Nel 1908 a Milano, realizza qualche illustrazione pubblicitaria per la rivista del Touring, e per l'Illustrazione Italiana.
Volontario di guerra nel 1915, moriva a Verona il 17 agosto 1916, per una caduta da cavallo. Aveva studiato in Roma dal 1898 al 1904. Recò e bevve l’ardente liquore della sua fede avvenirista a Parigi e a Pietroburgo. Convinto futurista, stregato e travolto dalla sua stessa polemica, ha lasciato disegni, pitture; e inani tentativi di forme plastiche avventurosamente concepite nella continuità dello spazio. Organizzò nella capitale francese la prima esposizione del movimento da lui vagheggiato.
Dal dicembre1982 al marzo 1983, il Comune di Milano gli ordina la mostra: Boccioni a Milano, nel Palazzo Reale.
Bibliografia:
1927 - Umberto Boccioni: Opera completa, Foligno, Campitelli.
1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna,
Roma, Libreria dello Stato.
1982 - Boccioni a Milano, catalogo mostra, Milano, Palazzo Reale, Gabriele Mazzotta editore, pp.
1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume primo, Lodi, Il Pomerio, pp. 153/155
2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 96