Antonio Colmari nasce a Gorizia nel 1954. Si laurea all’I.U.A.V di Venezia in Architettura.
Insegnante in vari Istituti Superiori della Regione per le discipline: Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica, Disegno e storia dell’arte.
Inizia ad esporre in collettive e personali agli inizi del 2000. Vive e lavora nella sua casa-studio di Gorizia.
Contatti:
Antonio Colmari
Via S. Pellico, 9 - 34170 Gorizia
Cell. 347.6090564
E-Mail: gollmayr2006@libero.it
presente su instagram e facebook: AntonioColmari
Mostre personali
- Fuori studio Colmari 5 maggio 2005, Cormons.
- Interni Caffè Teatro Gorizia, 1 dicembre 2006.
- Prologo5 marzo 2011, Gorizia.
- Orte Luoghi Prologo 5 dicembre 2021, Gorizia.
- Intimità Gradisca 1 aprile 2023.
- Centro abitativo Sinigaglia 1 febbraio 2024, Gorizia.
Mostre collettive
- Bar Via Morelli, novembre 2010.
- La materia e il sogno, Galleria Dora Bassi, dicembre 2010.
- Lavori corso incisione Legovini Corte dell'arte, aprile 2012.
- Profezie, Palazzo Attems, novembre 2012.
- Nora Gregor Palazzo Attems, dicembre 2013.
- Guardare di Gusto, Museo Santa Chiara, settembre 2013.
- C'era mica un piatto d'artista, Spazio Alba Gurtner, dicembre 2013.
- La guerra di mirfriede, Castello di Gorizia, giugno 2014.
- Quaderni di orientamento, giugno 2017.
- Antidoto Visionario, Prologo, luglio 2021.
- Fare Voci Fierro, settembre 2022.
- Piazze d'Arte. Creatività e nuovi orizzonti urbani, marzo 2023.
- Frammenti di un inconscio condiviso - La perenne attesa, giugno 2024.
Giudizi critici
“Guida il lavoro di Colmari una sorta di filosofia dello spazio intesa come esigenza primaria; consegue a questa ordinazione geometrica della realtà la partizione della memoria. Segno e colore si inquadrano in una razionalizzazione non ossessiva, sempre vicina al Mondo della cultura architettonica e più specificamente dell'interno. L'autire probabilmente rivendica inconsciamente una sortadi continuità che proviene da Matisse, come impatto immediato senza speculazione filosofica. Dall'altro lato si possono rivedere pagine dell'espressionismo intese come rappresentazione interiore del colore. Un colore che proviene dall'animo dunque, che è espressione del sentire tumultuoso e personale.
Ogni linea è tratteggiata come sottolineasse un confine, tra una regione geometrica e l'altra. Quest'ordine si scompone e ricompone in un gustoso prestito di piani sovrapposti e contrapposti, in una rincorsa di linee. Questa filosofia degli spazi sottintende anche una dinamica dei tempi, per la semplice ragione che in tempi diversi si pongono e si ordinano le linee in questo universo scomposto e irrazionale, al quale Colmari, con un pizzico di timidezza ma con consapevolezza, ha l'orgoglio di voler porre ordine”.
Vito Sutto
Fuori studio Colmari Maggio 2005 Cormons Palazzo Locatelli - personale
“Un’area culturale molto ampia lega la riscoperta e la connessione di momenti altissimi della storia europea: la” finis Austriae” nell’esaltazione vitalistica del movimento della linea e dell’esplosione del colore. I rimandi sono molteplici sia artistici che letterari ma ciò che colpisce in questa scelta è la sincerità dell’artista nello scavo personale della rielaborazione dell’archetipo femminino.Le espressioni di queste donne sono ora esagerate, altre volte languidamente disponibili a mostrarsi, altre ancora spigolosamente aggressive come delle post moderne Salomè o donne vampiro.Spudoratamente si mostrano a chi guarda nell’esibizione di improbabili decolté, nel gioco del doppio: la dama, la cameriera come sul palcoscenico di un cabaret.La sensualità, anzi l’erotismo spinto delle composizioni sia che si rifacciano a esempi del passato, primi fra tutti Matisse soprattutto nell’esposizione dei corpi delle grandi bagnanti, sia che nascano da suggestioni metropolitane(Basquiat), propongono una trama di connessioni estremamente personali.Il colore è massa lucida quasi maiolicata steso a formare composizioni che risultano come intessute entro l’ordito di un prezioso tappeto.L’altrove, il primitivo, l’eros esplicitato ma fortemente onirico segnano un momento di indagine profonda del’artista svelandone i lati più intimi della propria personalità”.
