Lilloni Umberto

pittore
Medole (MN), 1 marzo 1898 - Milano, 15 giugno 1980

Nasce a Milano da Adele e Francesco Lilloni, mantovani di Medole, il 1 marzo 1898. Muore a Milano il 15 giugno 1980.

Trascorre la prima infanzia nel quartiere di Porta Vittoria; all’attività del padre, ebanista, preferisce l’attività artistica. Frequenta a Milano la Scuola dell’Umanitaria, nel 1915 si iscrive al Liceo Artistico avendo Bignami e Rapetti come insegnanti.

Simpatizzante socialista ed interventista, nel 1917 entra nei reparti d’assalto di fanteria e combatte sul San Marco, nella piana di Gorizia, a Vittorio Veneto, a Vertoiba, conquista due decorazioni.

Nel 1919, conclusi gli studi, frequenta l’Accademia di Brera, dove si diploma nel 1922 con le direttive di Tallone ed Alciati.

Sempre nel 1922 vince il “Pensionato Hayez” con l’opera Nudo sdraiato di donna.

Nell’aprile-maggio 1923 alla 3a Mostra Artistica Mantovana, che si tiene nel Palazzo Ducale di Mantova, si presenta con quattro dipinti.

Lilloni soggiorna spesso nel mantovano, a Medole, nella casa paterna, soprattutto durante le afose estati. Sulle colline di Castiglione incontra Marini, Nene Nodari, Mutti, Facciotto e Del Bon con i quali instaura rapporti di amicizia e di sodalizio artistico che si mantiene fino a dopo la seconda guerra mondiale.

Dal 1924 al 1927 insegna nelle scuole professionali dell’Umanitaria. Dal 1927, e quindi fino al 1941, è docente al Liceo Artistico di Brera e alla scuola superiore degli artefici. Nel 1927 partecipa alla Biennale di Brera e vince il premio “Principe Umberto” con il quadro Figura di vecchio.

Nel 1928 partecipa con le opere Ragazza bionda e Ragazza bruna alla XVI Biennale di Venezia.

Alla Seconda Mostra del “Novecento Italiano” tenutasi a Milano nel Palazzo della Permanente, dal 2 marzo al 30 aprile 1929, partecipa su invito con due opere: Figura di donna e L'uomo dal martello. Nel novembre dello stesso anno, tiene una Mostra personale alla Galleria Bardi di Milano; Raffaello Giolli su Emporium, scrive: “Umberto Lilloni con una vasta mostra personale in cui soprattutto si notano le finezze di taluni suoi paesaggi e ritratti”.

Nel 1930 è accettato alla XVII Biennale internazionale d’Arte Città di Venezia con tre dipinti: Paesaggio, Monterosso, Maternità.

Partecipa nel 1932 alla XVIII Biennale Internazionale d’Arte della Città di Venezia con cinque dipinti: Bagnanti ad Arenzano, Ritratto della Signorina Bordoni, Paesaggio mantovano, Arenzano, Arenzano.

L’anno seguente alla IV Mostra del Sindacato Regionale di Milano espone i dipinti Marina ad Arenzano, Bagnante nuda, e Paesaggio ligure.

Nel gennaio 1934 a proposito della sua Mostra presso la Galleria II Milione di Milano, Vincenzo Costantini su Emporium scrive: “…Si tratta di un artista di grandi meriti coloristici ed anche di possibilità - specie nel paesaggio - di favola. Senza far della letteratura, si può dire che il Lilloni solamente col colore riesce ad esprimere un suo “canto”. La Bagnante ritta in posizione statuaria accordata su magistrali bianchi e tinte finissime, è di una toccante squisitezza coloristica. Ma le forme, in generale son vuote. Il colore fantastica le scene, ma questa appaiono inconsistenti appunto per assenza di plastica, di rilievo formale, se l’artista un giorno riuscirà a rendere più solide e, dirò col Berenson, più “tattili” le sue opere, potrà offrire alla tradizione lombarda documenti di autentica arte”.

Nel 1934 partecipa alla V Sindacale Lombarda alla Permanente di Milano, dove, con l’opera L'Entella a Chiavari, consegue il “Premio Sallustio Fornara”; viene accettato alla XIX Biennale Internazionale d’Arte della Città di Venezia con sette dipinti.

