Quinto Ghermandi è nato a Crevalcore nel 1916. Si è formato all'Accademia di Belle Arti di Bologna, alla scuola di Ercole Drei.
Ha partecipa alla seconda guerra mondiale prima in Grecia come Bersagliere, poi in Egitto come paracadutista, prende parte alla Battaglia di El Alamein. Viene catturato dalle truppe britanniche e resta prigioniero per quattro anni in un campo di concentramento nel deserto. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, si rifiuta di collaborare con gli angloamericani – che per la fedeltà al giuramento di soldato, considera ancora suoi nemici – viene liberato soltanto nel 1946.
Le sue prime significative opere appaiono nel decennio 1950 - 60.
Ha partecipato alle più importanti manifestazioni nazionali e internazionali. Alle Biennali di Venezia, alla XXV nel 1950 con 1
ritratto in gesso, nel 1956 con 2 scultore, nel 1960 alla XXX con sala personale, 12 sculture e nel 1966 alla XXXIII con sala personale, 13 sculture.
E' presente alle Quadriennali d'Arte di Roma nelle edizioni del dopoguerra; alla VI Biennale di San Paolo del Brasile; alla VI e VII Biennale di Anversa; a Documenta III di Kassel. Ha esposto al Musée Rodin a Parigi; ha partecipato a tutte le grandi mostre della scultura italiana organizzate n ei maggiori musei d'Europa, d'America, Giappone, Nuova Zelanda, Iran, Egitto. Ha tenuto mostre personali a Roma, Venezia, Napoli, Bologna, Verona, Firenze, Lucca, Monza, Bolzano, Trento, Brescia, Modena. In Scandinavia, Copenaghen, al Luisiana Museum, a Aarhus, Oslo, Goteborg, Lund. In Jugoslavia e in Austria. Ha ottenuto premi nel 1948 a Bologna e Trieste, nel 1953 a Faenza per la ceramica , nel 1959 a Carrara e al Bronzetto di Padova. Al Premio Morgan's paint del 1961, alla Biennale di Verona del 1963, alla Biennale del Mediterraneo ad Alessandria d'Egitto. Ha vinto il premio scultura al Fiorino a Firenze nel 1967; e nel 1971 ha ottenuto per la seconda volta il Premio del Bronzetto a Padova. Sue opere sono in raccolte pubbliche e private in Europa, soprattutto in Scandinavia, negli Stati Uniti e nell'America Latina. E' stato titolare della cattedra di Scultura alla Accademia di Belle Arti a Bologna dove, per un periodo ha ricoperto anche la carica di Direttore.
Dall’8 ottobre al 10 novembre 1961 figura al IV Concorso Internazionale del Bronzetto, Biennale d’arte triveneta, a Padova, con le sculture: Studio per il grande volo, Studio per la figura Va.
Figura dal 25 aprile al 31 maggio1965 alla VI biennale dell’incisione italiana contemporanea, che si tiene presso l’Opera Bevilacqua La Masa a Venezia, dove presenta 3 acqueforti.
Bibliografia:
1950 - 26ª Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, catalogo mostra, p. 11.
1961 - IV Concorso Internazionale del Bronzetto, Biennale d’arte triveneta, catalogo mostra, Padova, p. 25, (Ill.).
1965 - VI biennale dell’incisione italiana contemporanea, catalogo a cura di Giorgio Trentin, Venezia, p. 53/54, tav. 60.
s.d. (1982 c.) - La scuola bolognese dell’acquaforte. Opere del ventesimo secolo nelle raccolte della Galleria comunale d’arte moderna materiale per una mostra itinerante, a cura di Franco Solmi, biografia di Carlo Gentili, Comune di Bologna, pp. 89/98.
1989 - Pier Carlo Santini, Aspetti della scultura contemporanea 1900-1989, Bologna,Grafis, pp. 68, 69.
1989 - Renata Stradiotti, a cura di, Dai Neoclassici ai Futuristi ed oltre, catalogo mostra, Brescia, Santa Giulia, novembre - gennaio 1990, p. 151.
1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1995, Venezia, Electa, p. 434.