Colzani Maria

pittrice
Milano, 1879 - Gornate Olona (VA), 1977

Maria Colzani nata a Milano nel 1879, morì a Gornate Olona (VA) nel 1977.

L’aristocratica pittrice milanese appartenente a una famiglia di piccoli industriali, allieva dell’Accademia Libera di Pittura di Filippo Carcano, si dedicò inizialmente alla figura prediligendo bimbi o effigiando i propri cari. Avvicinatasi alla pittura di paesaggio per influenza di L. Bazzaro e di E. Gola, l'artista espose con frequenza alla Permanente fin dal 1899. Nel 1900 espose alla IV Triennale dell'Accademia di Belle Arti di Brera, due pastelli Nuda e Primavera; nello stesso anno partecipò all'Esposizione nazionale di Verona; nel 1906 all'esposizione nazionale di Milano; nel 1910/11 e nel 1913 all'Esposizione femminile di Torino (Lo scialle della nonna); nel 1914, 1917 e 1919 al Lyceum femminile di Milano. Nel 1918 alla Famiglia artistica milanese; nel 1919 a1l’Umanitaria e nel 1921, alla IV Esposizione nazionale della Federazione artistica lombarda con il pastello I Pulcini e La chioccia.

Espose a Verona e poi a Torino, ove conseguì un premio per la caricatura. Partecipò alla Mostra del ritratto femminile a Monza e all’Arredamento del bambino. Un suo quadro, eseguito nell’interno del Gazometro di Milano, ritraeva il lavoro degli operai, che estraevano il coke incandescente, fu esposto alla Famiglia Artistica e giudicato opera degna di figurare nel Museo del lavoro.

Durante il ventennio fascista si ritirò dalle manifestazioni artistiche ufficiali in quanto socialista militante, legata sentimentalmente al socialista Vittorio Gottardi, amico del Turati e di Anna Kuliscioff (vedi). Riprese a esporre negli anni Cinquanta e continuò a dipingere, benché quasi cieca, molto avanti negli anni, dedicandosi contemporaneamente alla poesia in dialetto milanese.

La pittura di Maria Colzani, con gli anni, crebbe di vigoria e intensità, un pò maschia, ma sincera. Ella in Arte non ha sosta e appagamenti, e ha l’ansia tormentosa della ricerca di una essenza spirituale sul volto adorabile della verità, celato nel mistero dei molteplici aspetti della Natura.

Nel 1969 si trasferì a Gornate Olona (VA), dove mori.


Bibliografia:


1906 - Mostra nazionale di belle arti, catalogo. Milano. 1906;

1919 - Esposizione regionale Lombarda d’arti decorative, catalogo, Milano, 1919;

1921 - IV Esposizione nazionale della Federazione artistica lombarda, catalogo, Milano,

1951 - E. Padovano, Dizionario degli artisti contemporanei, Milano,

1956 - Domenico Maggiore, Supplemento Artisti Viventi d’Italia, Napoli, Edizione Maggiore, pp. 149/150

1989 - AFLVV., Dal salotto agli ateliers. Produzione artistica femminile a Milano, 1880-1920, catalogo, Milano.



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