Ferrari Fiorenza

pittrice
Cairo Montenotte (SV)

Fiorenza Ferrari vive e lavora a Savona.

Nata a Cairo Montenotte, si trasferisce a Savona dove frequenta il Liceo Artistico “Arturo Martini”. Allieva degli artisti R. Bertagnin, G. Parini e G. Pollero, completa la sua formazione negli anni ’70.

Dopo gli studi inizia la sua attività pittorica partecipando a varie mostre collettive.

Nel 1974 realizza la sua prima personale nella Galleria S. Lorenzo di Cairo Montenotte sul tema prevalentemente naturalistico.

Nel 1979 espone a Savona, in una personale, nella Galleria Sant’Andrea di Luigi Pennone, il frutto di alcuni anni di sperimentazione di tecniche e temi in cui rappresenta stati d’animo e di sentimenti in chiave di simbolismo immaginario.

Negli anni ’80 inizia la sua attività di insegnante nella scuola.

Dagli anni ’90 si dedica soprattutto all’acquerello.


Contatti:

Fiorenza Ferrari

E-mail: ferfio53@gmail.com


Mostre personali:

2022 - Pietra Ligure, Residence Orchidea, dal 13 al 22 luglio.

2021 - Savona, Vetrine Carige, dal 1 aprile al 4 maggio.

1979 - Savona, Galleria Sant’Andrea di Luigi Pennone, dal 20 al 30 gennaio.

1974 - Cairo Montenotte, Galleria S. Lorenzo, dal 7 al 21 giugno.


Esposizioni:

2022 - “Parolarte, omaggio alla Liguria”, a cura dell’Ass. Aiolfi collettiva a Villa Maura Carcare, Savona, con catalogo. Mostra inserita nella 18° Giornata del AMACI.

2022 - “Il mare dentro”, Galleria Satura, Genova, collettiva dal 17 settembre al 1 ottobre.

2022 - “La disarmante semplicità di una parola: Misericordia”, a cura dell’Ass. Aiolfi, Palazzo delle Azzarie Santuario, Savona, dal 8 al 25 settembre.

2022 - “ Volti, paesaggi, storie”, a cura dell’Ass. Aiolfi, Residence Orchidea, Pietra Ligure, collettiva, dal 22 giugno al 5 luglio.

2022 - “Vicinanze e lontananze”, a cura dell’Ass. Aiolfi, collettiva Chiesa di Santa Lucia, Savona, dal 29 aprile al 14 maggio.

2022 - “ArteRibel”, Savona Priamar, collettiva, dal 1 al 11 Aprile.

2022 - “Alfabeti e lustri di luce dal Santuario”, a cura dell’Ass. Aiolfi, Palazzo delle Azzarie, Santuario dal 11 al 27 marzo con catalogo.

2022 - “Carnevale”, QUI Arte collettiva, Galleria Il Cavallo di Quiliano, dal 12 febbraio al 1 marzo.

2021 - “Luce e speranza dal Santuario di Savona”, a cura dell’Ass. Aiolfi, Palazzo delle Azzarie Santuario di Savona, dal 8 al 26 settembre, con catalogo.

2021 - “L’Araldo”, mensile del Santuario di Bedonia, agosto/settembre, pubblicazione di un’opera.

2019 - “Voyage tra i colori, la luce, le forme dell’estate”, a cura dell’Ass. Aiolfi, Villa Maura, Savona-Carcare, collettiva, dal 27 luglio al 18 agosto.

2018 - “Nascoste e palesi bellezze”, a cura dell’Associazione Aiolfi, Cesavo-Savona, collettiva.

2018 - “Luce e colore… dove finisce l’arcobaleno”, a cura dell’Ass.Aiolfi, Palazzo Nervi, Savona, collettiva, dal 10 al 17 marzo.

2016 - “Italia e Americhe attraverso le migrazioni”, a cura delle Fondazione Casa America e Fondazione De Ferrari, Biblioteca Universitaria, Genova, collettiva dal 7 al 17 dicembre.

2016 - “Oltre il colore della luce”, a cura dell’Ass. Aiolfi, Sala Mostre Palazzo Nervi, Savona, collettiva, dal 12 al 17 novembre.

2016 - “L’anima tra Heros e Thanatos”, Galleria La Vaccarella, Roma, collettiva, dal 24 settembre al 1 ottobre, con catalogo.

2016 - ”Vento di mare”, Galleria Spazio Minimo, Savona, collettiva, dal 26 agosto al 6 settembre.

2016 - “Woman”, Museo MIIT - Italia Arte,Torino, collettiva, dal 8 al 17 marzo.

2016 - “Under my skin”, Galleria La Vaccarella, Roma, collettiva, dal 23 al 30 gennaio, con catalogo.

2015 - “Colore nelle feste”, Galleria Spazio Minimo, Savona, collettiva di pittura, dal 15 dicembre al 15 gennaio.

2015 - “L’arte della memoria, ovvero la bellezza della natura”, a cura dell’Ass. Aiolfi, Millesimo, Castello Del Carretto, collettiva, dal 25 settembre al 3 ottobre.

