Cifariello Filippo

scultore
Molfetta (BA), 3 luglio 1864 - Napoli, 5 aprile 1936

Fu per poco allievo all’Accademia di Belle Arti a Napoli, dove insegnava scultura Achille D’Orsi. Una specie di barbara potenza si sprigiona dalle migliori tra le sue moltissime opere plastiche. Ora gustoso, ora teatrale, dalle figure di genere ai busti-ritratto, ai monumenti equestri, percorse l’intera gamma della scultura. Da Napoli si trasferì a Roma. Poi fu direttore d’una fabbrica di porcellana a Passau. Ricordiamo: ‘ ‘ Dopo il ballo ,, (1885), “Cristo morto e la Maddalena,, (1893), “Pugilatore,, e “Fachiro,, (1895), che gli procurarono l’accusa d’averli calcati dal vero; il ritratto di “Arnoldo Boecklin,, (1899), del quale esistono quattro esemplari nelle pubbliche Gallerie di Berna, Roma, Venezia, Bari. “Eterna Musa,, (1903), “ Labor et Amor,, (1910). Diversi monumenti e moltissimi ritratti. Fece la statua di “San Barnaba,, per la Basilica di San Paolo in Roma.

Nel 1882 c., esegue il busto di Padre Ludovico da Casoria per L’Ospizio Marino omonimo, a Posillipo.

Nel 1894 viene premiato all'Esposizione di Vienna per un suo busto femminile.

Nel 1896 ha lo studio a Roma in via Margutta 54.

Con la statua in bronzo Studio dal vero, con il busto in bronzo Ritratto dell’On. Pugliese, la statuetta in terra cotta Fachiro, il busto in gesso Ritratto di Eugenio Checchi, e il busto in terra cotta Ritratto di Daniele Muninger, partecipa dal 19 dicembre 1896 al 31 marzo 1897, all’Esposizione di Belle Arti di Firenze.

Alla V Esposizione di Venezia del 1903, presenta le sculture: Exoriare aliquis (bronzo), Monsignor Daniele (terracotta), Il principe reggente di Baviera (bronzo), Barone Marincola (bronzo), Onorato Carlandi, Settembrina (bronzo).

L’11 maggio 1905 viene inaugurato il suo Monumento equestre al Re Umberto I, a Bari.

Ha eseguito a titolo gratuito il busto a Emanuele Gianturco, inaugurato il 15 dicembre 1910, nell’atrio dell’Università di Napoli.

Partecipa con la scultura Ritratto, alla Mostra di Belle Arti dell’Esposizione Internazionale di Roma del 1911.

Nell’aprile 1914 partecipa alla 36° Mostra di Arte Napoletana “Salvator Rosa”, con la scultura Dolore e vita.

Dal 30 marzo al 30 giugno 1921, figura alla Prima Biennale Romana, con le sculture: Prelato, Ritratto, Prime ombre.

Con i marmi Busto della Baronessa Ricciardi, Dolce attesa, Vergine, con le cere Prime ombre; Sorriso; con i bronzi Ondina; Ritratto del Barone Ricciardi; Un corvo; Scarpia; e Bozzetto per un monumento nelle terre invase; le terrecotte Un morto eroico; Bambino; Il ritorno del prigioniero; con il gesso patinato Ritratto; e con il gesso Contessa Brunetta D’Aussoux, figura nel maggio-ottobre 1921 alla 1^Esposizione Biennale Nazionale d’Arte della Città di Napoli.

Presso le Sale espositive di Bottega D’Arte a Livorno partecipa alla II Mostra di Primavera, nell’aprile 1924, con quattro sculture in bronzo: Ondina, Prime ombre, Boecklin, Sorriso.

Partecipa alla Mostra del Ritratto Femminile Contemporaneo, che si tiene dal maggio all’ottobre 1924, nella Villa Reale di Monza, con una personale, nella quale espone diciassette sculture a partire dall’anno 1882, Iolanda Balestrieri, (marmo 1922); La piccola Ruesk (terracotta 1890); Dora Fabri (bronzo 1918); La Contessa Cutolo (gesso originale 1901); La Baronessa Ricciardi (gesso originale 1016); La Baronessa Maria De Brown (gesso originale 1897); La pianista Nadler (gesso originale 1898); Stellina (gesso originale 1923); La Contessa Violet Brunetta (gesso originale 1918); La contessa Gourian (gesso originale 1909); Maria Delusa (terracotta originale 1920); Ritratto della signora Pinto (marmo 1917); Mamma Picchetti (gesso originale 1903); La Baronessa Marincola (gesso originale 1895); Sorriso della Signorina Farrar (marmo 1903); Signora del 1882 (bronzo 1882); La Contessa Fattori (bronzo 1893).

Nel 1924 Partecipa alla Biennale di Venezia, con la scultura Ritratto di signora, bronzo.

Nel 1925, partecipa alla Mostra d’Arte Moderna, che si tiene nel Palazzo del seminario a Gallipoli.

