Mazzucchelli Alfonso

scultore
Morazzone (VA), 1867

Fratello dell'architetto Egidio Mazzucchelli.

Cominciò ad esporre nel 1881 l'opera Un rimprovero. Espone il gruppo in marmo Orfanelle alla Promotrice di Torino. Nel 1887 espone a Venezia Reminiscenza. A Londra nel 1888 presenta Vanerella. Nel 1891 partecipa alla Prima Esposizione triennale di Belle Arti a Milano con la scultura: Valeria che bacia l’urna di Spartaco.

A Milano nel 1894 presenta: L'arrivo del papà, Frammento artistico e Ispezione alla freccia.

Nel 1895 partecipò alla Prima Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con la scultura: Chi dorme non piglia pesce.

Partecipa con la statua in marmo Il tempo, e con il gruppo in gesso Gli ultimi anni di Michelangelo, alla Mostra Nazionale di Belle Arti che si tiene nel Parco di Milano dall’aprile al novembre 1906.

Con la figurina in marmo Sulla spiaggia, partecipa all’Esposizione Nazionale Belle Arti nell’ autunno 1912 nella R. Accademia di Belle Arti in Milano.

Nel 1928 realizza 4 statue in stucco modellato e dipinto per la diocesi di Bergamo, raffiguranti: San Paolo, San Pietro, San Tommaso d'Aquino e Sant'Agostino.

Nell’aprile-maggio 1922, figura alla Prima Mostra d’Arte Sacra, che si tiene a Milano nel Chiostro di Santa Maria delle Grazie, e promossa dalla Società Amici dell’Arte Cristiana, con la lunetta in gesso: La Pietà; e Madonnina.

Il Cimitero Monumentale di Milano, Villa Erba di Cernobbio, la chiesa milanese di San Calimero e numerosi edifici di culto lombardi ospitano opere di Mazzucchelli.

Per il Cimitero Monumentale di Milano realizza:

1) In collaborazione con l’Arch. Luca Beltrami la tomba della Famiglia GRITTI

2) “Preghiera” scultura in marmo per la tomba SESSA Sandro

Nel 1903 per la Cappella della Famiglia Bordoni, realizza un artistico cancello in bronzo, (ing. Giovanni Garbagnati).

- Nel 1904 esegue il monumento in granito di Biella con statua e decorazioni in bronzo "Fiori di nozze" per la tomba Piatti Alice.

- Nel 1910 esegue il Monumento in marmo di Carrara “Silenzio” per la tomba Maggiolo Giuditta-

4) Tomba Coniugi MANZONI, Monumento in granito d’Anzola, statua “Le tre Marie al Santo Sepolcro” e decorazioni in bronzo, anno 1922

5) Statua in bronzo “Dolore” per la tomba Luigi LATTUADA, anno 1922

6) Monumento in marmo di Gandoglia “Tempo”, tomba Coniugi MOLTENI, anno 1915

7) Cappella in granito di Biella lucidato, Altorilievo in bronzo raffigurante “La lotta del Genio del male”, la figura sorretta dalla Mater consulatorum è il ritratto della defunta, tomba Famiglia CROCI

Cappella in granito di Biella lucidato con ricca decorazione in bronzo, Il cancello in bronzo rappresenta “Gesù nell’orto” (in collaborazione con Arch. Egidio Mazzucchelli), per la Famiglia Zonda.

Per l'Edicola Brambilla, esegue il cancello in bronzo, e l'artistico bassorilievo che trovasi nell'interno alla parete di fronte il quale ha per significato: Custodit - Dominum - Ossa- Coreum. (Arch. Brambilla)


Bibliografia:

1891 - L’Esposizione Triennale di Belle Arti, (con ill.), Milano, Il Secolo Illustrato, n. 84, 7 maggio, p. 151, 152; testo con dati interessanti

1895 - Prima Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 157.

1906 - Mostra Nazionale di Belle Arti, catalogo illustrato, Milano, Parco, aprile-novembre, p. 91, 164,

1912 - Esposizione Nazionale Belle Arti - Autunno 1912, catalogo mostra, Milano, R. Accademia di Belle Arti in Milano, p. 43;

1913 - Ambrogio Annoni, a cura di, Il Cimitero Monumentale di Milano, Milano, Editore Bonomi, p. 91;

1922 - Prima Mostra d’Arte Sacra promossa dalla Società Amici dell’Arte Cristiana, catalogo mostra, Milano, aprile maggio, p. 9, 15;

1923 - Luigi Larghi, Guida del Cimitero Monumentale di Milano, Milano, Enrico Gualdoni, p. 71, 82, 171, 174, 177

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume secondo, Lodi, Il Pomerio, pp. 702, 703 ill.

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume II, M-Z, Adarte, p. 576

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