Alla Esposizione di Roma del 1883 inviò "Lalla" (dall'Assommoir di Zola) .
Esegue il Busto di Enrico Morozzo della Rocca, per il Pincio a Roma 1883-1884.
Realizza la Fontana della spigolatrice, Biblioteca di Villa Lubin - Villa Borghese, Via degli Orti Giustiniani a Roma.
Con la scultura in bronzo Saffo, partecipa dal 19 dicembre 1896 al 31 marzo 1897, all’Esposizione di Belle Arti di Firenze.
Partecipa con la scultura in bronzo Sotto il solleone, alla Mostra Nazionale di Belle Arti che si tiene nel Parco di Milano dall’aprile al novembre 1906.
Con la figuretta in bronzo Vinta, partecipa all’Esposizione Nazionale Belle Arti nell’autunno 1912 nella R. Accademia di Belle Arti in Milano.
Nell’aprile 1914 partecipa alla 36° Mostra di Arte Napoletana “Salvator Rosa”, con la scultura Leda.
Dal 30 marzo al 30 giugno 1921, figura alla Prima Biennale Romana, con la scultura: Testa originale (terracotta).
Con la terracotta Pensosa, e con i bronzi Raffica di vento, e Vittoria, figura nel maggio-ottobre 1921 alla 1^Esposizione Biennale Nazionale d’Arte della Città di Napoli.
Nella seconda metà di marzo 1925 a Roma nelle sale della “Casa di Arte Palazzi” espone una serie di suoi bronzi e marmi scelti fra i più significativi della sua larga produzione.
Domenica 8 novembre 1925 inaugura il Monumento a Enrico Pessina, nella Villa Comunale di Napoli.
Nel Museo e Real Bosco di Capodimonte sono conservate quattro sue opere.
La Galleria Nazionale di Roma possiede la sua scultura Saffo del 1890.
Luigi De Luca.
Dal fascicolo undicesimo del
1923 cominciammo a pubblicare di questo scultore alcune riproduzioni,
fra le migliori sue opere, e ci piace oggi aggiungere, a quelle, alcuni brevi cenni biografici, affinché si possa meglio dare risalto alla figura dello instancabile e per natura modesto Artista che vive un poco lontano dai rumori della critica.
Nato a Napoli da antica e liberale famiglia del Cilento, martire della dinastia borbonica, rimase a tredici anni orfano dei suoi genitori. Senza mezzi di sussistenza, dovette adattarsi, per vivere, ad un impiego privato, e solo nelle ore della sera, con una relativa calma, poteva dedicarsi alle sue aspirazioni artistiche.
Dapprima cominciò a frequentare la scuola di disegno, della quale fu più tardi direttore e dopo qualche anno potette avere il modo di entrare nello studio dello scultore Stanislao Lista dove ebbe i primi insegnamenti del modellare; ma il maestro volle che egli dedicasse il maggior tempo nel disegno. E nello studio del Lista, che egli ebbe molto caro, il suo temperamento cominciò a formarsi cosi come quello delle tre generazioni di Artisti di cui il Lista fu il venerato maestro.
In quel periodo modellò in creta soltanto tre teste, con le quali poté nel 1881 presentarsi al concorso d’incoraggiamento bandito dal Ministero della P. I. Quelle tre uniche opere da lui compiute erano il risultato di enormi sacrifici, giacché poteva lavorare soltanto nel tempo rubato al riposo. Fra gli otto concorrenti napoletani egli soltanto fu ammesso al concorso di primo grado, e sui 180 lavori inviati a Roma pel giudizio definitivo, soltanto a quelli del De Luca fu assegnata la menzione onorevole.
Con lo spirito saturo d’ideali, sfidando la sorte avversa, egli abbandonò il lavoro che da anni gli aveva dato da vivere e si accinse eroicamente a raggiungere la sua meta.
Con volontà tenace e fornito di versatile ingegno si iniziò nel duro cammino. Ebbe delle dolorose soste ma la persistenza gli fece a poco a poco trovare la sua strada e constatare con soddisfazione la graduale simpatia dalla quale veniva circondato. Le commissioni di lavori non si fecero molto attendere ed andarono gradatamente aumentando. De Luca, incoraggiato cosi dai primi successi, prese parte ad Esposizioni in Italia ed all’ estero. In quelle annuali della «Promotrice» di Napoli si distinse e fu più volte giudicato degno di premio: col suo «Sogno claustrale», con la «Schiava in vendita» ed «Ad muraenas».