Esegue il busto del pittore Vincenzo Cabianca che si trova nel Museo Civico di Verona (1930).


1894 - Busto, di F. Cifariello (premiato all'Esposizione di Vienna), L'Illustrazione Italiana, Milano, Anno XXI - 2° semestre, p. 95. I nostri artisti alle esposizioni internazionali di Monaco, d’Anversa e di Vienna hanno portato una nota personale ch’ è piaciuta e piace ancora, e sempre. Uno degli espositori premiati alla mostra di Vienna (di cui il nostro corrispondente viennese ha toccato nella sua corrispondenza pubblicata alla pagina 331 dello scorso semestre) è stato lo scultore Filippo Cifariello, del quale, nel nostro Numero salon “Brera alle Esposizioni Riunite „ abbiamo riprodotto la statua d’un lottatore. Il Cifariello ottenne a Vienna la suprema onorificenza : la prima medaglia d’oro per il busto d’ una giovane signora. La testa è viva, è parlante, tutta espressione. I capelli ricciuti che incoronano la fronte della signora ritratta, e gli sbuffi dell’ abito alle spalle e intorno al petto, le prestano un carattere capriccioso. - Lo scultore Filippo Cifariello si fece osservare sulle prime per una sua spasmodica, terribile Tortura, poi progredì rapido. I suoi pregi consistono nella conoscenza non comune dell’ anatomia e nella sicurezza della modellazione. Nato a Molfetta nella provincia di Bari, abita a Roma.


Bibliografia:

1894 - Busto, di F. Cifariello (premiato all'Esposizione di Vienna), L'Illustrazione Italiana, Milano, Anno XXI - 2° semestre, p. 95.

1896 - Festa dell’Arte e dei Fiori 1896-1897, catalogo della Esposizione di Belle Arti, Firenze, p. 81, 88.

1902 - Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna di Torino, (con ill.), Natura ed Arte, n. 23, 1 novembre, Milano - Roma, Vallardi, p. 761.

1903 - Vittorio Pica, L'Arte Mondiale alla Quinta Esposizione di Venezia, Bergamo, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, pp. 55, 56, 57, 58, 59. 60.

1904 - Vittorio Pica, Artisti Contemporanei: Filippo Cifariello, Bergamo, Emporium, n. 111, marzo, pp. 169/185.

1894 - Busto, di F. Ciufariello (premiato all'Esposizione di Vienna), L'Illustrazione Italiana, Milano, Anno XXI - 2° semestre, p. 95.

1905 - Bari: All’inaugurazione del Monumento a re Umberto, (con ill.),

Milano, Illustrazione Italiana, n. 25, giugno, p. 589.

1905 - Il Monumento d’Umberto I a Bari, (con ill.), Bergamo, Emporium, n. 127, luglio, p. 73, 74.

1911 - Esposizione Nazionale di Roma, Mostra di Belle Arti, catalogo, Roma, p. 31;

1911 - L’inaugurazione del busto a Gianturco, Natura ed Arte, Milano, Vallardi, N. 3 - 20 dicembre, pp. 197/198.

1921 - Prima Biennale Romana. Esposizione Nazionale di Belle Arti nel Cinquantenario della Capitale. Catalogo mostra, Roma, pp. 27, 28, 140, ill. 109.

1921 - 1^Esposizione Biennale Nazionale d’Arte della Città di Napoli, catalogo mostra, Napoli, maggio-ottobre, p. 42, 50, 51, 52;

1924 - C. G. Ciappei, II Mostra di Primavera, catalogo mostra, Livorno, Bollettino di “Bottega D’Arte”, n. 5, aprile;

1924 - Mostra del Ritratto Femminile Contemporaneo, catalogo mostra, Monza, Villa Reale, maggio - ottobre, p. 29, ill. XXVII, XXVIII;

1924 - Edoardo Pansini, XIV Biennale Veneziana, Cimento, Anno IV, p. 27.

1925 - Mostra d’Arte moderna a Gallipoli, Cimento, Anno V, p. 130.

1930 - Francesco Geraci, Vincenzo Cabianca, (ill.), Le Tre Venezie, n. 3, marzo, p. 41;

1936 - G. Marangoni, Cifariello, Milano, Ceschina, pp.164+177 tavole.

1936 - Filippo Cifariello: Tre vite in una, Livorno, “ Bottega d’Arte ,, 1931. - Guido Marangoni: Cifariello, Milano, Ceschina 1936.

1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna, Roma, Libreria dello Stato.

1955 - Domenico Maggiore, Arte e artisti dell’ottocento napoletano e scuola di Posillipo, Napoli, pp. 196/198, 264.

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume primo, Lodi, Il Pomerio, pp. 327/332

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 219

2006 - Aldo Lo Presti, Le Arti ad Orvieto. Proposta per un dizionario, Orvieto, Arte Cultura Sviluppo, ad vocem.


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