Colombo Augusto

pittore
Milano, 26 agosto 1902 - Milano, 17 gennaio 1969

Dopo aver frequentato la scuola di arti e mestieri gestita dalla Società Umanitaria di Milano, Colombo si iscrive all’Accademia di Brera per le lezioni serali tenute da Giuseppe Palanti e poi dal corso di studi sul nudo di Ambrogio Alciati.

Fu insignito del Premio Cesare Sarfatti nel 1924, che gli permise di trascorrere i successivi due anni a Roma, Firenze e Parigi. Tornato a Milano, partecipa alle mostre cittadine con ritratti e composizioni su larga scala su temi sociali e religiosi. La scuola d’arte che aprì nel suo studio nel 1933 doveva avere oltre 800 alunni durante i suoi 36 anni di attività.

Dal 4 novembre 2008 al 24 gennaio 2009 gli viene ordinata la mostra: Nel segno dell'uomo. Opere di Augusto Colombo, Biblioteca cantonale di Lugano a cura di Luca Saltini, con testi in catalogo di Gerardo Rigozzi, Cesare Segre, Anna Ranzi.


Augusto Colombo. UN MODERNO PITTORE

Nel centro di Milano, dove è la piazza dei Borromeo, singolarmente quieta, da più anni dimora il pittore Augusto Colombo, ove, nel suo studio, v’è la sua «Scuola d’Arte» frequentata da numerosi allievi.

Il Colombo, artista trentacinquenne, è entrato ormai nella maturità delle sue esperienze artistiche.

Nel 1922 soldato del Genio a Torino espose a quella «Quadriennale», mentre l’anno successivo in una «Mostra» indetta da «La Promotrice» otteneva la medaglia d’argento per l’acquerello.

In un’esposizione personale successiva vinse il «Pensionato Artistico Sarfatti» con relativo premio di ventiquattro mila lire; somma che lo impegnava ad un biennio di studi a Roma ed a Parigi.

Fu a Roma principalmente, di fronte ai molteplici tesori d’arte della Città Eterna, di fronte alle classiche vestigia di una civiltà millenaria ancor oggi di monito e di esempio, che compose opere aventi uno stile, un carattere, uno spirito nettamente personali.

Consideriamo ora brevissima mente qualche quadro del Colombo in modo particolare.

Ad esempio una Deposizione di Cristo del 1925, una Processione del Corpus Domìni del 1928 e i recentissimi Lavori estivi del 1936, che ammirammo alla «Permanente».

La Deposizione di Cristo, sebbene creata sotto l’influenza dell’arte seicentesca, ci dà la misura dei mezzi d’espressione dell’artista nei temi dell’auspicata arte sacra moderna.

Si osservi il corpo di Cristo, cereo, e pur composto in un sereno abbandono: lo sorregge Giuseppe d’Arimatea. Il discepolo di Gesù che ottenne da Pilato di aver cura della salma del Crocifisso, il vegliardo che, estraneo quasi allo sguardo angoscioso che gli rivolge una pia donna vicina, sembra rapito da un pensiero che non è di questo mondo.

Si osservi pure il muto soffrire della Maddalena che mira, trepidando, la mano del Salvatore: e l’infinito dolore della Madonna amorevolmente sostenuta dall’Apostolo Giovanni. Tutta la scena, nell’insieme, ha una profonda ed avvincente drammaticità.

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Ne La processione del Corpus Domini ci soddisfa invece la sana spiritualità che la pervade.

Ecco la rigida compostezza dei contadini che seguono il religioso corteo ben consapevoli dell'importanza del loro mistico ed umile atto, e si confrontino i loro duri volti con quello lieve e pallido della giovinetta che prega e vi si troveranno inconfondibili i segni di un'arte sobria, semplice nello stile e pur ricca negli elementi che la compongono.

Giancar (1936 - Un moderno pittore lombardo, Milano, Pro Familia. n. 52, 27 dicembre XV, pp. 625/626.)


Bibliografia:

1936 - Un moderno pittore lombardo, Milano, Pro Familia. n. 52, 27 dicembre XV, pp. 625/626.

2007 - Nel segno dell'uomo. Opere di Augusto Colombo, Biblioteca cantonale di Lugano - ELR Edizioni Le Ricerche, Losone 2007 a cura di Luca Saltini, con testi di Gerardo Rigozzi, Cesare Segre, Anna Ranzi-

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