Laurenti Cesare

pittore scultore architetto
Mesola (FE), 6 novembre 1854 - Venezia, 8 novembre 1936

Studiò privatamente a Padova e dopo all'Accademia di Firenze; si recò poi a Napoli, accostandosi a Filippo Palizzi e a Domenico Morelli. Stabilitosi a Venezia riscosse un primo successo con soggetti aneddotici sul genere di quelli di Pietro Fragiacomo, per poi passare a un verismo più attento. Dal 1881 al 1911 partecipò con una vasta produzione alle esposizioni di Firenze (1881, A Pompei- mezza figura, Al fonte, A compieta), di Milano (1882, Novembre, Prete, Un baso a la più bela; 1884, A Venezia, Scaramuccie al confine, Lutto), di Torino (1882, Tu ne morrai - povero fior!) e di Venezia (1887, fra gli altri, Frons animi interpres, Trieste, Museo Revoltella; 1907, fra gli altri, Primo dubbio, Via aspra, entrambi a Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

Nel 1891 vince a Brera il Premio Principe Umberto con il dipinto ad olio Le parche.

Nel 1894 fu premiato a Milano per il dipinto Le parche e nel 1900 vinse la medaglia d'oro a Monaco con II peccato. Intorno alla fine del secolo si accostò al gusto simbolista (La vedova, 1896 ca.; Fioritura nuova, esposto nel 1897 alla Biennale di Venezia e a Parigi nel 1900, entrambi a Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro). Attivissimo anche come architetto, scultore e ceramista, si deve a lui il progetto per l’edificio della Pescheria di Rialto a Venezia e la decorazione dell'ex albergo liberty “Lo storione” a Padova.

Nel 1895 partecipa alla Prima Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con i dipinti: Armonie verdi, Parabola.

Alla V Esposizione di Venezia del 1903, esegue il grande fregio per la Sala del Ritratto (Piastrelle in ceramica dello Stab. del Cav. Gregory di Treviso).

Nel 1907 alla VII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, gli viene dedicata una mostra con esposti 19 dipinti.

Nel 1909 partecipa alla VIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con la tempera: Dominio.

Dall'8 al 29 aprile del 1917, partecipa all'Esposizione delle Tre Venezie, alla Galleria Pesaro di Milano.

Nel 1930 partecipa XVII Esposizione Biennale Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con due dipinti: Signora straniera - Ritratto, Bebè - ritratto.

Nel 1932 partecipa alla XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con la tempera: Eterno enigma,


Bibliografia:

1895 - Prima Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 104.

1903 - Vittorio Pica, L'Arte Mondiale alla Quinta Esposizione di Venezia, Bergamo, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, p. tavv. f.t.

1907 - VII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 96.

1908 - Eugenio Vitelli, L'Arte alla VII Biennale di Venezia, Torino, Soc. Tip. Editrice Nazionale, pp. 59, 60.

1909 - VIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 110.

1909 - Guido Marangoni. VIII esposizione Internazionale di Venezia. Pittori Veneti - La scultura, Milano, Natura ed Arte, anno XVIII, n. 24, 20 novembre, p. 795.

1911 - Virgilio Colombo, Le più belle opere d’arte esposte nella Mostra di Brera dal 1869 al 1910, Premi Principe Umberto, Milano, Alfieri & Lacroix, p. 39.

1930 - XVII Esposizione Biennale Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 45.

1932 - XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 94.

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