Queste affermazioni lo spinsero nel 1883 a trasferirsi in Roma, dove attratto dalle bellezze dell’antica città, volle per quasi due anni dedicarsi allo studio dell’Arte antica. Ciò gli valse ad assimilare elementi di eleganza e di stile e non si risparmiò nella meditazione dell’Arte greca, e nell’analisi dei classici del Rinascimento, addentrandosi nei problemi della tecnica, rendendosi ragione dei mezzi usati per ottenere voluti effetti.
Dolorose vicende di famiglia lo richiamarono a Napoli, dove rimase lavorando nelle ristrettezze, contentandosi della gioia pura che l’Arte unicamente offre.
Nel 1895 ottenne in Roma il primo premio, con la sua statua «In Africa», ispirata da vivo amor di patria. Nel 1897 con la sua «Saffo» ottenne ugual premio nell’Esposizione di Barcellona; e nel 1911 medaglia d’argento nella stessa Esposizione, per la sua «Igea».
D’allora, affermatosi seriamente e divenuto noto negli ambienti artistici, d’Italia e dell’estero, fu invitato a prender parte in tutte le Esposizioni artistiche, ottenendo per le sue opere alte onorificenze.
Nel 1890 fu nominato insegnante di plastica e figura in quella scuola della società operaia di cui era stato alunno. Nel 1896 professore onorario dell’Istituto di belle Arti di Napoli. Nel 1900 professore nel P. Istituto di Belle Arti di Urbino, dove rimase per sette anni professore di scultura e direttore di quell’Accademia. Nel 1907 vinse il concorso per un posto analogo nell’Istituto di Belle Arti di Napoli, dove prosegue efficacemente la sua opera di educazione artistica.
Luigi De Luca nelle sue creazioni passa con disinvoltura dalla grande statua, al fine bassorilievo, al piccolo pezzo dando ad ogni sua opera una caratteristica idealizzazione che culmina con la dolce espressione del suo marmo «Saffo».
Egli è adesso nello sviluppo intero della sua Arte e nei giovani suoi allievi del R. Istituto di Belle Arti di Napoli, con amorevole cura trasfonde il sapere che egli volle acquistare a prezzo di grandi sacrifici.
Al caro Artista noi auguriamo anni lunghi di fecondo lavoro.
Bartolini (1924 - Luigi Bartolini, Luigi De Luca, Napoli, Cimento, Anno IV, fascicolo IX-X febbraio e marzo, pp. 192, 193, 195).
Bibliografia.
1896 - Festa dell’Arte e dei Fiori 1896-1897, catalogo della Esposizione di Belle Arti, Firenze, p. 86.
1906 - Mostra Nazionale di Belle Arti, catalogo illustrato, Milano, Parco, aprile-novembre, p. 92,
1909 - Renato D’Andrea, I Poeti del marmo e del bronzo (2), Natura ed Arte, N. 4, 15 gennaio, Milano, Vallardi, p. 249/250, 251, 252.
1912 - Esposizione Nazionale Belle Arti - Autunno 1912, catalogo mostra, Milano, R. Accademia di Belle Arti in Milano, p. 31.
1921 - Prima Biennale Romana. Esposizione Nazionale di Belle Arti nel Cinquantenario della Capitale. Catalogo mostra, Roma, pp. 110.
1921 - 1^ Esposizione Biennale Nazionale d’Arte della Città di Napoli, catalogo mostra, Napoli, maggio-ottobre, p. 42, 86, 95.
1924 - Luigi De Luca, Napoli, Cimento, Anno IV, Fascicolo VIII, gennaio, p. 173.
1924 - Luigi Bartoli, Luigi De Luca, Napoli, Cimento, Anno IV, fascicolo IX-X febbraio e marzo, pp. 192, 193, 195.
1925 - Mostra personale De Luca, Cimento, Anno V, p. 63.
1925 - Mostre a Roma, Cimento, Anno V, p. 96.
1925 - Monumento a Pessina, Cimento, Anno V, p. 158.
1931 - G. B. Vico (bronzo), Luigi De Luca, Napoli, Cimento, anno X, vol. VII, n. 84, 15 - 30 agosto, p. 141.
1955 - Domenico Maggiore, Arte e artisti dell’ottocento napoletano e scuola di Posillipo, Napoli, pp. 199/200, 264.
1960 - Esposizione Anti Biennale Partenopea, catalogo biografico della Mostra Nazionale, Napoli, Circolo Calabrese, novembre - dicembre, p. 133, DA FARE
1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume primo, Lodi, Il Pomerio, pp. 402.
2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 312.