Marcello Diotallevi è nato.
Si pre-occupa di arte da oltre mezzo secolo
ed è immune dall’ansia d’affermazione.
Fu attor giovane di fotoromanzi francofoni,
centauro diportista e restauratore
pontificio al soldo di papa Paolo VI.
Esperto in filologia etrusca.
Nonché poeta inguinale inedito
e storico del pollo (dalle foreste dell’India
al Kentucky fried chicken).
Non ha mai tentato di riprodursi
per accattivarsi le benevolenza degli dèi.
Ora, egli danza.
Dal 1974 abita a Fano ma non ci vive.
Morirà in questo secolo.
Post mortem sarà ricordato come
un chiaro artista morto di fama.
Contatti:
E-mail: dio.maramao@hotmail.it
I miei “Doppi poemi astratti” sono un ciclo involontariamente ambizioso ma non presuntuoso, absit iniuria verbo, senza offesa a Vasilij Kandinskij (ritenuto impropriamente caposcuola dell’Astrattismo, tendenza artistica il cui iniziatore fu in realtà František Kupka).
Essendo io un suo naturale epigono, nato dopo, dovevo andare oltre. Così, nella mia ricerca artistica che conduco da più di quarant’anni, mischiando la pittura e la scrittura sono giunto attraverso il loro connubio a questo evoluto e ironico risultato: un’opera in cui la valenza astratta riguarda sia l'immagine sia il testo.
Nascono in questo modo, quasi per partenogenesi, i miei “Doppi poemi astratti”.
Marcello Diotallevi