2015 - “L’acqua battezza un silenzio eterno e vivo un incantesimo”, a cura dell’Ass. Aiolfi, Sala mostre Hotel Alpino, Savona-Osiglia, collettiva, dal 27 giugno al 30 agosto.

2015 - “che artistico nel 63”, Pozzo Garitta, Albissola Mare, dal 1 al 28 marzo.


Giudizi critici:

Fiorenza Ferrari

Ha frequentato il Liceo Artistico savonese “A. Martini”. La lezione dei Maestri R. Bertagnin, G. Parini e G. Pollero è stata labase su cui la sua sensibilità innata verso il disegno, la raffinata e difficile tecnica dell’acquerello (percorsa soprattutto dagli anni ’90 del secolo scorso) ha trovato “lievito” da cui progredire fino ad oggi. La sua prima mostra personale è stata realizzata nel 1974, nella Galleria S. Lorenzo di Cairo Montenotte sul tema prevalentemente naturalistico. È stata una delle molte giovani “voci” del panorama artistico ligure esplicitata attraverso la vetrina della Galleria Sant’Andrea a Savona, direttore Luigi Pennone, era il 1979.

Sono numerose le partecipazioni a mostre di rilievo tra cui: “Under my skin” galleria la Vaccarella di Roma 23/30 gennaio 2016; Mostra “Italia e Americhe attraverso le migrazioni “Biblioteca Universitaria di Genova, a cura delle Fondazione Casa America e Fondazione De Ferrari dal 7 dicembre 2016 al 17 dicembre 2016. Con l’Associazione “R. Aiolfi” no profit, Savona ha aderito a diverse esposizioni presentando sempre il suo “occhio” rivolto dall’io al Mondo.Il critico Luciano Dresda ha identificato il suo fare arte (sempre con un tratto molto garbato e raffinato)come “Simbolismo immaginario”. Certo è che il naturalismo è per la Nostra fonte di ispirazione: il suo sguardo personale diviene universale. Così dall’albero maestoso, alle corolle delicate dei suoi fiori in un “carosello” di colori delicati, mai gridati, come versi di una poesia intima, avolte gioiosa, altre molto riflessiva. Il suo abbraccio all’umano (morbidi, leggeri i suoi nudi dalle forme sinuose e qui, mi sia consentito, ritrovo la lezione dello scultore Bertagnin, genero di Arturo Martini) ed al mondo diventa il nostro abbraccio ricco di pathos. Come in uno specchio ci sono molti incroci di sguardi tra uomini e animali (i cavalli), incontri rivelatori: la Natura prima di parlare, guarda! Il suo disegno, la sua tavolozza (ricca di sfumature, trasparenze intime, financo spirituali, luce rasentante) sono una pratica percreare scenari di memoria mai banali e sempre rivolti al domani. Così l’intricata presenza delle vele ci riportano alle radici di questa Terra percorsa dagli esploratori per mare, ma, pure, alle sue città costruite sulle banchine (Savona ne è un esempio), fino alla ricerca della luce, dei riverberi lasciati dalla velocità delle due ruote di una bicicletta (un tema retaggio dal futurismo) passando nella pozzanghera del lastricato di una strada: percorsi ispirati dalla natura e trasferiti sulla tela col cuore quale, pare di poter dire, in un certo senso, morbida denuncia del contemporaneo che non ha rispetto per l’altro, per la Natura. Fiorenza Ferrari si fa portavoce di una verità, solo in apparenza ovvia, ovvero Natura e Cultura sono inscindibili, inseparabili, inestricabili.

Silvia Bottaro


Simbolismo immaginario di Fiorenza Ferrari

È difficile definire se l’opera pittorica di Fiorenza Ferrari possa chiamarsi realista, neofigurativa, surrealista, onirica o che altro; è addirittura impossibile inquadrarla entro i limiti di orientamento definito, in quanto espressione di scelte strutturali e emotive a un tempo, che si seguono le une con le altre senza una motivazione individuabile.

Permane alla base di tali scelte un interesse per la forma oggettiva e per la figura umana, trascritta con la fedeltà e le accentuazioni di certi manifesti e con un’analoga semplificazione di lettura.

I volti di questi quadri sono volti, sintetici, chiari, quelli di donne dalle lunghe ciglia, donne anonime che divengono moduli di immagini, riproponendo con viva partecipazione quei sentimenti immancabili, come incertezza, maternità, riflessione o dubbio, da cui non possiamo prescindere.

Fino a questo punto non v’è ambiguità, le figure umane sono personaggi perenni della scena umana che declamano un qualsiasi atteggiamento; la vena misteriosa sopraggiunge quando si osservi l’interpolazione che in esse si inserisce di forme astratte - sfere, semicerchi che crescono a nido d’ape, nuvole irreali - e di altre sature di reminescenze naturali - una fuga marina, un girasole -; i quali elementi caricano di significati allusivi la immagine, definendo un rapporto simbolico fra essi e le figura umane.

In tal modo l’opera dell’artista acquista un significato più apprezzabile, in quanto interpretazione individuale risolta in chiave di un simbolismo immaginario, di stati d’animo e di sentimenti compenetrati all’uomo e da essi accentuati in immagini di pregnante contenuto.

Lorenzo Dresda

(1974 rivista “ECO D’ARTE”)

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