Borro Luigi

scultore
Ceneda di Vittorio Veneto (TV), 1826 - Venezia, 1886

Fu scolaro a Venezia dello scultore Luigi Zandomeneghi. Dal 1848 al 1852 si nutrì in Roma dell’arte classica, avvertendo anche l’impeto vitale dei modi seicenteschi. Antiaccademico, amò la verità e ne trasse mòniti sicuri, soprattutto pe’ suoi ritratti virili. Da ricordare: “Natale Schiavoni,, (1856); “Catullo,, (1864); “ Mira- beau,, (1867), marmo ispirato al Settecento francese. Nel “Monumento a Manin,, (1875) a Venezia, il particolare del leone di bronzo ha maggior pregio della figura dell’eroe patriota e statista. Seguirono i busti di “Marco Foscarini,, (1881), e di “Caterina Percoto,, (1886).

Realizza a Venezia il Monumento a Daniele Manin, che si inaugura il 22 marzo 1875, in campo S. Paternian, ora campo Manin.


Bibliografia:

1875 - Attualità, Museo di Famiglia, Milano, Fratelli Treves Editori, n. 14, p. 222;

1875 - Le nostre incisioni, (con ill.), L’Illustrazione, Popolare, Milano, Treves, n. 25, 18 aprile, p. 387, 392;

1936 - Nello Tarchiani: La Scultura italiana dell’Ottocento, Firenze, “Nemi.

1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna, Roma, Libreria dello Stato.

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume primo, Lodi, Il Pomerio, pp. 167 ill., 168/175

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 103

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