BOSONI PIETRO AMEDEO
Nasce a Cogozzo di Viadana (MN), il 31 marzo 1890, muore ad Oggebbio di Verbania sul Lago Maggiore, il 12 maggio 1963. Figlio di Achille e Rosa Baroni, dal 1908 studia disegno all’Accademia di Parma col Marini e col Baratta. Nel 1910 consegue il diploma all’insegnamento e lo stesso anno vince il premio Franchetti a Mantova grazie al quale può trasferirsi a Roma, dove perfeziona i suoi studi al Regio Istituto Superiore. Nel 1912 esordisce alla Esposizione Amatori e Cultori di Belle Arti con l’opera Sorriso. Per incarico dell’Architetto colonnello Moris esegue alcuni decori nell’Istituto Aeronautico e nella sala laboratorio esegue alcune scene allegoriche. La sua opera viene richiesta per il convento dei Cappuccini dove tra l’altro esegue il grande affresco Cristo che converte la Maddalena. Nel 1918 si trasferisce a Milano. Partecipa nell’autunno del 1920, all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Brera al Palazzo della Permanente di Milano con il dipinto: Cristo morto. Nel 1921, alla Mostra dei Cento Capolavori alla Certosa di Pavia è presente con otto Ritratti e il dipinto Cristo morto. Partecipa, nel marzo/aprile del 1922, all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Brera al Palazzo della Permanente di Milano con il dipinto Purificazione. Nell’aprile-maggio del 1922, alla I Mostra Nazionale d’Arte Sacra a Milano, presenta i dipinti Cristo morto, La pietà, Il pastore; Polvara per l’occasione scrive: “Bosoni Pietro si rivela un’artista originale soprattutto col suo Pastore morto dove le pecorelle vanno a lambire le sue piaghe. Peccato che nei suoi tre quadri domini sempre un’intonazione piuttosto sgarbata. I bei concetti richiederebbero una delicatezza di fattura come il suono di un violino, mentre noi abbiamo avuto l’impressione del suono forte di una tromba.”
Nel dicembre dello stesso anno espone, alle Mostre Premio della Permanente di Milano, l’opera Martiri cristiane della quale Polvara scrive: “Bosoni ha voluto tentare con audacia di tecnica il bel tema “Martiri cristiane”, ma vi ha dimenticato quella convenienza che è essenziale per il quadro sacro”.
In data 27 novembre 1923 prende la residenza a Milano in Via Fiori Chiari, 3.
Nel 1925 in data 17 dicembre si sposa a Milano con Lucia Monti. Nel 1927 (aprile-maggio) all’Esposizione degli Artisti Combattenti d’Italia presso il Palazzo della Permanente di Milano vengono esposti due suoi dipinti: Signora Corti, Ritratto della Signora Luigia Valle. Nel maggio-luglio 1928 all’Esposizione Annuale di Primavera della Soc. per le Belle Arti di Milano, espone il dipinto: La famiglia. Nel maggio-giugno 1929 partecipa col dipinto Ponte Gabella, alla Mostra Il Naviglio a Milano, nel Palazzo della Permanente a Milano. Nel 1930 (marzo-maggio), partecipa all’Esposizione Sociale della Soc. per le Belle Arti di Milano con tre opere: Quiete domestica, Ritratto della Signora Monti, Via Crucis - St. XIII (Pastello). Nel febbraio 1931, in occasione dell’Esposizione Sociale della Camerata Artisti Combattenti d’Italia alla Permanente di Milano, espone due dipinti: Ritratto di Signora, Raffaellina. Nel 1931 (aprile/maggio), partecipa all’Esposizione Sociale della Soc. per le Belle Arti di Milano con il dipinto: Ritratto della Signora Debora Mandelli Mascarini. Nel 1932 (aprile/maggio), partecipa all’Esposizione Sociale della Soc. per le Belle Arti di Milano con tre opere: Ritratto della Contessina Augusta di Montalban, Tigri del Bengale (Disegno colorato), Tigri, e nella sezione Mostra Autoritratto è presente con due quadri Autoritratto. Nel 1933 dall’11 marzo all’11 aprile partecipa alla IV Mostra d’Arte del Sindacato regionale Fascista Belle Arti di Lombardia al Palazzo della Permanente di Milano con il dipinto Note allegre. Dal 29 aprile al 4 giugno 1933 espone, all’Esposizione Sociale di Primavera della Soc. per le Belle Arti di Milano, il dipinto Ritratto della Signora Anna Fiorentini. Nel 1933 all’Esposizione Sociale d’Autunno al Palazzo della Permanente di Milano, presenta le cinque opere Scena famigliare, Dopo il bagno, Cocca - ciuci - nano, Gruppo di tigri, Tigre del Bengala. All’Esposizione Sociale del Cinquantenario della Permanente di Milano del febbraio/marzo 1934 espone quattro dipinti Ritratto, Girovago, Tigre, Leoni. Il 31 marzo, dal presidente Beltrame, viene nominato Socio Onorario degli Artisti dell’Accademia. Dal 1° al 31 maggio 1934 partecipa, alla V Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Lombardia al Palazzo della Permanente di Milano, con il dipinto Maternità (Concorso Maternità). Nel febbraio/marzo 1935 all’Esposizione Sociale di Primavera della Soc. per le Belle Arti di Milano, espone due opere Itala (Ritratto), Madre e figlia (Pastello). Nel dicembre dello stesso anno, sempre al Palazzo della Permanente di Milano, in occasione dell'Esposizione Sociale, partecipa con tre opere Belva (Disegno a tinte), La scala (Disegno), Ninna-nanna (Tempera). Dal 15 febbraio al 15 marzo 1936 è presente alla VII Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente con il dipinto Sospiri. Nel 1953 espone, all’Esposizione Nazionale d’Arte - Biennale di Brera al Palazzo della Permanente di Milano, il dipinto: Scampolo. Nel 1960 partecipa, dal 20 novembre al 31 dicembre, all’Esposizione Anti Biennale Partenopea a Napoli, a cura del Sindacato di Arte Pura Figurativa “Pro Arte” di Napoli.
Bibliografia:
2000 - Adalberto Sartori - Arianna Sartori, Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX. Dizionario biografico, volume II, Bond - Dic, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. 572/576.