Edda Caselli nasce nel 1961 a Pavullo nel Frignano (MO).
Da oltre dieci anni esercita il lavoro di Naturopata, negli ultimi sette anni si è formata in Logosintesi ed esercita come Consulente Essenziale Master e Trainer.
Ha iniziato a disegnare e dipingere al Liceo. I materiali più utilizzati sono stati la carta, la tela, il legno, ma soprattutto il vetro, che ha inciso e dipinto per trent’anni.
Da marzo 2015 ha iniziato a dipingere su pietra, lasciando che la materia stessa le suggerisca la sua vera Essenza. La tematica dominante è il rispetto verso Madre Terra e ogni creatura che la popola, con particolare riferimento ai popoli nativi. Scegliere una pietra per le sue fenditure, per i tagli e le imperfezioni che solcano la sua superficie è come dare vita ad un’opera nascosta dentro la pietra stessa. È dipingere in accordo con la Natura e la sua materia prima.
Nel luglio 2016 è stato installato, ai piedi dell’antico ponte di Olina, un masso da 14 quintali dipinto e dedicato da Edda al culto della Pachamama.
Edda dice “La mia arte libera ciò che la pietra custodisce”.
Per questo le ha chiamate “Creature di pietra”.
Ha esposto a Pavullo (MO), a Fiesole (FI), presso la Galleria d’Arte Arianna Sartori di Mantova nel 2018 e nel 2024, e alla Casa Museo Sartori Castel d’Ario (MN) in occasione delle mostre “Artisti per Nuvolari” nel 2019 e “Autoritratti e Ritratti di personaggi illustri” nel 2021.
Nel Giugno 2021 ha ottenuto con l’opera “Nananu” una menzione di merito nella sezione Scultura della 6° Edizione premio di Pittura Scultura e Poesia “Sant’Annibale Maria di Francia” Città di Oria (BR).
Contatti:
Edda Caselli
Cell. 348.6596007
E-mail: edda.caselli@gmail.com
Sito Internet: www.creaturedipietra.it
Creature di pietra
"Dipingere è un atto che a volte trasporta in viaggi oltre il velo della matrice, scoprendo il volto delle anime custodite nei doni di Madre Natura. Ogni elemento ha una voce. Madre Terra canta con i cori dei venti. L’acqua diffonde il suo gorgoglio, e, come un abile scultore, plasma e modella le pietre che albergano dormienti nel letto dei fiumi e tra le anse dei torrenti. Anche la pioggia, il vento, la terra, sono abili scalpelli che, pazientemente, scavano e modellano. C’è chi, lasciandosi ispirare, porta alla luce le antiche anime che risiedono nelle rocce. Le pietre sanno, conoscono chi può udire le loro voci, sanno raccontare le loro storie custodite tra le venature, i tagli, le curvature e le vecchie rughe. Queste “imperfezioni” rappresentano le testimonianze del tempo che è trascorso fino al momento in cui inizia la magia, e uno sguardo si posa su di loro, gemme ancora grezze. In questo momento magico l’artista e la pietra si riconoscono come figlie della stessa Pachamama. Ogni pietra racconta ciò che Edda sa vedere. I colori donano volumi e forme, il delicato fruscio del pennello restituisce voce alle pietre, come hanno fatto, per millenni, l’acqua e il vento. Creature dormienti si ridestano dopo un lungo sonno tra le pieghe del tempo. Le tinte, sapientemente posate sulle superfici rugose o lisce di Madre Natura, portano alla luce gli sguardi e le anime di coloro che dimorano tra i solchi e le venature delle pietre. Le figlie della Pachamama hanno tramandato le loro storie nei secoli, fino a quando, uno spirito affine a loro ha saputo ascoltare e sentire, nel profondo della sua anima, le loro voci. È un’intima e profonda comunicazione tra Essenze ciò che avviene. Il gesto della pennellata rimuove il velo che cela lo spirito che vive nella pietra. Il colore diventa parola che dà voce alle antiche creature. I solchi diventano le rughe del tempo trascorso sul volto di un antico saggio. Le sfumature plasmano le forme di visi e sguardi penetranti che sanno leggere nel profondo delle anime di chi viene attratto dalle loro intense espressioni. L’atto creativo di Edda è un dialogo tra due anime che, con pazienza e saggezza, sanno ascoltarsi e raccontarsi. Il dipingere non è più un semplice “dono artistico”. È immergersi in uno spazio di profonda meditazione, sentire ogni sensazione amplificata, entrare in comunione con tutto ciò che esiste. Ogni gesto, ogni tocco di colore esprime la sacralità di quel momento. La coscienza si espande, è come essere immersi in una bolla, nella quale il tempo sembra rallentare, fino a perdere la percezione del suo trascorrere. Contemporaneamente tutto coesiste in perfetta connessione con la propria Essenza, trasformandosi in un sogno lucido cosciente".
Christian Del Grosso
illustratore, pittore, grafico
Bibliografia:
2017 - Catalogo Sartori d'arte moderna e contemporanea 2018, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore, p. 49.
2018 - Catalogo Sartori d'arte moderna e contemporanea 2019, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore, p. 45.
2019 - Artisti per Nuvolari, settima rassegna 2019, a cura di Arianna Sartori, presentazione di Maria Gabriella Savoia, testo di Lorenzo Montagner, catalogo mostra, Castel d'Ario, Casa Museo Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore.
2019 - Catalogo Sartori d'arte moderna e contemporanea 2020, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore, p. 28.
2020 - Artisti Italiani 2021 catalogo Sartori d'arte moderna e contemporanea, a cura di Arianna Sartori, prefazione di Maria Gabriella Savoia, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. 88/90.
2021 - Autoritratti
e Ritratti di personaggi illustri, a cura di Arianna Sartori, presentazione di
Maria Gabriella Savoia, catalogo mostra, Castel d'Ario, Casa Museo Sartori, Mantova,
Archivio Sartori Editore, pp. nn.