipa all’Esposizione Nazionale Belle Arti nell’autunno 1912 nella R. Accademia di Belle Arti in Milano.

Dal 30 marzo al 30 giugno 1921, figura alla Prima Biennale Romana, con la scultura: L’aquila.

Nel 1922 alla Prima Internazionale d'Arte a Sanremo, presenta una Madonna.

Figura alla Seconda Biennale Romana, Mostra Internazionale di Belle Arti,nel Palazzo delle Belle Arti di Roma, con la scultura Maternità, che si tiene dal 4 novembre 1923 al 30 aprile 1924.

Nel 1923 realizza il monumento dedicato ai Caduti del II Reggimento Alpini a Cuneo, e quello di Castellamonte, (inaugurato il 28 ottobre 1923):

Nel 1924 esegue il monumento ai Caduti di San Francesco al Campo (TO),

Nel 1925 realizza i monumenti ai Caduti della Grande guerra a San Maurizio Canavese (1925), e quello di Pomponesco (MN), inaugurato l’11 ottobre 1925.

Realizza anche i monumenti a Caduti di Corio Canavese e quello di Momo (Novara) inaugurato nel 1928.


Michelangelo Monti

Figlio di un notissimo caposcuola della scherma italiana, schermitore egli pure, spirito e volto fieri e risoluti; volontario combattente nella grande guerra Monti Michelangelo, nato nel 1875 a Milano, è tra le figure più interessanti dell’ambiente artistico nostro. Il tono talvolta di quasi militare e rude autorevolezza che assumono certi aspetti del suo carattere non impediscono al suo animo di artista di manifestarsi liberamente nelle opere e nella vita. Lieto e generoso, arguto e scapigliato nel suo immancabile contributo alle più geniali manifestazioni degli artisti torinesi egli non si scosta tuttavia da quel senso di dignità e di austera disciplina cui è improntata tutta la sua operosità di uomo e di artista.

Monti ha potuto godere del privilegio invidiabile di educarsi e di formarsi alla scuola di alcuni fra i migliori maestri della scultura italiana. A Brera studiò con Enrico Butti e con Ernesto Bazzaro, entrambi nobilissimi rappresentanti della robusta e sostanziosa scuola lombarda. Ultimò gli studi all’Albertina di Torino e dal ’96 al ’99 visse nell’at- mosfera artistica di Leonardo Bistolfi, osservando meditando e studiando a lungo fra quelle che furono le più profonde e poetiche armonie della scultura italiana dell’ultimo ottocento.

Tuttavia il Monti non si ridusse alla perpetua contemplazione delle opere superbe dei suoi maestri. Sviluppò e rafforzò il suo temperamento e la sua preparazione con tutto il lievito che tali maestri gli avevano donato. Seguì il Butti negli sviluppi della linea immaginosa, nel senso del monumentale; assimilò il gusto ed il ritmo pittorico del Bazzaro; comprese i tormenti, il lirismo, la sensibilità vibrante del Bistolfi: ma conservò tutta la propria personalità.

La sua opera, sia pure con i segni delle mutevoli leggi dei tempi e delle discipline estetiche imposti dalle necessità del cammino, non è offuscata da preoccupazioni decorative né costrutta coi mezzi dell’arte convenzionale; non è basata su formule immutabili o su testardi principi sorpassati. La sua scultura non è la muta e fredda imitazione accademica né la supina adesione ai grotteschi sfoghi barbarici che ancora, qua e là, adombrano la nostra bellissima terra ed offendono le nostre più gloriose tradizioni.

Le sue figure sono pezzi di modellatura solida e sincera, senza superficialità di effetti, senza svolazzi e senza frivolezze ma anche lontane da quelle comode semplificazioni sintetiche che non rappresentano né la forma né il contenuto. Forma, spirito e vita, e cioè quanto di umano ci può dare sensazioni ed emozioni le più vive e profonde, non trovano in Monti l’arbitraria incontrollabile finzione rappresentativa cui si affidano i deboli e gli incompleti.

Monti non è certo un fenomeno, né la rivelazione né l’astro di un giorno. È un artista fedele e innamorato dell’arte alla quale dà la stessa passione, lo stesso ardore, lo stesso cuore e lo stesso braccio che ha dato spontaneamente e silenziosamente alla lunga guerra vittoriosa. E continua così, con amore e con umiltà, la sua dura fatica senza soste. Ci piace ricordare, fra le opere e le affermazioni più notevoli di Michelangelo Monti il premio ottenuto, ancor giovanissimo, alla Esposizione di Milano del 1894 e quello alla Mostra del ’98 di Torino con un agile e risoluto nudino (Trottola), un premio alla Mostra di Caricatura di Rivoli, il nudo Gioventù, esposto a Roma, l’Inizio alla vita, la Morte di Spartaco ed un forte autorevolissimo gruppo di monumenti ai Caduti; II Alpini a Cuneo, S. Maurizio Canavese, Castellamonte, Momo (Novara), Pomponesco (Mantova).

Giovanni Reduzzi - (1933 - Giovanni Reduzzi, Artisti contemporanei: Michelangelo Monti, Torino, a b c rivista d’arte, Anno II, n. 10 ottobre, pp. 16/18).



Bibliografia:

1902 - Efisio Aitelli, L’Esposizione Quadriennale di Belle Arti di Torino, Bergamo, Emporium, n. 94, ottobre, p. 269;

1912 - Esposizione Nazionale Belle Arti - Autunno 1912, catalogo mostra, Milano, R. Accademia di Belle Arti in Milano, p. 23;

1921 - Prima Biennale Romana. Esposizione Nazionale di Belle Arti nel Cinquantenario della Capitale. Catalogo mostra, Roma, pp. 193.

1922 - La Prima Internazionale d'Arte a Sanremo, La Cultura Moderna - Natura ed Arte, Milano, Vallardi, n. 5 maggio, p. 283.

1923 - Seconda Biennale Romana. Mostra Internazionale di Belle Arti, catalogo mostra, Roma, novembre - aprile 1924, p. 21;

1933 - Giovanni Reduzzi, Artisti contemporanei: Michelangelo Monti, Torino, a b c rivista d’arte, Anno II, n. 10 ottobre, pp. 16/18.

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume secondo, Lodi, Il Pomerio, pp. 735

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume II, M-Z, Adarte, p. 587/588.

2011 - Alfonso Panzetta (a cura di), Cassero Collezioni. Michelangelo Monti 1875-1946. La Gipsoteca e il Fondo Documentario dell’artista, Torelli Edizioni, Montevarchi, p. 280.

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