Dal febbraio al luglio 1935, partecipa alla Seconda Quadriennale di Roma con i tre dipinti Nevicata, Alberi a Lavagna, Cattedrale di Lavagna. Nel dicembre dello stesso anno, all’Esposizione Sociale alla Permanente di Milano, figura con tre paesaggi moderni.

L’anno seguente espone in una mostra collettiva con Mucchi, Tornea, Sassu, Manzù e Wiegmann-Mucchi presso la Galleria La Cometa di Roma. Sempre nel 1936 partecipa alla XX Biennale Internazionale d’Arte della Città di Venezia con cinque dipinti: La passeggiata, Lo specchio, Signora milanese, Risveglio, La pittrice M. Colombo. Figura anche alla Mostra Sociale Autunnale alla Permanente di Milano;

Costantini su Emporium, scrive: “Campione di una certa tendenza può dirsi ormai il Lilloni, che noi da vario tempo riconosciamo come un ispiratore di altri artisti lombardi. La sua pittura priva di corposità formale e quasi fantastica nel colore incorporeo, sfocia ormai nella visione. Venezia e Sestri Levante quasi non appartengono più alla natura, ma al sogno evanescente”.

Nel novembre dello stesso anno, all’Esposizione delle Opere donate dai Soci alla Società per le Belle Arti, al Palazzo della Permanente di Milano, espone un Paesaggio.

Dal 13 febbraio al 14 marzo 1937, alla VIII Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente presenta il dipinto: Ritratto. Figura, lo stesso anno, alla Mostra Primaverile presso la Permanente di Milano, con i dipinti: Risveglio, Melodie, Specchio (con quest’opera consegue il Premio Sallustio Fornara). Nell’autunno è presente alla Mostra Sociale alla Permanente di Milano; Costantini su Emporium, scrive: “Lilloni in questa rassegna, ci ha indotto a delle riflessioni sui suoi possibili sviluppi. Egli è dotato di una originale visione pittorica, piatta, ma di buon colore quasi irreale, ma queste sue apparenze diafane non potranno un giorno dissolversi sotto il pennello? Questa strada non troverà uno sbocco, io credo, se la spontanea evoluzione di Lilloni non riuscirà a saltare del tutto il fosso della realtà. Se il nostro artista, come ci auguriamo, ha un mondo fantastico da esprimere prima che le sue forme svaniscano come nebbia al sole, allora egli potrà realmente imporsi. Confidiamo in questa specie di metamorfosi lilloniana perché una veduta qui esposta, più che di pittura sembra già una visione”.

Dal 24 marzo al 26 aprile 1938 è presente alla Mostra Sociale Primaverile della Soc. per le Belle Arti di Milano. Dal 14 maggio al 14 giugno dello stesso anno, alla IX Mostra d’Arte al Palazzo della Permanente di Milano, partecipa con l’opera Casa Bigoni a Lecco.

Nel febbraio 1939 a Lecco, su invito della locale Sottosezione dell’Istituto di Cultura Fascista, allestisce una Mostra personale nei locali della Pro-Lecco. Lo stesso anno è accettato alla 3a Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma. Partecipa alla Mostra dei Pittori, Scultori e Incisori Mantovani ’800 e ’900 al Palazzo Te di Mantova con l’opera Malgrate.

Alla Mostra del Concorso per l’interpretazione di Bergamo Antica, a cura della Banca Mutua Popolare di Bergamo, espone l’opera Bergamo Alta dal Viale Roma; vince con il pittore Donato Frisia il Premio Guido Ricci, bandito dalla R. Accademia di Belle Arti di Brera.

Nel settembre-ottobre, al I Premio Bergamo - Mostra Nazionale del Paesaggio Italiano nel Palazzo della Ragione di Bergamo figura con le opere Strada di Bergamo e Sulle rive dell’Adda, gli viene assegnato il 2° Premio Ente Prov. Turismo; Costantini su Emporium scrive: “Non so quanto Lilloni abbia preso da codesti spunti di finissimo respiro e non so se le sue pitture, abbiano veramente attinto alla vena Semeghiniana. In ogni modo fra i due, fatta la dovuta eccezione nei riguardi del timbro personale più pittorico e impressionista del primo e più fantastico e primitivista nel secondo, vi è una certa identità nelle tenui trame di colore. Anche Lilloni vanta molti seguaci…”.

