Ragazzo mal curato, divenne storpio; ma studiò letteratura e musica. Nel 1845 si iscrisse nella Accademia di Belle Arti di Napoli e studiò sotto la guida di Gaetano Forte, pittore e architetto salernitano, nonché di Gennaro Cali, scultore. L’anno seguente, guarito dell’infermità alle gambe, si dedicava alla pittura e alla scultura, soprattutto alla scultura, sbozzando i blocchi di marmo da sé a gran colpi di mazzuolo. Cooperò col pittore Gioacchino Toma alla fondazione delle Scuole serali di disegno per operai; e divenne impareggiabile maestro nell’ Istituto di Belle Arti. L’anno 1860 modellò in dieci giorni la statua colossale del “Generale Lamarmora,,. Dell’anno seguente è la statua marmorea “Il Paisiello,, in una nicchia del vestibolo del teatro San Carlo a Napoli: “pensai alla giocondità di Paisiello, alla sua bella voce, e lo espressi come chi canticchia, movendo il dito al ritmo e con guardo incerto in cerca di una melodia,,. Altro capolavoro è il “Ritratto del padre,,, sommo busto marmoreo scolpito dal figlio a memoria, dopo la morte del genitore. Non meno decisa è la plastica potenza del “Leone,, marmoreo che simboleggia in Piazza dei Martiri la rivoluzione napoletana del 1820. Rammentiamo il busto marmoreo di “Vittorio Emanuele II,, pel Municipio di Catanzaro; la figura, marmorea anch’essa, de “L’Abbondanza,, per la villa del barone Compagni in Calabria; e più ancora “L’Addolorata,,, sublime immagine piena d’angoscia, che sembra incarnare le parole di Stanislao Lista: “nella produzione di un’opera artistica, il pensiero dell’artista s’immedesima nella sua mano e la sua mano s’immedesima nel suo pensiero, con un vincolo d’amore e con tale reciprocanza indissolubile, che non sai né puoi distinguere il pensiero dalla forma,,.
Nel 1882 per l'Ospizio Marino a Posillipo, realizza il Monumento raffigurante San Francesco che accoglie sotto il suo mantello Dante, Giotto e Colombo.
Realizza per l'Università di Napoli il busto di marmo di Bertrando Spaventa.
Nel 1934 alla XIX Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, Mostra Internazionale del Ritratto del secolo XIX°, viene esposto il ritratto: Ritratto dell'asmatico, e la scultura: Busto del padre (marmo)..
Bibliografia:
1908 - Camillo Miola: Stanislao Lista nell’arte e nell’insegnamento, Pistoia, Tipo-Litografia Sinibuldiana.
1914 - Achille Torelli, Padre Ludovico da Casoria, Milano, La Lettura, n. 5, maggio, p. 403.
1934 - XIX Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, Mostra Internazionale del Ritratto del secolo XIX°, catalogo mostra, pp. 73, 82.
1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna, Roma,
Libreria dello Stato.
1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume secondo, Lodi, Il Pomerio, pp. 612/613
2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 519