Maganzini Giacomo

pittore
Mantova, 24 agosto 1901 - Milano, 28 dicembre 1974

Nasce a Mantova il 24 agosto 1901 da Gildo e Lavinia Galli.

Consegue la laurea in ingegneria; nel 1936 si sposa con Ernestina Berruti. Vive a Milano e a Torre del Mare di Bargeggi (SV), località dove principalmente svolge l’attività artistica. Muore a Milano il 28 dicembre 1974.

Valendosi del supporto e dell’amicizia di accreditati artisti coltiva la passione per la pittura che lo vede prediligere la tecnica dell’acquerello, conoscenza approfondita grazie allo studio dei maestri del settecento e dell’ottocento inglesi, inoltre ha seguito regolari corsi di disegno.

Solo alla fine degli anni Sessanta inizia la sua attività espositiva. Allestisce mostre personali a Montecatini nel maggio 1971, a Savona alla Galleria S. Andrea nel giugno 1971, a Verona alla Galleria Ghelfi nell’agosto 1971, a Legnago, Lecce, Milano, Roma, Rimini, Arona, Crema, Genova.

Partecipa all’ottava mostra annuale dell’acquerello italiano a Cisterna di Latina nell’aprile 1971.

Consegue numerosi premi ai diversi concorsi nazionali e internazionali.

Sue opere fanno parte di collezioni italiane e straniere.

Mario Monteverdi nel 1974 dell’artista scrive: “Giacomo Maganzini ha riconquistato all’acquerello le sue funzioni originarie. Gli ha ridato, cioè, quel compito al tempo stesso evocativo e di trasfigurazione del reale, che già possedette presso i grandi sistematici iniziatori di un tal genere, gli inglesi. La bellezza della natura non diviene per lui un pretesto d’ostilità, di contestazione, ma un rifugio in cui assicurarsi un’oasi di pace, di felicità. Non è questa una situazione di comodo, in quanto assicurarsi una simile posizione è frutto di fatiche e di meditazione. Tale infatti è il suo metodo di lavoro: dopo aver carpito alla natura il segno del suo segreto, rielaborarlo sino a che giunga a maturazione e possa esprimersi nel quadro. Allora la poesia coincide con l’impressione, la natura si trasforma in emozione”.

Hanno scritto della sua opera:

L. Budigna, R. Civello, C. Giacomozzi, G. Magnani, M. Monteverdi, L. Pennone, M. Portalupi, A.T. Prete, S. Riolfo, S. Saglimbeni, L. Servolini, C. Toschi, T. Bonavita, F. Caldiron, F. Ceriotto, L. Pagani, L. Tallarico.

Giudizi critici:

Vive nel mondo di oggi, osservando il passato, convinto che non ci potrebbe essere il presente, anche in pittura, se non ci fossero stati coloro che hanno impostato l’arte di poetare con i pennelli ispirandosi alla verità, alla suggestività dei cieli e degli squarci panoramici, così come sono, o meglio, come furono prima che anche il verde cominciasse a scomparire travolto dal cemento… Gino Magnani.


Bibliografia:

2002 - Adalberto Sartori - Arianna Sartori, Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX. Dizionario biografico, volume IV, La - Mu, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. 1721/1725.

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