Brianzi Tullio

scultore
attivo a Milano nella prima metà del XX secolo

Scultore cremonese attivo a Milano,

Partecipa con Mors Prima, Heva et Abel, alla Mostra Nazionale di Belle Arti che si tiene nel Parco di Milano dall’aprile al novembre 1906.

Con il bronzetto Dopo il bagno, partecipa all’Esposizione Nazionale Belle Arti nell’autunno 1912 nella R. Accademia di Belle Arti in Milano.

Partecipa alla Esposizione Nazionale d'Arte a Brera nel 1915, esponendovi due sculture, il bronzo Statuetta ed il gesso Mattino.

Nel 1924 esegue il Monumento a Teodoro Moneta, per i Giardini pubblici di Porta Venezia a Milano.

Per il Cimitero Monumentale di Milano,

Esegue nel 1904 il Monumento in bronzo "Fra le rose" per la sepoltura Erminia Castiglioni.

Nel 1909 il Monumento in pietra Serpentino con bassorilievo in bronzo “La vita attraverso i dolori e le gioie compensata nella gloria del Cielo” per la tomba dei Coniugi Frontini.

Nel 1910 esegue il Monumento in marmo di Gandoglia con bassorilievo in bronzo, rappresentante la "Protezione dell'infanzia", per la tomba Belloni Luigi.

Nel 1911 esegue il lavoro in bronzo "Tributo d'affetto" per la tomba Maspero Laura.

nel 1922, Gruppo in bronzo “Putti e fiori”, tomba Famiglia Bisleri.

Monumento in marmo alla memoria di Adele Campany-Morganti.

Nel 1925 - Monumento in bronzo alla memoria di Giacomo Barbareschi.


Monumenti funerari. Lo scultore Tullio Brianzi è noto per uno stile suo che, rifuggendo da ogni ricerca dell'effetto, si eleva a dignità classica. È uno scultore, anche, coscienzioso, che studia la forma e plasma seguendo linee già armonicamente fuse nel disegno. Il monumento a Teodoro Moneta ha affermato il suo nome, ma non ha fermato la sua ascensione, che continua, sor passata soltanto dal grande suo amore per l’arte sua.

Di pura bellezza classica è la donna da lui scolpita sulla tomba della compianta Adele Company Morganti, in atto di dormire. La mano dello scultore sembra si sia ingentilita nel trattare la materia, sicché la bella forma muliebre si direbbe uscita da una carezza.

Davanti a questo bel monumento il cuore non sente l'orrore della morte; ad essa, anzi, si avvicina come a colei che sola può dare il riposo.

Né è diversa la sensazione che si prova davanti a un altro monumento dello scultore Brianzi, comparso quest'anno sulla tomba di Giacomo Barbareschi. Anche in quest’opera il Brianzi si avvicina alla morte con il cuore del poeta che cantò Amore e Morte. Presso l’urna una donna prega, e v’è nell’abbandono dolce di tutta la sua persona l'espressione di un affetto che si spoglia d’ogni passione terrena.

Opere entrambi, queste del Brianzi, che oltre ad affermare una salda maturità artistica rivelano una preparazione spirituale veramente non comune. (1925 - Monumenti funerari, La Cultura Moderna - Natura ed Arte, Milano, Vallardi, n. 11 novembre, pp. 844/845.)


Bibliografia:

1906 - Mostra Nazionale di Belle Arti, catalogo illustrato, Milano, Parco, aprile-novembre, p. 91,

1912 - Esposizione Nazionale Belle Arti - Autunno 1912, catalogo mostra, Milano, R. Accademia di Belle Arti in Milano, p. 40;

1923 - Luigi Larghi, Guida del Cimitero Monumentale di Milano, Milano, Enrico Gualdoni, pp. 75, 81, 120 123.

1924 - Monumento a Teodoro Moneta, Cimento, Anno IV, fascicolo XI, aprile, p. 240.

1925 - Monumenti funerari, La Cultura Moderna - Natura ed Arte, Milano, Vallardi, n. 11 novembre, pp. 844/845.

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume primo, Lodi, Il Pomerio, pp. 189/190

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 107

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