Frequentato l’Istituto d’Arte, dove ha come compagni Bacci e Morandis, continua i suoi studi artistici all’Accademia di belle arti di Venezia sotto la guida di Guidi, che seguirà all’Accademia di Bologna dal 1935. L’anno seguente ha modo di seguire anche le lezioni di Giorgio Morandi. Inizia giovanissimo la sua attività espositiva partecipando dal 1931 alle mostre collettive dell'Opera Bevilacqua La Masa; nel 1932 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia, ricevendo il premio riservato al più giovane pittore. Partecipa alla seconda Ouadriennale di Roma nel 1935, e nel 1939 insieme a Bacci dipinge un grande affresco nell’aula magna del liceo Franchetti di Mestre. Nel 1943 tiene la sua prima mostra personale alla galleria del Milione di Milano, e l’anno successivo espone alla galleria del Cavallino a Venezia. Verso la fine degli anni ‘40 si orienta verso una rimeditazione, con originali interpretazioni espressioniste, della pittura cubista, in particolare quella di Picasso e Braque. Nel 1948 è uno degli artisti firmatari dell’Alleanza della cultura di Bologna. Nei primi anni ‘50 elabora una tecnica pittorica non figurativa che si ispira alle incessanti metamorfosi della natura, dove sono protagonisti il colore, che diviene forma e spazio, e la luce. L’artista si avvicina così alle problematiche poste dalla corrente spazialista senza però farne mai parte. In una mostra dedicata allo spazialismo, curata da Milena Milani nello Studio d’arte moderna a Roma, Gaspari è presentato come pittore “spaziale" assieme a Bacci, Deluigi e Morandis.
Nel 1955 partecipò con il dipinto "La Basilica", alla rassegna: Viaggio in Italia. Terzo Premio di Pittura ESSO, a Venezia.
Nel 1956 vince il primo premio del Centro internazionale delle arti e del costume di Palazzo Grassi. Nella gestazione della sua ricerca artistica Gaspari si dedica anche al vetro, materia che si adatta perfettamente alla sperimentazione sul colore e sulle metamorfosi della forma, rivelandosi ben presto uno dei protagonisti sul piano internazionale. Dagli anni ‘40 collabora con la ditta Salviati; nel 1961 realizza per l’esposizione Italia ‘61 una grande vetrata colorata che viene integrata mediante l’accostamento al mosaico creato per l'occasione da Deluigi. Ha insegnato al Liceo artistico, al Corso superiore di disegno industriale e quindi all’Accademia di belle arti di Venezia. Ha partecipato a numerose ed importanti mostre e manifestazioni artistiche, tra cui si ricordano presenze in 11 edizioni della Biennale di Venezia e 6 alle Ouadriennali di Roma. Di rilievo la retrospettiva allestita nel Museo del Vetro di Murano (2009).
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Bibliografia:
1955 - Viaggio in Italia. Terzo Premio di Pittura ESSO, Venezia, p. 47.
2010 - Lucio Fontana e lo Spazialismo a Venezia, testi di Franco Batacchi, Giovanni Granzotto, catalogo mostra, Galleria Perl'A di Venezia, Ed. Il Sogno di Polifilo, pp. 48/51.