Umberto Mastroianni è nato a Fontana Uri il 21 settembre del 1910. Giovanissimo inizia il suo apprendistato tecnico, frequentando a Roma lo studio dello zio Domenico, allora uno dei più noti scultori accademici, e i corsi di disegno presso l’Accademia di San Marcello. Nel 1926 si trasferisce a Torino con la famiglia (il padre era capotecnico presso l’Arsenale), dove ha risieduto fino al 1970. Ha cominciato a farsi conoscere nel 1930, quando ha vinto il Premio del Turismo offerto dal Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1931 ha tenuto la sua prima mostra personale a Genova e negli anni trenta ha cominciato ad esporre nelle grandi mostre nazionali, dalle Sindacali, a quelle organizzate dalla Società Promotrice di Belle Arti di Torino. Nel 1935 ha partecipato per la prima volta alla Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma e nel 1936 alla XX Biennale di Venezia. Alla Quadriennale ha esposto ancora nel 1939 e nel 1943; alla Biennale ha avuto una sala nel 1940 e vi ha partecipato ancora nel 1942.
Chiamato alle armi durante la guerra, ha partecipato poi alla Resistenza. Dopo la liberazione, è stato tra I protagonisti del rinnovamento dell’arte italiana: fin dal 1945 ha esposto nelle mostre d’avanguardia promosse dall’Art Club; inoltre, insieme ai pittori Spazzapan e Morelli, all’architetto Ettore Sottsass Jr. e al critico Piero Bargis si è fatto promotore di iniziative culturali, che culminano con il progetto del Premio Torino (di cui è stata fatta una sola edizione nel 1947), manifestazione che avrebbe dovuto, nell’intenzone dei patrocinatori, far conoscere le tendenze più attuali dell’arte italiana contemporanea. Intanto, nel 1945, aveva vinto insieme all’architetto Mollino il concorso per il Monumento ai caduti per la libertà, I cui bozzetti vengono presentati alla fine del 1945 in una sala di via Rossini; il Monumento viene eseguito successivamente e collocato nel Campo della Gloria del cimitero di Torino. Nel 1948, insieme a Spazzapan, espone alla galleria della Bussola; i due artisti sono presentati nel catalogo da Dino Formaggio e, in quel momento, l’esposizione dello scultore, che a Torino viene chiamato "il pirata", e del pittore, che viene indicato come "il bucaniere", acquista un particolare sapore polemico. Da questo momento in poi la notorietà di Mastroianni varca i confini nazionali e comincia ad affermarsi in Europa prima, in America dopo. Nel 1951 tiene la sua prima mostra personale alla Galerie de France di Parigi, certamente, allora, la più importante galleria d’Europa; la critica straniera, da Jean Cassou, a Léon Degand (che lo presenta in catalogo), a Pierre Descargues, a Frank Elgar, si rende immediatamente conto della qualità della sua produzione e del suo significato. Il riconoscimento più alto lo ottiene alla Biennale di Venezia del 1958, quando gli viene conferito il Gran Premio Internazionale per la Scultura. Intanto, nel 1956, ha esposto ancora alla Galerie de France a Parigi, nel 1957 al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles (presentato da A. M. Hammacher, direttore del Rijksmuseum «roller Miiller di Otterlo); nel 1960 Lionello Venturi scrive la presentazione al catalogo per la mostra personale alla Kleemann Gallery di New York e nello stesso anno l’artista espone al Dallas Museum of Fine Arts. Nel 1961 l’Istituto Nazionale d’Architettura organizza una mostra all’aperto delle sue sculture agli Orti Sallustiani di Roma, mostra conclusa con un dibattito a Palazzo Taverna, sede dell’Istituto, presieduto da Bruno Zevi; nel 1964 espone, ottenendo grandi riconoscimenti critici, alla Galleria Bonino di New York.
