Lerche Hans Stoltenberg

scultore ceramista medaglista
Dusseldorf, 1867 - Roma, 1920

Artigiano e scultore Art Nouveau dalla grande abilità tecnica, Hans Stoltenberg Lerche si forma in Germania come ceramista tra il 1884 e il 1886. Inizialmente lavora come pittore e illustratore per alcune riviste tedesche, poi si dedica all’artigianato e alla scultura. Dal 1886 al 1890 studia infatti scultura e pittura a Napoli, mentre dal 1891 al 1900 vive a Parigi come allievo di Eugène Carrière.
I motivi decorativi variamente utilizzati in maioliche, vetri, smalti e gioielli realizzati sono in gran parte ispirati dalla flora e della fauna marittima, da cui era stato affascinato durante gli studi all'acquario di Napoli. Nel 1900 si trasferisce a Roma, dove vive per lungo tempo acquistando popolarità come ritrattista. Nonostante, infatti, le sue realizzazioni in vetro e ceramica siano caratterizzate da uno stile liberty, le sue sculture aderiscono a rappresentazioni più realistiche. Crea una vasta produzione di busti e sculture, numerosi realizzati dalla manifattura Goldscheider fondendo stagno o zinco e maiolica. Nonostante il mantenimento della cittadinanza, Stoltenberg Lerche trascorre poco tempo in Norvegia, rimanendo tuttavia sempre a stretto contatto con le comunità norvegesi di Roma e Parigi. Dal 1911 al 1920 disegna alcuni pezzi per la vetreria veneziana Fratelli Toso e lavora a fianco di Vittorio Toso, maestro esecutore delle opere. Le sue sofisticate realizzazioni vengono esposte alle Biennali di Venezia (1912, 1914 e 1920) e alla Biennale di Monza (1923). Muore mentre progetta un’ampia retrospettiva dei suoi vetri per la Biennale di Venezia e il Blomqvists Kunsthandel di Oslo.

Nel 1905 partecipa alla Biennale di Venezia con due Sculture.

Nel 1907 partecipa alla Biennale di Venezia - L'arte del sogno / Arte decorativa: Vetrina con oggetti di metallo e ceramica, Vaso di metallo e ceramica, Due piatti in ceramica, e Tre sculture.

Nel 1908 partecipa alla LXXVIII Esposizione Internazionale di Belle Arti, della Società Amatori e Cultori di Belle Arti in Roma, con sculture in bronzo: ritratto di Giulio Aristide Sartorio, Ritratto signora M. F., Ragazzo ridente, Mandolinista, Collezione di lavori d'arte decorativa.

Alla LXXIX Esposizione Internazionale di Belle Arti della Società Amatori e Cultori di Belle Arti in Roma, che si tiene dal 1° febbraio al 30 giugno 1909, partecipa con le sculture Papa Pio X; Ritratto della signora G.; Bacco; Testa di contadino di Nemi; e con una vetrina di ceramiche.

Nel 1912 partecipa alla Biennale di Venezia - Arte decorativa: Vetri artistici eseguiti nelle fornaci Fratelli Toso di Murano.

Nel 1914 partecipa alla Biennale di Venezia - Arte decorativa: Collezione di Vetri artistici eseguiti nelle fornaci Fratelli Toso di Murano, Ceramiche, Targhette, Gioielli.

Nel 1920 partecipa alla Biennale di Venezia - Arte decorativa: Oggetti in bronzo, vetro, porcellana, ceramica smaltata e gioielli.

Tiene nel 1920 una mostra individuale alla Galleria Pesaro di Milano, presentato da Vittorio Pica.

Nel 1995 figura al Centenario della Biennale - Ca' Pesaro.


Bibliografia:

1908 - LXXVIII Esposizione Internazionale di Belle Arti, catalogo mostra, Società Amatori e Cultori di Belle Arti in Roma, p. 29.

1909 - LXXIX Esposizione Internazionale di Belle Arti della Spcietà Amatori e Cultori di Belle Arti in Roma, catalogo, Roma, p. 36.

1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1995, Venezia, Electa, p. 500.




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