Boschini Raffaello

pittore incisore
Venezia, 22 luglio 1893 - Milano, 1960

Raffaele Boschini (Venezia 22 luglio 1893 – Milano 1960), pittore, disegnatore, incisore e xilografo.

Figlio di Romualdo, buon pittore ma soprattutto xilografo illustratore de Il Gazzettino di Venezia,

Fu allievo di Ettore Tito all’Accademia di Venezia, ma ebbe anche influssi dall’artista Ugo Valeri, fratello del poeta Diego Valeri. Del primo periodo si ricordano degli interessanti ritratti di familiari e parenti. Ad esempio ritratto del cugino Giovanni Franco eseguito attorno al 1924, nello stile della ritrattistica veneziana della fine del 1800.

Disegnatore e incisore, si affermò quale preciso interprete di paesaggi ad olio ad esempio vedute del Lago di Como, scene tratte dal teatro con attori e maschere veneziane e figure rese attraverso una vena satirica e, a volte, grottesca. Trasferitosi a Milano nel 1915, fondò nel 1933 con l’editore Mario Gastaldi, il “Cenacolo dei Quadernisti”, a cui parteciparono tra gli altri: F.T. Marinetti, Guido da Verona, Salvator Gotta, Leonardo Bazzaro, Pietro Mascagni, un attivo sodalizio artistico nel quale ebbe modo di fare emergere la sua personalità. Assai noto il suo logo dello scultore del marchio per la Plasmon, ora anche animato, insieme a manifesti in campo pubblicitario.

Una raccolta delle sue opere si trova a Ca' Pesaro a Venezia.


"Raffaele Boschini. Opere Grafiche 1912 - 1925, a Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Sala 10". (Il ciclo delle mostre dossier di Ca’ Pesaro, ospitate nella Sala 10 al primo piano del museo Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna, prosegue con una mostra Dal 1° al 30 settembre 2012 che si configura come una messa a fuoco dell’attività grafica di Raffaele Boschini (Venezia 1893 – Milano 1960), Opere Grafiche 1912 - 1925. Nel tentativo di sottrarre l’artista veneziano dall’ingiustificata “zona d’ombra” nella quale è stato sino ad oggi confinato. Le cinquantadue opere grafiche esposte sono una selezione fra gli oltre novanta pezzi donati a Ca’ Pesaro dalla famiglia nel 1977 e che formano una delle più cospicue raccolte del Gabinetto Disegni e Stampe del museo. Sono opere che coprono solo gli anni giovanili dell’artista, fino al 1922, ovvero dalla permanenza nello studio di Ca’ Pesaro fino ai primi anni milanesi, ma probabilmente i più interessanti nell’intera sua parabola artistica.

Tra i primi ad entrare negli studi Bevilacqua La Masa dove rimane dal 1910 al 1915, anno in cui si trasferisce nella più mondana Milano, si lega immediatamente all’artista Ugo Valeri, scomparso tragicamente proprio a Ca’Pesaro nel 1911 ma che lascia in Boschini tracce e segni inconfondibili, confermati dalle linee sospese ma certe di alcune figure nelle quali si coglie il sapore degli anni Venti che risalta nei disegni e negli acquerelli dell’artista, lasciandoci la nostalgia di qualcosa che oltrepassa e travalica lo sguardo per raggiungere l’intimità dell’individuo.

Raffaele Boschini nasce il 22 luglio 1893 a Venezia, da Romualdo, xilografo e zincografo. Dopo aver affrontato il corso preparatorio per l’accesso all’Accademia di Belle Arti veneziana, inizia la sua formazione artistica frequentando i corsi comuni e quello speciale di Vedute di paese e di mare. Dal 1911 al 1912 è iscritto alla Scuola di nudo e segue il corso di architettura che gli permetterà di ottenere nel 1914 la licenza di Professore di Disegno Architettonico. Nel frattempo aveva cominciato a frequentare gli studi di Palazzo Pesaro ospite del pittore Gian Luciano Soriani.

L’aspirazione a far parte delle collettive della Bevilacqua La Masa si fa forte; un primo tentativo è del 1911. Nel 1915 espone, in una delle sale del Bianco e Nero della Terza mostra della Secessione di Roma. Nel 1917 si affaccia sulla scena artistica milanese in occasione dell’Esposizione delle Tre Venezie. Sono di questi anni i primi soggiorni a Milano, città in cui deciderà di stabilirsi in pianta stabile con la famiglia nel maggio del 1921. Gli inizi milanesi sono contrassegnati da numerose opere grafiche centrate su un’ironica satira della società e sull’ambiente del primo dopoguerra, smascherato anche nei suoi aspetti d’ipocrisia e perbenismo. Partecipa all’Esposizione Nazionale di Belle Arti della regia Accademia di Brera del 1918.