Nel 1962 Mastroianni comincia a dedicarsi anche all’incisione e tiene la sua prima mostra di acqueforti nella Litografica Romero a Roma, dove incide poi anche le lastre per l’illustrazione di alcuni volumi (Poeti Sovietici, 1964; Vento Furente, 1972). Nel 1964 il Comune di Cuneo decide di assegnargli l’esecuzione del Monumento alla Resistenza: vi lavora per cinque anni fino al momento dell’inaugurazione avvenuta nel 1969. Nel 1971 la città di Frosinone gli ha commissionato il Monumento ai caduti di tutte le guerre, che l’artista ha già eseguito in acciaio e che verrà messo in opera nel 1974.
Nel frattempo ha anche avuto l’incarico dalla città di Cassino di erigere un altro monumento che ricordi i tragici avvenimenti che sconvolsero la città e le coscienze del mondo intero nel 1944. Nonostante l’enorme attività svolta e che continua a svolgere, Mastroianni non ha dimenticato l’importanza che ha, per la cultura artistica contemporanea, lo svolgimento di una funzione didattica. Titolare della cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, di cui ha anche tenuto la direzione dal 1961 al 1969, quando da Torino si è trasferito a Marino Laziale ha insegnato prima nell’Accademia di Belle Arti di Napoli, quindi in quella di Roma, dove insegna tuttora. Per il complesso della sua attività di scultore, di incisore, di insegnante, e soprattutto per aver eseguito il Monumento alla Resistenza di Cuneo, ritenuta opera tra le più importanti nel panorama di tutta la scultura moderna, ad Umberto Mastroianni è stato conferito il 16 dicembre 1973 il Premio Feltrinelli dell’Accademia Nazionale dei Lincei.
Nel 1974 il Musèe d’Art Moderne de la Ville de Paris ripropone tutta l'attività scultorea di Mastroianni. Nel 1977 un'antologica di “rilievi cromatici", disegni, bozzetti in legno e incisioni, curata da Floriano De Santi è allogata nel Palazzo Ducale di Urbino. Nell’autunno Mastroianni espone alcune sue opere monumentali a Charleston, nell’ambito dell’edizione statunitense del “Festival dei due mondi”. Seguono poi la mostra dei “rilievi cromatici” al Palazzo dei Diamanti a Ferrara (1979-'80) e la grande antologica del 1981 alla Fortezza del Belvedere di Firenze.
Nel '79 esegue per il Teatro dell’Opera di Roma la scenografia del Coro dei morti su testo di Giacomo Leopardi e musica di Goffredo Petrassi; e l’anno seguente L’uccello di fuoco di Igor Stravinskij. Alla fine dell’83 una mostra itinerante negli Stati Uniti, che da Miami arriva dopo alcune tappe a Washington; la donazione del bronzo dorato del '40, la Madonna della Pace all'abbazia di Casamari; l'inaugurazione di un Monumento alla Resistenza sulla montagna di Vallerotonda; infine la pubblicazione di una esaustiva monografia critica ad opera di Floriano De Santi.
Nel 1985 gli viene conferito a Tokyo "The 4th Henry Moore Grand Prize Exhibition the Utsukushigahara Open Air-Museum”. Lo stesso Museo d’Arte Moderna, poco distante dalla capitale nipponica, gli apre una sala permanente con una dozzina di opere, tra le quali ha assoluto spicco il bronzo Hiroshima del '60.
Nel 1987 dona allo Stato italiano 26 opere per lo più del periodo informale, il nucleo più importante della sua collezione; a seguito di ciò gli viene dedicata una mostra allestita al San Michele di Roma. Nell’estate sono presentate ad Aosta, nello spazio dell’antica chiesa di San Lorenzo, davanti alla mitica colleggiata di Sant’Orso, la serie completa dei grandi cartoni e la quasi totalità degli arazzi. Nel gennaio 1988 che la Direzione Generale della Fiat di Pescara gli dedica un’importante mostra. Durante l’estate dello stesso anno vede Mastroianni impegnato in due personali: nella città di Pieve di Cadore sculture e incisioni; e nella capitale egiziana Il Cairo per una rassegna espositiva riguardante l’attività scenografica (bozzetti, sculture, progetti teatrali).