Frera Agostinis
Personale Prologo marzo 2011 Gorizia
“Antonio Colmari: architetto, docente di discipline tecnico-artistiche, viaggiatore e infine artista pittore.
Un punto di arrivo molto personale, finalmente separato dalla necessaria e inevitabile socialità di ogni altro impegno. Uno spazio di meditazione e di espressione in cui osservare e commentare con un linguaggio visivo l'esperienza della realtà. Impegnato da diversi anni nella disciplina pittorica,ha esplorato e rappresentato frequentemente l'universo femminile, la casa e gli oggetti della vita quotidiana.
Nel ciclo pittorico che si presenta in questa esposizione, l'attenzioneviene rivolta a frammenti del paesaggio urbano: strade, alberi, facciate di edifici. Griglie spaziali statiche e rassicuranti definite da pieni e vuoti. Contesti urbani come scene di vite assenti citate per il tramite familiare di elementi riconoscibili. Luoghi visitati di cui persiste un ricordo e sui quali si elabora una interpretazione, una visione. Punti di vista errabondi: dall'alto, dal basso, di scorcio, talvolta frontali, liberi di esplorare e di catturare l'attimo. Punti di vista che la pittura coglie sempre nella parzialità dell'inquadratura: frammento sottratto alla percezione dinamica e pervasiva dell'ambiente circostante.Visioni sequenziali, poste in apparente e netto contrasto con la staticità delle immagini pittoriche che scandiscono la presenza del tempo e del movimento che si fissa nell'inquadratura. Questie non solo gli elementi di un microcosmo dove la tecnica pittorica risulta essenziale: pigmenti acrilici nei dipinti, pastelli colorati nei disegni.
Il segno pittorico si attiene costantemente al controllo geometrico e grafico della rappresentazione. Stesure piane a campitura, segni nitidi composti secondo logica costruttiva sono osservati di scorcio da punti di vista realistici, fotografici. La persistente ortogonalità dell'ambiente scenografico appare del tutto astratta e teorica in netta divaricazione con la percezione visiva naturale. In tutti i dipinti del ciclo sono presenti e dialoganti due temi: il primo riguarda l'ambiente costruito, fatto di strade, di campi coltivati e di case e il secondo, sempre presente, quello degli alberi. Unico soggetto naturalistico, l'albero viene trattato come segno gestuale, un ghirigoro liberato dal rigore geometrico. Segno e simbolo, formalmente organico, l'albero viene descritto con la maggiore ricchezza cromatica, mutevole e vitale nello sfondo ordinato dei paesaggi.
I 18 dipinti e pastelli del ciclo presenti nell'esposizione sono compresi nel titolo Orte_Luoghi e si precisano in ogni opera indicando momenti e luoghi a cui la rappresentazione è riferita”.
Romano Schnabl
Personale Prologo dicembre 2021 Gorizia
“Antonio Colmari, goriziano, di formazione Architetto, dai primi anni 2000 ha condiviso in pubblico un personale interesse artistico per la pittura ed il disegno esponendo le sue opere in occasione di personali e collettive. L'autore ha attraversato diverse tematiche di cui ricordiamo i ritratti femminili, lo spazio urbano e gli oggetti domestici, osservati e raffigurati con una scelta stilistica molto vicina all'arte pop.
Nell'esposizione che si terrà alla Galleria La Fortezza di Gradisca saranno presentati venti disegni ai quali si accosteranno altrettanti inserti poetici di Francesco Tomada andando a costituire un'opera unitaria intitolata: gemutlichkeit - intimità.
L'opera indaga lo spazio di una casa in cui risuonano le parole delle poesie. I disegni si attengono ad una modalità prevalentemente figurativa deformata dalla diffusa presenza di rappresentazioni bidimensionali con inserti di visione naturalistica e prospettica. Tutti i disegni, del medesimo formato, sono trattati con una tecnica grafica e cromatica composita, caratterizzata dalla ricercata preziosità coloristica a cui si accompagna un raffinato segno grafico incline al dettaglio”.
Romano Schnabl
dal Messaggero Veneto, 30/3/2023
“Antonio Colmari è di certo uno degli artisti che meglio interpreta il nostro presente.
E questa sua mostra personale, che si inaugura questo giovedì 1° febbraio 2024, alle ore 17 al centro abitativo Sinigaglia, in via Faidutti a Gorizia, è l’occasione per incontrare il suo fare arte, capace di creare poesia con l’atmosfera di una presenza, ma anche di una mancanza.
È la possibilità di entrare in una dimensione dove l’esperienza dello sguardo diventa l’accadere di una emozione. Che trova nel silenzio la sua voce più riuscita”.
Giovanni Fierro
Mostra Sinigaglia 1/2/2024