Ghiretti Cornelio

scultore cesellatore
1891 - 1934

La mostra “Cornelio Ghiretti e la scuola parmense di sbalzo e cesello - La Collezione Cantadori" Realizzata da Fondazione Cariparma, la mostra è stata allestita a Palazzo Bossi Bocchi dal 26 febbraio al 29 maggio 2022. Recentemente donata a Fondazione Cariparma, la Collezione di Claudio Cantadori, pronipote dell’artista Cornelio Ghiretti, è il frutto di una ricerca costante e appassionata, che indaga il mondo della scultura e dell’arte decorativa della prima metà del Novecento parmense, con un particolare interesse nei confronti di tre originali artisti: Renato Brozzi, Cornelio Ghiretti e Mario Minari.


Cronelio Ghiretti

Tre anni or sono su questa rivista dedicavamo alcune pagine a uno dei più eletti artisti italiani della plastica: Cornelio Ghiretti. E, fra l’altro, scrivevamo: «…La Scuola della vita e l’istintività dell’ingegno hanno richiamato Ghiretti a quella che era la missione della sua vita: e se una parte di preparazione elaboratrice è intervenuta ad affinare la sua tecnica e la sua sensibilità estetica, questa è intervenuta assai dopo che la istintività artistica si era rivelata.

Ghiretti iniziava assai giovane la sua carriera di artista con varie opere a sbalzo, nelle quali fissava il suo amore alla natura, la sua cura di osservatore e la sua finezza di esecutore. Gli animali richiamavano soprattutto la sua attenzione: ed agli animali è attinta l’ispirazione di questi primi lavori.

Lo sbalzo divenne nei primi tempi la forma esecutiva della quale Ghiretti quasi esclusivamente si serviva: e la strada non era facile perché troppo semplice era il pericoloso confronto con Renato Brozzi che già nel 1910-13 era conosciuto favorevolmente in Italia ed anche fuori patria.

Ghiretti si sforzò indubbiamente a conservare nella sua linea direttiva artistica, un carattere suo proprio: e si sforzò nelle composizioni ricche di elementi esclusivamente decorativi, che fissassero questa personalità.

Così, nonostante il pericolo già accennato di scabrosi confronti, riuscì a mantenere una sua personalità artistica anche nell’opera plastica diretta alla rappresentazione di animali.

Più tardi nello sbalzo Ghiretti affrontava la figura umana ed i primi risultati furono magnifici. Una sua superba testa di vecchio, otteneva nel 1920 a Milano un primo premio: e per questa via della rappresentazione figurativa umana Ghiretti mostrava ben presto una maestria invidiabile. Nel 1921 era chiamato ad insegnare sbalzo e cesello a Padova e poi a Venezia: ed in questo suo periodo di vita si rivelava con una ricca produzione di opere di plastica e di sbalzo, che lo mettevano in un primo piano soprattutto tra i maestri dello sbalzo e del niello. Venezia nel '30mostrava tutta una serie dei suoi lavori (tondi, coppe, targhe, medaglie, ecc.) che dimostravano la nobiltà delle concezioni e del disegno, la maestria del rilievo, la ricchezza nella capacità compositiva di questo artista…».

Una morte tragica ha spezzato a 42 anni questo maestro che con Renato Brozzi formava il duo più nobile dei nostri sbalzatori e dei nostri cesellatori.

Negli ultimi anni Ghiretti, lasciato per ragioni di salute l’insegnamento artistico superiore, si era trasferito da Venezia a Milano ove numerosi erano gli amici e gli estimatori che amavano in lui l’uomo semplice e l’artista nobilissimo.

La produzione negli ultimi tre anni era stata fervida e Ghiretti vedeva compresa la sua opera e apprezzato il suo ingegno. Pur continuando nelle opere di sbalzo e di cesello aveva con maggior lena affrontato opere maggiori di scultura e siamo lieti di presentare qui alcuni saggi di questo intenso lavoro.

Il gruppo della Pietà per la Famiglia Invernizzi, pur toccando un tema noto e da molti tradotto in opera d’arte, mostra la modernità e l’elevatezza del suo lavoro. È un gruppo di una composta dignità, degno di un grandissimo maestro.

Uguale modernità ed uguale elevatezza di intenti e di tecnica mostra il Cristo crocifisso in bronzo ora nella cappella mortuaria del Monumentale di Milano: opera che è degna di uno scultore della Rinascenza e che assieme colla lunetta in marmo dello stesso artista fa in questa cappella una perfetta opera d’arte. Il modernismo del tocco e dell’atteggiamento delle figure nulla toglie alla compostezza della composizione.

L’altro saggio degli ultimi lavori che mostriamo è un busto in bronzo dal vero: un busto che fu definito uno dei più perfetti esemplari della scoltura italiana dell’ultimo quinquennio. La materia plastica possiede qui urla sua vita non meno reale di quella dell’individuo vivente. E una così alta nobiltà di realizzazione in questo busto da suggerire come comparazione i nomi dei grandi maestri del quattro- cento e del cinquecento.

Un altro busto - la bimba Mirella figlia di chi scrive - è eseguito con tale tocco che il nome di Donatello sorge spontaneo sulle labbra. E nessun altro alto elogio può compararsi a questo avvicinamento per un scultore moderno.

Mentre attendeva a queste opere Ghiretti modellava un grande centro da tavola (ricco di figure di uomini e d’animali) in argento per la Famiglia Invernizzi e continuava nella larga produzione di opere a sbalzo, nelle quali egli eccelleva.

Ernesto Bertarelli (1935 - Ernesto Bertarelli, Artisti che scompaiono: L’opera di Cornelio Ghiretti, (con ill.), Torino, a b c rivista d’arte, n. 4, aprile, pp. 1/3 e copertina).


Bibliografia:

1935 - Ernesto Bertarelli, Artisti che scompaiono: L’opera di Cornelio Ghiretti, (con ill.), Torino, a b c rivista d’arte, n. 4, aprile, pp. 1/3 e copertina.

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 432.

2022 - La Collezione Cantadori. Cornelio Ghiretti e la scuola parmense di sbalzo e cesello. Ediz. illustrata, Fondazione Cariparma, p. 160.

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