Crippa Roberto

pittore
Monza, 7 maggio 1921 - Bresso (MI), 19 marzo 1972

Roberto Crippa nasce a Monza nel 1921.
Si laurea in architettura e nel 1943 comincia a dedicarsi alla pittura. Un anno dopo si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove frequenta i corsi di Aldo Carpi, Achille Funi e Carlo Carrà.
Nel 1947 tiene la sua prima personale alla galleria Bergamini di Milano e un anno dopo consegue il diploma all’Accademia.
Dopo un primo periodo nell’ambito della ricerca postcubista si avvicina al MAC (Movimento Arte Concreta), il gruppo di ricerca non figurativa che eredita la lezione dell’astrattismo tra le due guerre. Aderisce in seguito a poetiche informali, nell’ambito delle quali elabora il più noto tra i suoi temi prediletti: quello delle Spirali.
Espone alla Biennale di Venezia nel 1950, 1952, 1954, 1958, 1964 (sala personale), 1968. Alla Triennale di Milano nel 1948, 1951, 1954, 1957 e 1960, anno in cui gli viene assegnato il Gran Premio XIII Triennale di Milano.
Nel 1951 firma il Manifesto tecnico dello Spazialismo. Quello stesso anno tiene una personale a New York, presso la galleria di Alexander Iolas, da cui fa ritorno con nuovi progetti di lavori in cui si integrano il verbo surrealista e la lezione dell’action painting. Partecipa poi ad esposizioni personali e collettive a Milano, Firenze, Venezia, Zurigo e Stoccolma.
Intorno alla metà degli anni ‘50 affronta il tema dei Totem, sorta di ominidi dalle forme fantastiche, tra il primitivo e il tecnologico. Nel 1955 partecipa alla Documenta di Kassel e dal 1956 si dedica anche alla scultura, per la quale riceverà il Premio Città di Carrara.
Agli anni Sessanta risale il ciclo dei Sugheri, collages polimaterici realizzati con legno, cortecce, tela e carta.
È ricca in questi anni la sua attività espositiva, nel 1961 a Tokio, nel 1962 New York, Londra e Milano; nel 1963 a Ginevra e Losanna, nel 1964 ritorna a New York, nel 1965 espone a Genova, Dortmund e Mannheim, nel 1966 a Londra, Losanna e Minneapolis. Altre importanti personali a Bruxelles, Pargi, Torino, espone anche in Olanda, Australia, ed altri Paesi. Nel 1967 la Rhodesia gli dedica un francobollo.
Segue una fase vicina al New Dada, o alla Pop Art, rappresentata dalle opere intitolate Marilyn, una serie di collages di grandi dimensioni composti con giornali che raffigurano spazi siderali. Nell’ultimo periodo, le Amiantiti costituiscono personali trascrizioni del paesaggio dell’uomo dell’era spaziale.
Accanto a quella per l’arte è sempre stata viva in Crippa anche la passione per il volo: egli ha infatti più volte rappresentato l’Italia in competizioni internazionali di volo acrobatico.
Ed è a causa di un incidente durante un volo acrobatico che muore sul campo dell’aeroporto di Bresso (MI) il 19 marzo 1972, poco tempo dopo aver inaugurato la propria mostra antologica al Palazzo Reale di Milano.


Bibliografia

1972 - Roberto Crippa, pieghevole mostra, Mestre, Galleria D'arte S. Giorgio, pp. nn.

1990 - R. Crippa, catalogo mostra, Verona, Galleria d'Arte Sant'Egidio Tre, pp. nn.

1990 - Roberto Crippa. a cura di Luigi Cavallo, testimonianze di Gianni Dova, Enrico Baj, Milano, Edizioni Galleria Il Mappamondo, pp. 96

2016 - 50anni d’Arte in Lombardia. Primo percorso, a cura di Arianna Sartori, presentazione di Maria Gabriella Savoia, catalogo mostra, Castel d'Ario, Casa Museo Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. nn.

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