All’inizio '89 il Comune di Milano promuove una grande antologica negli spazi della Rotonda della Besana dal titolo “I materiali 1932-88”. La rassegna, curata da Floriano De Santi, illustra tutta l'attività artistica del grande scultore in dodici sezioni. A coronamento di una prodigiosa carriera - e dopo i premi Biancamano e la Ginestra d’oro del Cònero -, il 27 ottobre del medesimo anno riceve a Tokyo il “Praemium Imperiale”, una sorta di Nobel del Sol Levante. Nei primi mesi del '90 diventa attivo nel castello Ladislao di Arpino, il Centro Internazionale Mastroianni (oltre cento opere tra sculture, bassorilievi, disegni e incisioni, datate dal 1935 sino ad oggi); ad Urbino si è progettato il museo dei bozzetti lignei: una raccolta di lavori monumentali che precede la fusione in bronzo o in acciaio. Un’esperienza unica del corpus artistico di Mastroianni. Un altro monumento resistenziale è inaugurato a Poggibonsi sempre del ’90; e intanto sette grandi sculture, esposte a Marino nell'aula consigliare, avrebbero dovuto costituire un primo nucleo del progettato museo cittadino unicamente consacrato all’opera di Mastroianni. Nell'ottobre si apre in Giappone, al “The Hakone Open Air Museum", l’imponente rassegna “Dal Caos alla materia, dall'Informe al Cosmos”. Ordinata da Floriano De Santi, essa raccoglie la produzione più significativa degli ultimi vent’anni. Circa dieci anni dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria di Arpino, Mastroianni ottiene nel luglio '91 quella di Chiaravalle. Dopo una sua esposizione di incisioni scelte nella Chiesa di San Domenico di Arpino, la stessa rassegna viene riproposta dai Servizi Culturali dell’Olivetti, nel novembre-dicembre, al Centro Congressi “La Serra” di Ivrea. Cura - su commissione del Gruppo Cassa di Risparmio di Roma - l’arredo della Sala Conferenze del nuovo edificio capitolino della Corte d’Appello: oltre ad un grande arazzo, realizza sei pannelli in piombo graffiati e colorati e quattro sculture, che cadenzano uno spazio idealmente ricreato. Sul finire dell’anno, la Provincia di Torino promuove, negli spazi di Palazzo Graneri e del Circolo degli Artisti, la rassegna “Mastroianni nelle collezioni private piemontesi”, con un'ottantina di pezzi tra bronzi, marmi, terrecotte, cere, arazzi, cartoni graffiati, disegni, piombi e rami.
Nella primavera 1992 inaugura ad Alessandria, nella Sala d’Arte di Palazzo Guasco, un’antologia di ori e d’argenti. Nel proseguo dell'anno sono da registrare altri due avvenimenti di ragguardevole interesse: la collocazione, durante l’estate, dei lavori monumentali Belfagor davanti al Palazzo Ducale di Genova nell’ambito delle manifestazioni sulle Colombiadi e Guerriero nella scalinata del Palazzo delle Esposizioni di Roma quale simbolo della Quadriennale.