Espone alla Mostra Sociale Autunnale al Palazzo della Permanente di Milano nel novembre / dicembre dello stesso anno.

Nel 1940 viene accettato alla XXII Biennale Internazionale d’Arte della Città di Venezia con il dipinto Ritratto della Signora Ada Colombo. Nel settembre-novembre dello stesso anno, al II Premio Bergamo tenutosi nel Palazzo della Ragione di Bergamo, interviene con l’opera Vendemmia in giardino.

Nel settembre-novembre 1941 partecipa al III Premio Bergamo con le opere: Bagnante nuda, Ulivi a Sirmione e Torrente a Bellagio. Dal 28 ottobre al 30 novembre figura alla III Mostra Provinciale del Sindacato Fascista di Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente. Nel novembre viene nominato professore di ruolo della cattedra di decorazione all’Istituto di Belle Arti di Parma dove resterà fino al 1962.

Sempre lo stesso anno tiene una personale di Acquarelli alla Galleria Mascioni di Milano.

Al IV Premio Bergamo, dal 10 settembre al 15 ottobre 1942, presenta i dipinti: Paesaggio ad Alassio e Nuda.

Presso la Galleria L’Annunciata di Milano è tra gli artisti presentati nella mostra collettiva di disegni che si tiene dal 17 al 30 ottobre. Nel dicembre, ordina una mostra personale alla Galleria dell’Annunciata; il critico Dino Bonardi sul giornale La sera (lunedì 7 dicembre) tra l’altro scrive: “…Di Umberto Lilloni si scrisse tanto che non ci potremo ripetere in questi tempi di spazio razionato. Ma la nuova mostra alla Galleria dell’Annunciata rispecchia la sua valentia di maestro, di artista inconfondibile, che sa ritrovarsi nel tempo. Per ciò sono da notare in modo speciale certe marine, del tessuto lirico e plastico così sottilmente trinato in cui pare annunziarsi un nuovo svolgimento di questo insigne maestro”.

Nel maggio 1943 partecipa su invito alla IV Quadriennale di Arte Nazionale di Roma, con tre dipinti.

Nel 1946 riceve il Premio Burano.

Nel 1948 alla Ia Mostra Nazionale d’Arte Contemporanea “Aprile Milanese”, organizzata dalla Società per le Belle Arti di Milano nella Villa Reale, figura con l’opera: Autunno. Sempre lo stesso anno, alla XXIV Biennale Internazionale d’Arte della Città di Venezia, interviene con tre dipinti: Venezia, Bosco, Paesaggio sul Vertano. Partecipa al 1° Premio Suzzara con il dipinto Pescatori.

L'anno seguente intraprende un viaggio in Svezia dove soggiorna per alcuni mesi a Stoccolma; riceve il Premio Michetti; quindi, in occasione della Mostra Nazionale di Pittura e Scultura “Premio Mantova 1949”, tenutasi al Palazzo della Ragione di Mantova, dal 18 dicembre al 15 gennaio 1950, presenta l’opera: Strada campestre a Sestri Levante.

Partecipa nel 1950, maggio-ottobre alla Mostra Collettiva Artisti Mantovani nel Palazzo Te di Mantova con cinque dipinti: Tramonto in laguna, Marina ligure, Liguria, Nordisca - Museo, Skansen.

Nel 1952 partecipa alla XXVI Biennale di Venezia con cinque dipinti: Fiori a Bardonecchia, Veduta di Stoccolma, Temporale imminente, Bosco, Amelia.

Nel 1953 partecipa all'Esposizione Nazionale d'Arte. Biennale di Brera e della Permanente, con il dipinto: Estate.

Nel marzo 1955 allestisce una personale al Centro Artistico S. Babila di Milano, (Corso Venezia), con una cinquantina di opere; il catalogo contiene una interessante lettera-presentazione di Stefano Cairola.

Nel 1955 partecipa con il dipinto "Atunno sul Verbano", alla rassegna: Viaggio in Italia. Terzo Premio di Pittura ESSO, a Venezia.

Partecipa al Premio Marzotto 1956, 4a Mostra Nazionale di Pittura Contemporanea alla Permanente di Milano, con tre opere: Alberi sul mare. Paesaggio lombardo, Rossana.

