Comerio Agostino

pittore scultore disegnatore incisore
Locate (CO), 12 maggio 1784 - Recoaro (VI), 5 agosto 1834

Agostino Comerio nasce a Locate (od. Locate Varesino, Como) il 12 maggio del 1784.

Nel 1800, si iscrive alle scuole di figura ed ornato dell'Accademia di Brera. Nel 1803 va a Roma, conosce artisti e letterati, frequentando tra gli altri Giuseppe Diotti. Nel 1805 ha il primo premio all'Accademia del Campidoglio, di cui era allora presidente il Canova, e nel 1806, è vincitore del concorso presso l'Accademia di Bologna, ottiene una delle pensioni quadriennali per Roma, dove vi soggiorna fino al 1810.

Torna a Milano vi esegue alcune statue e guglie per il Duomo.

Va poi a Mantova, per disegnare e incidere le opere di Giulio Romano su incarico della Commissione filantropica istituita dal Governatore Miollis.

Nel 1814 si reca per studio a Parigi e poi a Londra.

Si stabilisce a Verona dopo il 1815, affresca gli appartamenti del conte Erbisti, del marchese Pindemonte, del conte Fracastoro e di altri nobili veronesi. Disegna e incide a contorno, nel 1816 le otto tavole per l’album:La Gran Cavalcata di Clemente VII e Carlo V della Sala Ridolfi dipinta dal Brusasorci incisa a contorno in otto tavole dal celebreAgostino Comerio, Verona, Failoni e compagni, (Tip. Tommasi).

Esegue numerosi disegni per una serie d'incisioni, riproducenti uomini illustri, eseguite da Tommaso Todeschini e Giacinto Maina.

Negli anni seguenti esegue lavori a Milano e Venezia, alla fine del 1819 si stabilisce definitivamente a Milano, dove esegue gli affreschi sopra l'altar maggiore di S. Satiro.

Esegue poi un grosso ciclo di affreschi al santuario secentesco della Madonna della Bocciola presso Vacciago sopra il lago d'Orta, terminati nel 1824.

Collabora dal 1821 alle tavole per il volume: AA.VV., Opere dei Grandi Concorsi premiate dall’I.R. Accademia delle Belle Arti in Milano. Disegnate e incise per cura del pittore Agostino Comerio, Membro dell’I.R. Accademia, e degli architetti Felice Pizzagalli e Giulio Aluisetti, edito a Milano, da Giuseppe De Stefanis, nel 1825.

Nel 1823 riporta un grosso successo con due opere presentate all'Esposizione dell'Accademia di Brera, della quale fu perciò creato membro d'onore.

All'Esposizione del 1824 presentatre nuove opere e riconferma il successo. Figura anche alle Esposizioni degli anni successivi.

Nel 1827, dopo la morte di Domenico Aspari, fu nominato professore supplente di elementi di figura all'Accademia Braidense, dove insegnò sino alla morte.

Nel 1828 ebbe la sua più prestigiosa commissione per affrescare la cupola di Pellegrino Tibaldi in S. Sebastiano a Milano, che iniziò a dipingere solo nel 1833.

Nel 1834 si reca a Recoaro per trovare sollievo alla sua salute malferma, ma muore il 5 agosto,

Nel 1838 vengono stampate e pubblicate le sue incisioni sulle opere di Giulio Romano, nel volume di Carlo D’Arco, Istoria della vita e delle opere di Giulio Pippi Romano, edito a Mantova a spese dell’Autore.

Per l’opera di Carlo D’Arco, Istoria della vita e delle opere di Giulio Pippi Romano, edito a Mantova, nel 1838 a spese dell’Autore, disegna: Ippocrene; Lotta di Davide col orso; Lotta di Davide col leone; Davide che recide il capo a Golia; Trionfo di Davide; ed altre tavole; disegna e incide: Venere ottiene da Giove il bando di Psiche; Mercurio pubblica il bando di Psiche; Venere si rappacifica con Cerere e Giunone; Psiche chiede soccorso a Giunone; Psiche discacciata da Cerere; Psiche fatta tormentare da Venere; Psiche separa da un ammasso confuso di grani le specie diverse di questi; Psiche invola le acque di Stige; Psiche che rapisce le lane ad un gregge; Psiche riceve da Proserpina il vado dei vezzi; Amore dal mortifero sonno risveglia Psiche; Venere scaccia Amore e prende Imeneo per figlio.


Sue incisioni sono inserite nella Raccolta delle Stampe Adalberto Sartori di Mantova,

Sito internet: www.raccoltastampesartori.it


Bibliografia:

1816 - La Gran Cavalcata di Clemente VII e Carlo V della Sala Ridolfi dipinta dal Brusasorci incisa a contorno in otto tavole dal celebreAgostino Comerio, Verona, Failoni e compagni, (Tip. Tommasi), s.d. (1816).

1825 - AA.VV., Opere dei Grandi Concorsi premiate dall’I.R. Accademia delle Belle Arti in Milano. Disegnate e incise per cura del pittore Agostino Comerio, Membro dell’I.R. Accademia, e degli architetti Felice Pizzagalli e Giulio Aluisetti, Milano, Giuseppe De Stefanis.

1838 - Carlo D’Arco, Istoria della vita e delle opere di Giulio Pippi Romano, Mantova; tavv. f.t.

1955 - Luigi Servolini, Dizionario Illustrato degli incisori italiani moderni e contemporanei, Milano, Gorlich, p. 215.

1982 - Fernando Mazzocca - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 27.

1985 - Paolo Bellini, Storia dell’incisione moderna, Bergamo, Minerva Italica, p. 408.

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume primo, Lodi, Il Pomerio, p. 340.

1999 - Zeno Davoli, La Raccolta di Stampe “Angelo Davoli”, volume III, Cas-D, Reggio Emilia, Edizioni Diabasis, p. 146.

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 225.

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