Nel dicembre 1991 gli viene conferito a Roma il "Premio Michelangelo”. Nel 1993 ad Arpino è inaugurato il Museo del "Centro Internazionale Umberto Mastroianni”, diretto da Floriano De Santi, nella sede provvisoria del Palazzo Ducale Boncompagni. Lo stesso anno, S.S. Giovanni Paolo II inaugura il Monumento di Erice realizzato dal Maestro in occasione della visita Centro Ettore Majorana l’8 maggio 1993. Sempre nel '93 dona a Fontana Uri, sua città natale, una scultura monumentale in ricordo delle sue radici, in onore di tutti i cittadini del luogo, in particolare a suo padre. A Trento presso Castel Ivano, lo stesso anno, inaugura - a cura di Danilo Eccher e Floriano De Santi - un’importante mostra capace di dare uno spaccato completo dell’opera svolta negli anni dal Maestro. A Roma, consolidato il progetto di realizzazione del Museo Mastroianni - con sede nel complesso di S. Salvatore in Lauro, nel cuore di Roma, con direzione di Floriano De Santi - l'iniziativa è inaugurata con la pubblicazione di una corposa monografia. Nel 1993, presso il Chiostro di San Giovanni in Laterano in collaborazione con il Pio Sodalizio dei Piceni e II Cigno Galileo Galilei Edizione di Arte e Scienza, è allestita una mostra di Arte Sacra di trenta pezzi tra sculture e opere su carta datate dal 1928 ai primi anni del '90. Nel 1994 a Torino s'inaugura l'imponente lavoro della Cancellata del Teatro Regio e gli è conferita la Cittadinanza onoraria. Nel 1995 è inaugurato nella città di Cumiana il bassorilievo in bronzo a ricordo dei caduti nella Resistenza. Lo stesso anno la Città di Cento in onore a Guglielmo Marconi inaugura la scultura monumentale: “Elettra” e, presso il Palazzo dell’Arte in occasione della Triennale di Milano, Umberto Mastroianni espone nei giardini, tre sculture monumentali: Guerriero del 1970/1988, Fantascienza del '71 e Macchina sacrale dell’88. Nel 1996, dopo la personale alla «Borgogna» di Milano, viene ordinata a Torino, nell'ambito del Salone del Libro, la rassegna «Mastroianni e la letteratura». Mentre nel maggio del '97 viene collocata in Valle d’Aosta una statua di San Francesco, le città di Aprilia e di Marino inaugurano, rispettivamente nell’ottobre e nel dicembre dello stesso anno, i monumenti Evoluzione (Gioco lunare) del 1990 e Guerriero del 1970-96.
Nella notte del 25 febbraio '98, dopo una lunga e dolorosissima malattia, Mastroianni muore nella sua casa-museo di Marino.
- Nel 1955 tiene una mostra personale nel Salone torinese della Stampa.
Bibliografia:
1955 - Marstroianni, Arte Figurativa Antica e Moderna, Milano, n. 3 mag.-giu., p. 40 ill.
1971 - Mastroianni. Saggio critico di Giulio Carlo Argan, Schede e note bio-bibliografiche di Simonetta Lux Statera, Edizioni della Cassa di Risparmio di Cuneo, pp. 180.
1992 - Umberto Mastroianni: Sculture, dipinti, disegni, (Verona, galleria La Meridiana, 8/21 febb.), Mantova, Archivio, n. 2 febbraio.
1995 - Maria Lenti, Museo Donazione Umberto Mastroianni, Mantova, Archivio, n. 9 novembre,
2002 - Floriano De Santi, Fucina Mastroianni. Le opere monumentali lignee restaurate di Umberto Mastroianni donate alla città di Urbino, Mantova, Archivio, n. 7 settembre, p. 6.
2006 - Floriano De Santi, Umberto Mastroianni, Ascoli Piceno dal 27 settembre, Mantova, Archivio, n. 8 ottobre.
2011 - Floriano De Santi, Mastroianni o il tragico ruotare dell'universo, A Castellamonte una suggestiva antologica del Maestro..., Mantova, Archivio, n. 8 ottobre.
2012 - Floriano De Santi, Le navicelle spaziali di Umberto Mastroianni, ad Arpino, nel Palazzo Ducale Boncompagni una grande retrospettiva dello scultore ciociaro, Mantova, Archivio, n. 6 giu.lug.ago, p. 8.