Milani Umberto

scultore
Milano, 1º dicembre 1912 - Milano, 5 gennaio 1969

Umberto Milani nacque a Milano il 1° dicembre 1912, ultimo di sette figli dell’ingegnere Eugenio Milani. Precocissimo, cominciò con la pittura per poi far pratica di scultura, «tirando il violino» in una bottega artigiana prima, estendendo contemporaneamente e poi i suoi studi alle scuole serali, al Castello e infine a Brera.

Fin dalle prime mostre, alternava scultura e pittura mentre già si profilava, nella sua tendenza espressiva, la gran copia dei suoi interessi artistici e costruttivi, attraverso i fitti legami del suo operare con l’architettura, suggerendo, a sua volta, non pochi spunti ad architetti e designers. I momenti più rilevanti della sua vita pubblica — cui ne corrisponde certo un’altra, intima, ostinata, chiusa, tutta quanta dedita alla ricerca, allo scandaglio profondo della sua visione del mondo e dell’uomo — restano comunque alcuni alti riconoscimenti artistici, massime il primo premio per la scultura alla Biennale veneziana del 1962 e le stimolanti presenze alle Triennali del 1951 e del ’54, quando propose «un esempio tra i più intelligenti e riusciti di collaborazione della scultura con l’architettura» (M. Valsecchi, op. cit.). Nominato accademico di San Luca nel 1965 vide negli ultimi tormentati anni della sua esistenza (conclusasi a soli cinquantasette anni, nella fredda mattina del 5 gennaio 1969) la sua notorietà estendersi all’ambito internazionale, attraverso mostre (Sidney, Tokyo, Copenaghen, Sao Paulo, New York etc.) e acquisti di Musei importanti quali Dallas, Filadelfia, Winterthur, Firenze, Padova e molti altri ancora. Nella casa di via Solferino e nel suo studio di via Castelfidardo, concentrò quasi tutta la sua vita e il suo operare, tra gente semplice e quotidiana cui s’alternavano i più prestigiosi protagonisti della cultura internazionale.

Le mostre

Un elenco delle «personali» e delle «collettive», seppure di importanza internazionale, cui partecipò Milani sull’arco di trent’anni di incessante attività artistica, comporterebbe una interminabile sequenza. A Milano espose di preferenza alle Gallerie del Milione e dell’Annunciata, a Winterthur al Kunstmuseum, a Bologna alla Loggia, a Firenze alla Strozzina, etc. Quanto alle rassegne collettive, detto della «sala» che gli fu dedicata dalla Biennale veneziana nel ’62, restano da annoverare esposizioni e partecipazioni in tutto il mondo.

Nel 1937 espone nella collettiva "I Dieci", alla Piccola Galleria di Milano, presenta il gesso al vero Giovinetta, e Nobildonna.

Partecipa dal 23 maggio al 16 giugno 1946, con la scultura in bronzo Figura, al Premio di Scultura della Spiga a Milano presso la Galleria omonima.

Dall’8 ottobre al 10 novembre 1961 figura al IV Concorso Internazionale del Bronzetto, Biennale d’arte triveneta, con la scultura: Forma in ascesa.

Nel 1977 viene ricordato dal 14 gennaio al 19 febbraio, con la mostra: Umberto Milani, a cura di Giorgio Mascherpa, alla Galleria San Fedele, di Milano.


Bibliografia:

1937 - Luisa Santandrea, I Dieci a Piccola Mostra, Milano, Pro Familia, n. 11(1895), 14 marzo XV, p. 130.

1946 - Premio di Scultura della Spiga, catalogo mostra, Milano, Galleria della Spiga, maggio - giugno, pp. 76/77;

1961 - IV Concorso Internazionale del Bronzetto, Biennale d’arte triveneta, catalogo mostra, Padova, p. 26, (Ill.).

1977 - Umberto Milani, a cura di Giorgio Mascherpa, catalogo mostra, Galleria San Fedele, Milano, pp.nn.

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