De Palma Concita

pittrice
Bari, 14 maggio 1957

Concita De Palma è nata a Bari il 14 maggio 1957. È medico pediatra a Pescara.

Ha cominciato a sviluppare il proprio interesse verso l’arte nel 2005, grazie a un percorso arteterapeutico. Da questa prima esperienza, è derivato un successivo interesse all’approfondimento del linguaggio artistico, soprattutto attraverso la sperimentazione e la ricerca di materiali particolari, come le resine epossidiche e la carta. Dal 2009 frequenta lo studio d’arte del Movimento del Guardare Creativo” di Chieti.


Contatti:
Concita De Palma:

Cell. 348.7834710

E-mail: depalma.pe@libero.it
Sito Internet:
www.associazioneMGC.wordpress.com


Ha partecipato a diverse mostre collettive, a partire dal 2013, anno in cui ha preso parte a “Paesaggi e visioni” tenuta al Mediamuseum di Pescara. Successivamente ha preso parte a “Arte no caste. Creatività senza etichetta” (maggio 2014, Aurum Pescara); “Arte no caste” (dicembre 2014, Castello di Nocciano); “Creatività come colore, linea, luce” (giugno 2015, Museo Barbella di Chieti); “Artinsieme” (novembre 2015, Museo Barbella di Chieti); “Arte no caste 2016” (agosto 2016, Palazzo Fibbioni L’Aquila); “Artinsieme” (novembre 2017, Museo Barbella di Chieti); “Segno, colore... gesto - Nel Museo in libertà (gennaio 2018, Museo Barbella di Chieti); “L’Arte al tempo dei centri commerciali” (agosto 2018, centro commerciale Universo di Silvi Marina); “L’avventura della creatività” (giugno 2019, Sala Cascella di Chieti); “Gabriella Capodiferro cum discipulis” (gennaio 2020, Galleria Arianna Sartori di Mantova); “Seconda mostra di selezione Città di Francavilla al Mare XIV Biennale di Roma 2022”; “Pittura Stili Reinvenzioni” (ottobre 2022, Galleria Arianna Sartori di Mantova)


Giudizi critici:
“In De Palma il colore è l’unico e solo protagonista in Blu e Rosso. Blu e Rosso si presentano nello splendore della saturazione del rispettivo pigmento, nella qualità delle variazioni tonali che fanno di queste due opere luoghi dello spirito poiché il blu è simbolo del sacro, ma anche dell’intelletto, ed il rosso è il suono dell’amore e della gioia. Tale raggiungimento emozionale è stato reso possibile nella De Palma poiché ha compreso quanto il colore possa essere già pittura senza necessitare di null’altro rappresentare.
Gabriella Capodiferro, 2019


“Concita De Palma lascia intuire un’evoluzione passata attraverso fasi di introspezione e introiezione degli strumenti di lavoro. Finalmente l’artista sembra aver trovato una sua dimensione e questo grazie alla scoperta della materia, quella più sporca e densa di significato possibile, l’unica che possa riportare sul supporto pittorico il sapore della vita vera con tutta la sua gravità. De Palma ama sporcarsi le mani ed entrare prima mentalmente e poi fisicamente dentro il suo lavoro. Ogni opera è il frutto di una sinergia tra mente e corpo che l’aiuta a far sì che la sua mano sia il naturale prosieguo dell’anima. I suoi non sono più dei tentativi di trovare la propria chiave di volta, ma solo risultati infallibili dove ogni elemento è perfettamente calibrato e persino i valori estetici formali vengono tutti rispettati. È una pace dei sensi, anche laddove la materia sembra pietra lavica pronta a esplodere, perché la pace sta nel connubio tra creatore e prodotto creativo. Ora sta all’artista soltanto mantenere questo stato di grazia, continuando ad alimentare la fruttuosa osmosi con la pittura (o dovrei dire pitto-scultura?”).
Chiara Strozzieri, 2020


“Ritmo e colore caratterizzano la pittura di Concita De Palma, di espressione informale-materica, che risponde ad una creatività libera ed istantanea, affidata alla reiterazione di segni fluidi e cadenzati, mai uguali, in un tessuto pittorico in cui le forme, affrancate da ogni asservimento rappresentativo, sembrano autodeterminarsi, affiorare dall’inconscio e sottolineare il loro essere al mondo, libere ed autonome, fluttuanti e incessanti nel loro continuo apparire”.
Maria Cristina Ricciardi, 2013

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