Ha studiato nell’Accademia di Belle Arti della città nativa, con Giuseppe Gibellini. Dopo tre anni era a Roma, dove all’Accademia frequentò i corsi di Ettore Ferrari. I suoi gruppi dolorosi, doloranti, son tutti stati d’animo conclusi plasticamente. Egli spiritualizza dolore e povertà in forme ora modeste, ora monumentali, rispettose sempre dell’architettura della forma umana. Visse e lavorò in Roma, dove fu anche insegnante di plastica al Liceo artistico. Alcune sue opere: “Cincinnato che ara il campo,,; “Visioni del passato,, (1913) in bronzo; “Senza sole,, (1914) nella Galleria d’Arte Moderna di Firenze; “Tramonto,, (1917), “Anime sole,, (1920); “La Poesia,, (1920) statua marmorea pel Vittoriano in Roma; “Testa di Cristo,, (1921), esemplari in cera e in bronzo; “Angoscia,, (1922), Seguirono i due gruppi monumentali de “ La : Pietà,, di Francavilla a Mare e di Brescia, in marmo e in bronzo. Eresse i monumenti ai Caduti di guerra, ad Avezzano e a Modena.
Nel gennaio 1904 è tra i trenta giovani scultori ammessi alla prova definitiva per il concorso al pensionato nazionale di scultura, che espongono nel Palazzo dell’Esposizione in Roma, un’opera in altorilievo sul tema del lavoro.
Il Luppi in occasione delle Feste Commemorative del 1911 in Roma, esegue il fregio decorativo nell’interno del pronao del Palazzo delle Belle Arti a Valle Giulia, il fregio raffigura Il corteo della bellezza e della forza. Esegue sculture per l’Ingresso d’Onore della Mostra Regionale ed Etnografica a Piazza d’Armi, lavora pure alla decorazione scultoria sotto la direzione di Guastalla per il Foro delle Regioni.
Esegue per il Gianicolo di Roma il busto di Guastalla Enrico, che viene inaugurato nel 1919.
Dal 30 marzo al 30 giugno 1921, figura alla Prima Biennale Romana, con le sculture: La Pietà, Donna.
Nel 1922 partecipa alla XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con la scultura in bronzo: Angoscia.
Figura alla Seconda Biennale Romana, Mostra Internazionale di Belle Arti, nel Palazzo delle Belle Arti di Roma, che si tiene dal 4 novembre 1923 al 30 aprile 1924, con la scultura Deposizione.
Nel 1929 realizza il Monumento ai Caduti di Modena.
Bibliografia:
1904 - Pietro D’Achiardi, Il concorso per il pensionato nazionale di Scultura, (con ill.), Bergamo, Emporium, n. 112, aprile, pp. 317, 318, 319;
1911 - Guida Ufficiale delle Esposizioni di Roma, catalogo mostra, Roma, pp. 47, 93, 97;
1921 - Prima Biennale Romana. Esposizione Nazionale di Belle Arti nel Cinquantenario della Capitale. Catalogo mostra, Roma, pp. 72, 181, ill. 37.
1922 - Antonio Marino, Il Gianicolo Illustrato, Roma, Stab. Tipogr., p. 99;
1922 - XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 68.
1922 - XIII Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia, Numero speciale della Illustrazione Italiana, Milano, Treves, supplemento al n. 31 del 30 luglio, p. 18.
1923 - Seconda Biennale Romana. Mostra Internazionale di Belle Arti, catalogo mostra, Roma, novembre - aprile 1924, p 43;
1923 - Ugo Ojetti: Ritratti d’artisti italiani, Milano, Fratelli Treves.
1929 - Alla presenza di S.M. il Re, del Principe Ereditario........ inaugurato il Monumento ai Caduti di Modena, La Domenica Illustrata, Alba, anno IV, n. 47, 24 novembre, p. 12.
1929 - Piero Scarpa, Artisti Contemporanei italiani e stranieri residenti in Italia. (…), Libro Primo, Milano, Amatrix, pp. 125/128.
1931 - Francesco Sapori: L.’Amico degli Artisti, Roma, Casa Editrice “Sapientia,,.
1931 - Nel XIII Anniversario della Vittoria, L'Illustrazione Italiana, II° semestre, Milano, Treves, p. 678 ill.
1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna, Roma,
Libreria dello Stato.
1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume secondo, Lodi, Il Pomerio, pp. 629/632
2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 523/524