Grossi Proferio

pittore
Vignale di Traversetolo (Pr), 1 marzo 1923 - Parma, 4 novembre 2000

Terminati gli studi classici, si trasferisce a Milano, dove, dopo aver frequentato per breve tempo la prestigiosa università di economia Bocconi, decide di iscriversi all’Accademia delle Belle Arti di Brera, divenendo allievo prediletto di Atanasio Soldati, parmense e figura cardine dell’astrattismo geometrico italiano. Nel 1948 Proferio Grossi aderisce al MAC (Movimento Arte Concreta), gruppo artistico formatosi nel capoluogo lombardo per iniziativa di Soldati e Munari. Il movimento riunì astrattisti di diversa formazione e poetica, accomunati però dal rifiuto delle tendenze post-cubiste e realiste. A Milano, anche gli esordi artistici di Grossi: nel 1954 allestisce nello Studio B 24 la sua prima personale, mentre alla Galleria Schettini, tre anni più tardi (1957), organizza la 1ª Rassegna Arte Concreta. Sebbene astrattista, Grossi si dedica negli anni anche alla pittura della "realtà", pittore tra i più raffinati di questa corrente, predilige la composizione e la natura morta. Nel 1964 ha eseguito la grande composizione "Madonna degli automobilisti", posta nella chiesa di Guardasone (Traversetolo - Pr). Ha collaborato alla rivista "Il Dramma", realizzando anche diverse copertine a colori. Viene insignito per meriti artistici, della nomina di membro dell’Accademia delle Belle Arti di Parma nonché di quella di membro dell’Arts Sciences Lettres di Parigi. Nel 1986 è invece tra glia artisti chiamati a realizzare un’opera per la celebrazione del sesto Centenario della Fondazione del Duomo di Milano. Numerose le mostre personali e antologiche dedicate all’artista. Fra tutte, si ricordi, l’antologica allestita a Piacenza nel 1999, anno precedente la scomparsa dell’artista.


Bibliografia:

1969 - Enciclopedia Universale SEDA dell'Arte Moderna, Volume Quarto, Milano IDAF, p. 1336

1972 - A.M. Comanducci, Dizionario illustrato dei Pittori, Disegnatori e Incisori Italiani Mopderni e Contemporanei, Volume Terzo (Gam-Mons), Quarta Edizione, Milano, Luigi Patuzzo Editore, p. 1552



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