Attorno al 1928 fonda lo Studio d’Arte Boschini, con cui inaugura un’intensa attività nel campo dell’illustrazione., realizzando tra le altre la campagna pubblicitaria per la Campari nel 1929. Pur lavorando per la grafica pubblicitaria e per l’illustrazione in genere, continua in realtà a coltivare la sua vena di artista e viene allora l’infatuazione per l’avanguardia. Nel 1933 prende parte alla Mostra Nazionale di Arte Futurista al Palazzo Ducale di Mantova. Tuttavia la stagione futurista di Boschini si esaurisce ben presto e l’artista torna a lavorare su ritratti risolti con carezzature della luce e con una resa spontanea delle figure; ritrova anche il gusto per le vedute dove le sfumature di luce, gli scorci prospettici, le morbidezze tonali restituiscono atmosfere smorzate e malinconiche.

I dipinti degli anni ’40 e ’50 sono spesso ritorni, ripercorrimenti, insistite analisi. Le opere degli ultimi anni ci restituiscono anche una pensosa meditazione artistica, scevra da polemiche, silenziosa, raccolta a rimeditare il proprio pensiero; e allora i soggetti sono i ritratti o le scene di gruppo per lo più statiche, risolti con il gusto per gli interni avvolti nella penombra, in qualche caso memori, parrebbe, delle opere di Alessandro Pomi, l’amico di Ca’ Pesaro magari reincontrato in una qualche occasione espositiva milanese, e della sua pittura nostalgica, un po’ malinconica, sottilmente romantica.

Raffaele Boschini muore a Milano nel 1960.

Figura nella sala Internazionale - Bianco e Nero, nel 1915 alla Terza Esposizione Internazionale d’Arte della “Secessione”, a Roma, con le opere: Visione, Satiro languente, Leda, Venere (puntasecca).

Dall'8 al 29 aprile del 1917, partecipa all'Esposizione delle Tre Venezie, alla Galleria Pesaro di Milano.

Nel 1917 illustra il volume di Giannio Omero Gallo, Le oasi del dolore,(illustrato da Raffaele Boschini), con prefazione di Gabriele D’Annunzio, edito a Bologna, da Zanichelli.

Pubblica per l’editore Busetto di Milano, l’album: Milano - sei xilografie disegnate e incise dal pittore R. Boschini, nel 1928 c.,.

Dal 30 aprile al 21 maggio 1933, alla Mostra Nazionale d’Arte Futurista, che si tiene nel Palazzo Ducale di Mantova, alla presenza di Filippo Tommaso Marinetti, presenta l’opera: Rifrazione di luce.

In seguito alla donazione da parte della famiglia dell’artista nel 1977, di novantadue opere grafiche tra disegni, incisioni, acquerelli e monotipi, nel maggio-luglio 1981 viene ricordato con la mostra organizzata a Ca’ Pesaro dal Comune di Venezia e dalla Regione Veneto, con presentazione del prof. Guido Perocco.


Sue incisioni sono inserite nella Raccolta delle Stampe Adalberto Sartori di Mantova,

Sito internet: www.raccoltastampesartori.it


Bibliografia:

1915 - Secessione, Terza Esposizione Internazionale d’Arte, catalogo, Roma, pp. 40, 41.

1917 - Gianni Omero Gallo, Le oasi del dolore, illustrato da Raffaele Boschini, con prefazione di Gabriele D’Annunzio, Bologna, Zanichelli, illustrato da Raffaele Boschini,

1924 _ Mostra del Ritratto femminile contemporaneo, catalogo mostra, Villa Reale, Monza, p. 41.

1928 c. - Milano sei xilografie disegnate e incise dal pittore R. Boschini, Milano, Busetto Editore, album.

1933 - III^ Settimana Mantovana, Mostre d'Arte - Mostra Nazionale d'Arte Futurista, Palazzo Ducale di Mantova, 30 aprile - 21 maggio XI°, pp.nn.

1981 - Guido Perocco, Raffaele Boschini (1893-1960), presentazione mostra, Comune di Venezia.

1996 - Zeno Davoli, La Raccolta di Stampe “Angelo Davoli”, volume II, Bip-Car, Reggio Emilia, Edizioni Diabasis, p. 103, 111 ill.

1998 - Catalogo delle opere di Raffaele Boschini 1893-1960, con testo di Guido Perocco, Milano.

Hanno scritto di lui: Guido Perocco, Vincenzo Bucci, Spartaco Balestrieri, Mario Gastaldi, Orio Vergani, Guido Marangoni

- Enciclopedia Motta.

Leggi tutto