Ha compiuto i suoi studi nell’Accademia di Belle Arti a Venezia e poi a Bologna. Spronato da intenti decorativi, ha dato terrecotte di vaste dimensioni. Conosce la tecnica del marmo, che lavora da sé con amore di sintesi e levigatezza di superfici. Fu tra i promotori dell'Esposizione Internazionale di Arte Sacra a Padova nel 1931. Ricoprí numerosi incarichi politici. Nel dopoguerra si dedicò all'Associazione Pro Padova.
La sua vita, nonché la sua attività artistica e di promotore culturale, si erano dipanate fra la Città del Santo e Monselice. Scultore, uomo d'azione, volontario alpino nel 1915, aveva ben presto aderito ai fasci di combattimento nel dopoguerra e aveva ricoperto cariche a vari livelli, dimostrando indubbie capacità organizzative, oltre al valore artistico. Si devono a lui busti del Duce, monumenti vari ai Caduti a Piove di Sacco, a Torreglia, Abano, a Monselice e a Padova (all'Università), ovviamente, ma pure opere di carattere religioso, come Via Crucis. Nel 1931, il settimo centenario della morte di sant'Antonio vide Boldrin ideatore-organizzatore di una grande Esposizione di arte sacra cristiana negli spazi della Fiera campionaria. E nell'occasione si dovette allo stesso personaggio una medaglia celebrativa, espone due sculture di San Francesco.
Nel 1920 figura alla Biennale di Venezia, con 1 scultura.
Nel 1924 figura alla Biennale di Venezia, con 1 scultura.
Nel 1925 partecipa all'Esposizione d'Arte dei Combattenti delle Tre Venezie, a Venezia, con le sculture: Veggente, Maschera, Balestra, Asceta.
Nel 1926 figura alla Biennale di Venezia, con 1 scultura.
Nel 1930 figura alla Biennale di Venezia, con 2 sculture: “La stirpe”, grande statua virile di bronzo, e con la scultura in pietra Nudo.
Nel 1931 partecipa allaa Mostra d'Arte Sacra a Padova, con due sculture di: San Francesco, una in marmo e una in bronzo.
Nel 1932 partecipa alla XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con 2 sculture: Testa, e Nudo - frammento (marmo).
Nell’ottobre 1932 figura con la scultura in marmo S. Sebastiano, e due maschere in terracotta, alla III Mostra Triveneta del Sindacato Fascista Belle Arti di Padova, della quale è pure importante organizzatore.
Nel 1934 figura alla XIX Biennale di Venezia, con 2 sculture: S. Francesco (marmo), Il beone (marmo).
Nel 1936 figura alla XX Biennale di Venezia, con 2 sculture.
Nel 1938 figura alla XXI Biennale di Venezia, con 1 scultura.
Nel 1942 figura alla XXIII Biennale di Venezia, con 1 scultura.
Bibliografia:
1925 - Esposizione d'Arte dei Combattenti delle Tre Venezie, catalogo mostra, Venezia, pp. 31, 35, 43.
1930 - XVII Esposizione Biennale Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, pp. 28, 148.
1930 - Alberto Zajotti, L’Arte Italiana alla XVII Biennale di Venezia, Ospitalità Italiana, Milano, ottobre-novembre, pp. 25/29.
1931 - Bruno Brunelli, La Mostra d'Arte Sacra a Padova, L'Illustrazione Italiana, II° semestre, Milano, Treves, p. 131 ill.
1932 - Benvenuto Cestaro, La III Mostra Triveneta del Sindacato Fascista Belle Arti di Padova, Le Tre Venezie, n. 11, novembre, p. 891, 894, 896.
1932 - XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, pp. 89, 126.
1932 - XVIII Esposizione Internazionale d'Arte - Venezia, 1932 X° 28 aprile 28 ottobre, Fascicolo di Maggio della Rivista Le Tre Venezie, anno VIII°, N° 5, p. 276.
1934 - XIX Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, catalogo mostra, p. 100.
1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna, Roma, Libreria dello Stato.
1960 ca. - E. Arnaud e A. Busignani, a cura di, Artisti italiani del ‘900, (con ill.), Arezzo , La Ginestra, pp. 85/87;
1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume primo, Lodi, Il Pomerio, pp. 156, 157 ill.
1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1965, Milano, Electa, Venezia, Biennale, p. 327
2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 98.
2015 - La vita di Paolo Boldrin storia di arte e fascismo. Padova, Il Gazzettino. 9 gennaio.