Nel novembre/dicembre 1957, sempre a Milano, prende parte alla XX Biennale Nazionale di Milano presso il Palazzo della Permanente.

Nell’aprile 1959 ordina una Mostra personale alla Galleria dell’Annunciata a Milano. Nel dicembre dello stesso anno partecipa alla Biennale di Milano.

Nel febbraio 1960 allestisce una nuova mostra personale alla Galleria dell’Annunciata: vi espone una trentina di Boschi. Nel 1961 alla Rassegna Arti Figurative Mantovane dall’800 ad oggi, tenutasi alla Casa del Mantegna dal 25 settembre al 31 ottobre, vengono esposti tre Paesaggi.

Dal dicembre 1963 al gennaio 1964, tiene una Mostra personale alla Galleria “La Saletta” di Mantova, vi espone tredici opere.

Nel maggio 1966 la Galleria dell’Annunciata di Milano, gli dedica una grande mostra riassuntiva esponendo oltre cento opere. Dal 21 settembre al 10 ottobre, espone venticinque opere alla Mostra dei “Chiaristi” che si tiene nelle sale del Circolo La Rovere di Mantova; la mostra è quindi trasferita a Castiglione delle Stiviere dal 15 ottobre al 4 novembre.

Dal 4 al 12 gennaio 1968, tiene la personale: Umberto Lilloni, con presentazione in catalogo di Enrico Buda, a Venezia, nella Galleria d'Arte il Traghetto.

Nel 1969 ordina a Milano due personali: la prima presso la Galleria Schubert e la seconda presso la Galleria Sagittario.

Su invito prende parte alla mostra “Trent’anni di attività - Sessanta artisti”, ordinata dalla Galleria Delfino di Rovereto, dal 26 ottobre al 14 novembre 1972. Nel 1973 si trasferisce a Lugano, in Svizzera, e da lì compie numerosi viaggi in Francia, Germania e Olanda alla ricerca di ispirazioni paesaggistiche.

Ammalatosi rientra a Milano, dove muore il 15 giugno 1980.

Figura nell’ottobre 1982 alla Mostra itinerante “Dal Mincio al Naviglio e ritorno. Artisti nell’Alto Mantovano dal 1900 al 1950” che si tiene nel Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano di Gazoldo degli Ippoliti.

È presentato con due disegni alla “Mostra del Disegno Mantovano del ’900”, che si tiene a Mantova nel Museo Civico di Palazzo Te nel settembre-dicembre 1984.

Nel 1986 figura alla rassegna “Il Chiarismo Lombardo”, a cura di Renzo Margonari e Renzo Modesti, che si tiene a Milano nella sede di Palazzo Bagatti Vaisecchi, e poi a Mantova nella Casa del Mantegna.

Nel marzo-aprile 1996, gli viene dedicata una mostra al Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano, Gazoldo degli Ippoliti.

Presso la Fiera di Milano figura alla mostra “I Chiaristi” a cura di Rossana Bossaglia che si tiene dal 5 al 14 novembre 1999. Dal settembre 1999 al gennaio 2000 è tra gli artisti presentati a Palazzo Te di Mantova, alla mostra “Arte a Mantova 1900-1950”, curata da Zeno Birolli.

Nell’aprile 2001 alla Rassegna “1933 Un anno del Novecento a Milano” viene esposto il dipinto Marina ad Arenzano.

Suoi dipinti sono conservati alla Galleria d’Arte Moderna di Milano: L’Entella a Chiavari (l’opera conseguì nel 1934 il Premio Sallustio Fornara), Mia Madre, Paesaggio, Strada a Sestri Levante, L’Entella, Lo specchio (l’opera conseguì nel 1937 il Premio Sallustio Fornara), Ponte su di un canale.

Nel 2005 a Romagnano Sesia (Novara) è inaugurata la Galleria Lilloni, curata dalla figlia Renata.


Bibliografia:

1940 - Bergamo antica, Vedute pittoriche di artisti moderni, a cura della Banca Mutua Popolare di Bergamo, Tavv. I., XXXI, XL.

1955 - Viaggio in Italia. Terzo Premio di Pittura ESSO, Venezia, p. 51.

2002 - Adalberto Sartori - Arianna Sartori, Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX. Dizionario biografico, volume IV, La - Mu, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. 1601/1610.

Leggi tutto