Dal 1922 Piera è ammessa a far parte del Gruppo Labronico, di Livorno.
Figura alla Seconda Biennale Romana, Mostra Internazionale di Belle Arti, che si tiene nel Palazzo delle Belle Arti di Roma, dal 4 novembre 1923 al 30 aprile 1924, con la sculture Testa di bimbo e Bambino che dorme.
Partecipa alla Mostra del Ritratto Femminile Contemporaneo, che si tiene dal maggio all’ottobre 1924, nella Villa Reale di Monza, con le sculture Ninna in gesso; e Ginetta in bronzo.
Presso la Bottega d’Arte di Livorno partecipadal 18 ottobre al 12 novembre 1925 alla la Mostra del Gruppo Labronico, espone le sculture: Ritratto di Bambina (cera), Mammina (gesso), Bambino (gesso), Bambino che dorme.
(1936) La scultura toscana è ben rappresentata da PIERA FUNARO che dalla terracotta, di origine etrusca ha saputo trarre forme moderne e profondamente umane nel tocco impressionistico e nel ritmo compositivo. Se nella testina di "Bimba sorridente" esposta alla Sindacale, interessa più il valore interpretativo di quello formale e compositivo, invece nella "Fanciulla con corallo" presentata alla Mostra Marinara di Livorno, lo stile personale della scultrice si rivela nel ritmo formale ardito ed espressivo che presenta la FUNARO come artista di sicure e moderne possibilità realizzatrici.
Nel 1939 emigra con la famiglia negli Stati Uniti.
Rientra in Italia nel dopoguerra.
Bibliografia:
1923 - Seconda Biennale Romana. Mostra Internazionale di Belle Arti, catalogo mostra, Roma, novembre - aprile 1924, p. 104;
1924 - Mostra del Ritratto Femminile Contemporaneo, catalogo mostra, Monza, Villa Reale, maggio - ottobre, p. 67;
1925 - Xa Mostra del Gruppo Labronico, catalogo mostra, Livorno, Bollettino di “Bottega d’Arte”, n. 8, ott.-nov.;
1936 - Maria Luisa Gengaro - Almanacco Annuario della Donna Italiana 1937 XV, Firenze, Bemporad, p. 211 ill.
2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 378.
