La sua educazione artistica ebbe inizio nella bottega dello zio paterno Antonio, statuario di santi di cartapesta; proseguì in Roma presso l’Accademia di San Luca, dove il giovane ebbe a maestri Ignazio Jaco- metti e Filippo Gnaccarini. L’eleganza nativa della linea fece dimenticare il suo realismo all’esigente architetto Giuseppe Sacconi, che lo ebbe massimo collaboratore nel Monumento a Vittorio Emanuele IL Della sua lunga attività rammentiamo: “Spartaco,,, “Reziario e Mirmillone,, (1880), “Com’è fredda!,, (1883) bronzo, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna in Roma; il bronzeo monumento a “Vittorio Emanuele II,, (1889) in Lecce, e altri quattordici busti nella stessa città. Fece sculture nel Teatro Bellini di Catania e nella Basilica della Madonna a Loreto (intorno al 1900), “San Tommaso ,, per la Basilica di San Paolo e “ La Religione,, per la chiesa di San Carlo al Corso in Roma; “Adamo ed Èva,,, intitolato anche “La voce di Dio tuonò,,. Dopo il 1900: la statua d’un giureconsulto romano pel Palazzo di Giustizia a Roma; i due monumenti a Garibaldi in Brescia (1889) e in Buenos Aires (1904); “Lia dantesca,, (1905); la statua di bronzo di “Federico Seismit-Doda,, (1906), in piazza San Carlo ai Catinari a Roma; “ Rope quait (anelli di corda) ,, (1907), bronzo per l’Accademia di San Luca; “ Similia similibus,, (1914). Sono da annoverare primeggiami nella sua attività di plastico, le molte statue, le basi di colonne trionfali ed altro nel citato Vittoriano.
All’Esposizione nazionale del 1881 a Milano, espone L’Arabo.
Nel 1897 partecipa alla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia con 1 scultura
Nel 1901 partecipa alla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia con 1 scultura
Nel 1905 partecipa alla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia con la scultura in marmo: Lia.
Nel 1907 riceve a Roma il premio G. A. Müller, con le sculture: Rope quait (anelli di corda), e La Lia di Dante, opere esposte all'esposizione annuale degli amatori e cultori di belle arti di Roma.
Esegue nel 1910 una delle due statue simboliche in argento collocate ai due lati della targa centrale, raffigurante La Bontà, per La tomba del Re buono, al Pantheon di Roma.
Nel 1914 partecipa alla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia con 1 scultura
Esegue il Busto di Cadolini Giovanni per il Gianicolo di Roma, inaugurato con delibera consigliare del marzo 1920.
Il 21 dicembre 1929 in occasione della prima messa di S. S. Pio XI, nella chiesa di San Carlo a Roma, è stato inaugurato l'altare adorno di marmi preziosi e sculture. Eugenio Maccagni ha anche curato la parte architettonica del tabernacolo, ne ha modellato il portello in bronzo dorato ed i due angeli in adorazione di grandezza naturale, e la grande statua della religione alta tre metri che sovrasta l'altare. Ha pure realizzato il busto di Pio XI collocato sulla porta d'ingresso della sacrestia.
Bibliografia:
1881 - Al Palazzo di Belle Arti - La Galleria B., Milano e l’Esposizione Italiana, n. 37-38, p.303.
1903 - La "Dante Alighieri" e la Nazionalità, Brescia, Illustrazione Bresciana, n. 15, 16 giugno, p. 7.
1905 - R.B., La scultura all'Esposizione di Venezia, L'Illustrazione Italiana, secondo semestre, p. 31/36.
1907 - Due statue premiate con 12,000 lire, La Domenica del Corriere, Milano, anno IX, N. 16, 21 aprile, p. 8.
1907 - Il monumento al gran Re a Roma, La Domenica del Corriere, Milano, anno IX, N. 18, 5 maggio, p. 8.
1909 - Onorato Roux, Illustri italiani contemporanei, Memorie giovanili autobiografiche, Vol II - Artisti, parte seconda, Firenze, Bemporad, pp. 181/207;
1910 - La tomba del Re buono, Natura ed Arte, Milano, Vallardi, N. 10 - 20 aprile, pp. 707 ill, 708
1922 - Antonio Marino, Il Gianicolo Illustrato, Roma, Stab. Tipogr., p. 84
1929 - Piero Scarpa, Artisti Contemporanei italiani e stranieri residenti in Italia. (…), Libro Primo, Milano, Amatrix, pp. 129/132.
1929 - Chi è? Dizionario degli italiani d’oggi, Supplemento, Roma Formiggini, p. 84.
1930 - Altare Giubilare a Roma, Napoli, Cimento, p. 98.
1942 — Alberto Riccoboni: Roma nell’Arte./.a Scultura nell’Evo Moderno, Roma, Casa Editrice Mediterranea.
1946 - Francesco Sapori: Il Vittoriano, Roma, La Libreria dello Stato.
1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna, Roma,
Libreria dello Stato.
1955 - Domenico Maggiore, Arte e artisti dell’ottocento napoletano e scuola di Posillipo, Napoli, pp. 213/215.
1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume secondo, Lodi, Il Pomerio, pp. 635/641.
1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1995, Venezia, Electa, p. 510.
2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume II, M-Z, Adarte, p. 559.