Marusi Giuseppe

pittore
Parma, 24 aprile 1862 - Mantova, 26 marzo 1943
tipi-orientali
Tipi orientali - s.d. (1890 c.)

Figlio di Luigi e di Annunciata, nasce a Parma il 24 aprile 1862; muore a Mantova il 26 marzo 1943.

Brillante allievo dell’Accademia di Belle Arti di Parma, si trasferisce a Mantova grazie al R.D. 1887 che istituisce la Regia Scuola Serale e Domenicale d'Arte Applicata all'Industria. È, infatti, il primo docente ad essere nominato per concorso; gli è affidata la cattedra di Materie Artistiche e la direzione della Scuola.

Vero maestro d’arte e di vita viaggia in molti paesi d’Africa (Egitto e Tunisia) e d'Europa (Inghilterra e Francia), sono queste le sue mete preferite come è testimoniato dai suoi schizzi grafici e dalle opere di cavalletto. Dietro un suo autoritratto in costume beduino è scritto di suo pugno “Marusi Giuseppe dipinse se stesso in Egitto - Cairo 1893”.

Conosce benissimo l'inglese e, spesso, dopo le lezioni di pittura intrattiene i suoi allievi migliori per insegnare loro la lingua.

Nel 1889 dipinge il Cortile dell’Accademia di Verona che firma “Marusi da Parma”.

Nel dicembre 1915 gennaio 1916 partecipa, su invito, alla “Mostra Artistica Mantovana pro mutilati e orfani di militari caduti in guerra” al Palazzo Ducale di Mantova con il disegno Testa dal vero.

Dal 22 maggio 1921 partecipa alla “Mostra Artistica Mantovana” che si tiene nel Palazzo Ducale di Mantova.

Partecipa nel 1939, dal 14 maggio al 30 giugno, alla “Mostra dei Pittori, Scultori e Incisori Mantovani ’800 e ’900” al Palazzo Te di Mantova con cinque dipinti: Vita semplice (Savoia), Impressione dal vero, Ritratto di Signora, Un viatico a Mantova, Un Tribuno romano. Alfredo Puerari sulla Voce di Mantova ed in catalogo scrive: “Di Giuseppe Marusi ricordiamo Un viatico a Mantova e un Tribuno Romano tutto maiuscolo nel titolo come nella figura, ma perché si riconosca che non basta onesto mestiere, padronanza di tecnica a raggiungere espressione artistica e perché il pubblico, che ne vide più di quello che ora non trovi in giro, si ricordi che di questa pittura l’ottocento fu zeppo”.

Nel settembre dello stesso anno la Voce di Mantova illustra un servizio sulla Festa dell’uva con un suo dipinto.

Alla sua morte, la Voce di Mantova il 27 marzo 1943, riporta il necrologio della R. Scuola d’Arte: “i discepoli tutti ebbero ad apprezzare l’alta capacità artistica e la scrupolosa rettitudine civile e morale”.

Dalla sua scuola uscirono allievi quali Umberto Mario Baldassari, Carlo Bodini, Guido Beccari, Silvio Rossi e molti altri artisti mantovani.

Sepolto in una fossa comune, viene esumato il 24 luglio 1953 per merito di Eugenia Boles (Parma 1892/1964) che ora è con lui sepolta nel Cimitero di Mantova (Galleria N. lato sinistro).

Nel 1961 alla “Rassegna Arti Figurative Mantovane dall’800 ad oggi”, tenutasi alla Casa del Mantegna dal 25 settembre al 31 ottobre, vengono esposte cinque opere: Testa di moro, Testa, Cammelli, Turchia 1891, Marocco 1891.

Nel 1965, Chiara Perina, scrive: “Di Giuseppe Marusi resta un piacevole ricordo non tanto in alcune composizioni di impegno magniloquente - come il Tribuno romano e un Viatico a Mantova - quanto in alcuni paesaggi esotici: vedi Marocco 1891 o Turchia 1891, dove l’artista riscatta l’inclinazione illustrativa in una solare chiarità di toni”.

Sul mensile Archivio di Mantova, Umberto Tibaldi pubblica un’ampia scheda sulla figura di Marusi nell’ottobre 1989.



Bibliografia:

1961 - Rassegna Arti Figurative Mantovane dall’800 ad oggi, catalogo mostra, Mantova, Casa del Mantegna.

1989 - Umberto Tibaldi, Giuseppe Marusi un valente pittore dimenticato Mantova, Archivio, n. 5, ottobre, p. 12.

2002 - Adalberto Sartori - Arianna Sartori, Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX. Dizionario biografico, volume IV, La - Mu, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. 1854/1861.

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