Nato a Ferrara nel 1881 - Quando la città estense già vedeva sbocciare la gloria di Giovanni Boldini, di Gaetano Previati e di Giuseppe Mentessi - morto il 25 Giugno dell’anno scorso, vittima di un tragico e banale incidente motociclistico a Desenzano, sulle rive del Benaco, alle quali era mosso a chiedere nuove ispirazioni di bellezza per la sua arte e per il suo sogno, quale ricca e confidente fioritura di speranze aveva ormai suscitato e legittimato intorno a sé il compianto pittore.
A Milano dove volle giovanissimo convenire seguendo le orme dei maggiori artisti suoi concittadini, poté rivelare ben presto la eccezionale gagliardia del proprio temperamento pittorico vincendo - scolaro ancora dell’Accademia - uno dei premi di fondazione di Brera con un quadro ineffabile di morbida e delicata poesia evocante nell’alto e suggestivo silenzio lunare le linee severe di quella Badia di Pomposa ch’egli doveva più tardi e più ampiamente celebrare nel meraviglioso polittico oggi ospitato a Milano dalla Galleria del Castello Sforzesco.
E frattanto l’estro impetuoso del pittore s’era liberamente affermato nei cicli di quadri ispirati ora alla umiltà caratteristica dei sobborghi milanesi ed ora all’ampiezza desolata della pianura ferrarese, ora al grigiore salmastroso delle strade di Comacchio ed ora al verde rutilante dei pianori umbri, ora alla drammatica e simbolica rappresentazione dell’affetto e del dolore materno ed ora alla serena poesia degli alberi ch’egli rese con sottile e squisita sensibilità in un gruppo di opere di cui rimane un saggio meraviglioso nella lirica tela Alberi solitari acquistata dalla Galleria Municipale di Milano alla Biennale veneziana del 1914.
Il successo mietuto nelle varie Mostre di Milano e di Venezia, culminò nella memorabile esposizione regionale di Ferrara del 1920. Ugo Martelli rivelando la sua maturità di maestro alla città natale, poté in quell’occasione realizzare una vecchia duplice aspirazione: quella di collocare nella Galleria ferrarese un suo quadro, Abruzzo, accanto alle opere di Boldini, di Previati e di Mentessi e di insignire il Castello Estense di un suo radioso paesaggio nelle sale della Deputazione Provinciale.
L’esito trionfale di quella esposizione valse un’altra grande soddisfazione all’artista: quella di veder acquistata per la Galleria Nazionale di Roma una sua smagliante marina alitata e nobilitata da un caldo soffio di leggenda cristiana.
Nella gioia tripudiante, inebriata di questi successi ond’era assillata e spinta a novelle prove più audaci la sua pura e salda coscienza di artista, Ugo Martelli s’era febbrilmente accinto all’ opera superba di anelito e vasta di mole dalla quale aspettava la consacrazione definitiva della propria gloria di pittore. E negli ultimi mesi di vita, con tutta la piena del suo gran cuore e tutta la tensione più viva del suo nobile spirito, lavorò al polittico di 25 quadri destinato a sintetizzare in un poema pittorico di larga concezione le ragioni profonde della sua arte e del suo pensiero sitibondo di elevare la pittura ad una moderna missione di milizia spirituale pervadendola di un empito amoroso di solidarietà e di bontà umana…
Il destino parve compiacersi di troncare crudelmente implacabilmente quella lotta magnifica del giovane artista contro le difficoltà della tecnica, quel volo sicuro di una dolce anima tormentata verso la sua più alta manifestazione estetica e spirituale…
Le sette tele qui chiamate a convegno commemorativo e glorificatore mentre attestano la grandiosità di quella concezione e ci suscitano ancora il rammarico di vederla spezzata, rinnovano in ogni cuore gentile il dolore onde tutti fummo l’anno scorso percossi alla notizia della tragica scomparsa d’uno dei più promettenti giovani artisti italiani.
Guido Marangoni (1922 - XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra).
Allievo della scuola Dosso Dossi a Ferrara, in seguito trasferitosi a Milano, frequenta l'Accademia di Brera.
Nel 1912 viene ricordato alla X Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia,con 1
Nel 1914 viene ricordato alla XI Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia,con 1
Nel 1922 viene ricordato alla XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia,con una Mostra Personale a cura di Guido Marangoni, vengono esposti i dipinti: La terra, Il sonno, Maternità, Il pianto, ed i disegni su tela: L'acqua, Il pane.
Bibliografia:
1922 - Guido Marangoni, XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, pp. 116/117.
1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1995, Venezia, Electa, p. 520.