De Fabris Giuseppe - Fabris

scultore
Nove di Bassano (VI), 19 agosto 1790 - Roma, 22 agosto 1860

A sedici anni studiava disegno a Vicenza; dal 1808 al 1813 fu allievo nell’Accademia di Brera a Milano. L’anno successivo potè con l’aiuto d’un mecenate trasferirsi in Roma, dove si stabilì. Nel 1816 fu premiato in Campidoglio per la statua “ Nettuno ,,. Ebbe alte cariche, fu diletto ad Antonio Canova e a Papa Gregorio XVI; ma non raggiunse vera eccellenza d’arte. Alcune opere: “San Napoleone,, (1811), per una guglia del Duomo di Milano; “Venere e Amore,, (1820), “ Milone di Crotone in lotta col leone,, (il bozzetto, circa del 1821, trovasi presso la Congregazione dei Virtuosi al Pantheon; il marmo venne offerto all’Imperatore di Russia nel 1855); “Amore e Psiche,,; “Ettore e Andromaca,,; “San Marco,, nella chiesa di San Francesco di Paola a Napoli; monumenti e busti per la Basilica di San Pietro in Vaticano e per altre chiese di Roma.

Bibliografia:

1837 - Cavaliere Luigi Geifi, Esposizione di pitture, sculture, disegni di architettura, e incisioni nel Palazzo di Venezia, Roma, L'Album, anno quarto, n. 22, 3 agosto, p. 169.

1942 - Alberto Riccoboni: Roma nell'Arte. Ea Scultura nell'Evo Moderno, Roma, Casa Editrice Mediterranea.

1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna, Roma, Libreria dello Stato.

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume primo, Lodi, Il Pomerio, pp. 386/388

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 307

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