Coffani Assirto

pittore restauratore
Mantova, 3 maggio 1920 - Mantova, 2 dicembre 1979.

COFFANI ASSIRTO

Nasce il 3 maggio 1920 a Mantova dove muore il 2 dicembre 1979.

Partecipa alla X Mostra Sindacale d’Arte nel 1944 (23 aprile-14 maggio), allestita nella sede dell’Unione professionisti e artisti in via Marangoni, 14 a Mantova.

Partecipa, nel 1945, alla Mostra della Libertà tenutasi in ottobre nelle Sale di Palazzo Ducale a Mantova, con tre dipinti: Paesaggio, Fiori, Passaggio a livello, per l’occasione Emilio Faccioli scrive: “è aggiornato quanto al gusto e alla scelta dei motivi, ma generico nel colore”.

Nel settembre 1946 espone alla Mostra d’Arte mantovana al Palazzo della Ragione, Faccioli sulla Gazzetta scrive: “Anche Assirto Coffani ha doti istintive degne di essere considerate: ma c’è più disordine, meno rigore in lui. E spesso il colore esorbita dall’oggetto raffigurato, con dannosi effetti sull’equilibrio delle immagini pittoriche. Ma forse, proprio in questo esorbitare e trascendere dall’oggetto dei rapporti cromatici è il suo segreto e la sua forza”.

Nell’agosto 1947, alla Mostra d’arte di Quistello, presenta il dipinto Paesaggio, Faccioli sulla Gazzetta scrive: “Coffani è sempre gustoso, ma rischia sempre più di svaporare nell’inutilità del gusto puro”.

Nel 1948, in agosto, partecipa alla Mostra d’Arte di Casteldario e Tristano Zacchia rileva che “Coffani junior è pittore, ma è a un vecchio punto di partenza. Peccato! Coffani è uno dei più giovani che non dovrebbe disilluderci? Ha tempra, mezzi. Ha bisogno di lavorare molto”.

Partecipa, nel mese di ottobre, alla Mostra Provinciale d’Arte Artisti Indipendenti al Palazzo della Ragione di Mantova con sei dipinti: Nevicata nel parco, Neve, Zinie, La stazione, Gambarara, Nevicata. Italo Bini sulla Gazzetta scrive: “Assirto Coffani è molto portato all’impressionismo ed al sintetismo che formano il concetto personale dell’artista. Vigorosi e profondi i paesaggi invernali, sentiti con lirismo.”

Nel 1949, dal 30 ottobre, partecipa alla mostra d’arte al Circolo della Stampa a Mantova, con due buone nevicate. L’anno seguente (maggio-ottobre), partecipa alla Mostra Collettiva Artisti Mantovani nel Palazzo Te di Mantova con il dipinto: Cittadella.

Negli anni Cinquanta viene assunto come aiutante di cantiere, nei lavori di Palazzo Ducale, da Arturo Raffaldini; gli viene anche dato un piccolo spazio nell’Appartamento dell’Estivale che diventa suo studio. Così vive tra tutte quelle cose: pennelli, cavalletti, colori, spatole, ecc. che sono gli strumenti della sua professione di restauratore e di artista e che accompagneranno tutta la sua vita votata al lavoro.

Dal 6 aprile 1963 espone nella Collettiva di Pittori Mantovani nella nuova Galleria La Saletta in Corso Vittorio Emanuele, 112, di Mantova.

Un suo dipinto è conservato presso l’Istituto Franchetti di Mantova.


Bibliografia:

2000 - Adalberto Sartori - Arianna Sartori, Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX. Dizionario biografico, volume II, Bond - Dic, Mantova, Archivio Sartori Editore, p. 824.

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