Bertini Dante

pittore
Roverbella (MN), 17 luglio 1878 - Alpiolo frazione di San Maurizio d’Opaglio (NO), 7 luglio 1944

Dante Bertini nasce a Roverbella (MN) il 17 luglio 1878 da una famiglia di maestri, che per motivi di professione si trasferisce a Cadeglioppi, Oppeano; qui vive l’infanzia in una situazione di privilegio rispetto alla grande povertà generale. Da sempre manifesta il desiderio di dedicarsi alla pittura e alla poesia tanto che i genitori si rivolgono ad Angelo Dall’Oca Bianca, il quale suggerisce di farlo frequentare l’Accademia Cignaroli di Verona.

Dante frequenta i corsi per due anni, quindi si perfeziona nello studio di Angelo Dall'Oca Bianca.

Coscritto nel 1899, viene inviato prima a Milano nel 9° Reggimento Lancieri di Firenze poi a Vicenza presso lo Stato Maggiore.

Nel 1900 partecipa alla Mostra Nazionale di pittura di Verona (è la sua prima apparizione). Nel 1902 si trasferisce a Milano dove trova impiego come pittore-ritoccatore di fotografie, inizia a frequentare il mondo artistico milanese e gradualmente si afferma come pittore, i suoi lavori appaiono in quasi tutte le mostre della Permanente ed in altre esposizioni italiane importanti.

Nel novembre 1904 Bertini si sposa con Olga Braggio. Negli anni seguenti partecipa a mostre, riceve riconoscimenti sia per la pittura come per la poesia dialettale, decide di approfondire la passione per la poesia e Angelo Dall’Oca Bianca gli presenta Berto Barbarani.

Nel 1906 è presente all’Esposizione Nazionale di Belle Arti della Soc. per le Belle Arti di Milano con l’opera Studio.

Nel 1907 espone all’Esposizione Annuale di Primavera della Soc. per le Belle Arti di Milano con Studi di paesaggio.

Nel 1916 viene richiamato alle armi con destinazione Verona, alla fine della guerra rientra a Milano.

Partecipa, nell’autunno del 1920, all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Brera al Palazzo della Permanente di Milano con il dipinto Fioritura.

Nel 1924 esce una sua pubblicazione intitolata “Comedie” stampata dalla tipografia L. Sala e Figli di Milano. Partecipa, nel novembre-dicembre dello stesso anno, all’Esposizione Annuale di Belle Arti di Brera al Palazzo della Permanente di Milano con il dipinto Veduta del Lago Maggiore.

Nel 1926 il poeta-pittore viene designato a far parte del Comitato Nazionale per la “Mostra del Folklore Italico” quale delegato e rappresentante della Famiglia Artistica.

Nel 1927 (aprile-maggio) all’Esposizione degli Artisti Combattenti d’Italia presso il Palazzo della Permanente di Milano vengono esposte cinque sue opere, tre dipinti: Lago di Lugano visto da Laino, Cascina Malpaga a Monluè, Ragazza che legge, e due disegni di Teste di Ragazza.

Negli anni dipinge: Fanciulla che lavora, El Castaldo, Garofani e libri, Mele e garofani, Mietitura (presso il Municipio di Mortara), Veduta di Pescarenico (Museo di Lecco), ecc., oltre ad opere di soggetto milanese: Il Corso Vittoria, La chiesa di S. Carlo (presso il Comune di Milano) ed una serie di impressioni e disegni, parecchi dei quali acquistati per il Museo Storico Milanese.

Nel 1928 espone a Lecco, dove vive, presso il Dopolavoro.

Dal 20 al 30 gennaio 1929 tiene una mostra personale con Aristotile Vicenzi presso la Galleria Ex Corradi di Milano.

Nel febbraio del 1931 in occasione dell’Esposizione Sociale della Camerata Artisti Combattenti Italia, alla Permanente di Milano, presenta tre dipinti Fiori, Frutta, Fanciulla che lavora e tre disegni intitolati Testa di donna. Dal 21 aprile al 24 maggio dello stesso anno, partecipa alla I Esposizione d’Arte del Sindacato Fascista Belle Arti della Provincia di Verona al Palazzo della Gran Guardia dove espone quattro dipinti: Fiori e vasi, Fanciulla che lavora, El guardian, La casa; ed, ancora nel settembre, ordina una mostra personale a Milano.

È del 1932 il suo volume edito dalla Casa milanese “Quaderni di poesia” «Cante e Cantàri».

Dal 1 al 31 maggio 1934 alla V Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Lombardia al Palazzo della Permanente di Milano presenta il dipinto Riposo dei pescatori.

Nella pittura Bertini ascolta i suoi slanci affettivi, materializza i suoi affetti con una serie di figure "domestiche" quali la moglie e le figlie… i ritratti lo ispirano fin dalla gioventù. Nelle sue tele vi si trovano tutti i motivi ispiratori: la figura umana, il volto, i fiori, i paesaggi, le mura domestiche... elementi semplici, comuni, familiari, ma pieni di dolcezza, di forza, di quella semplicità che si lega con la "libera" produzione poetica in un "incontro" che ha reso possibile il realizzarsi delle sue aspirazioni di uomo e di artista.

Bertini infine vuole anche modificare la sua tecnica pittorica per vitalizzare maggiormente le emozioni del suo sentimento. Di questo periodo sono da notarsi: La tentazione, L'Annunciazione, La caduta di Fetonte, Il sogno d'un giovane povero, Il ratto di Proserpina, Mietitura, Idillio campestre, ecc.

Nel 1943, a Palazzo della Gran Guardia di Verona, dall’1 al 15 settembre, partecipa al 2° Premio Verona, Mostra Nazionale d’Arte a celebrazione dell’Agricoltura, con il quadro Elogio alla campagna.

Nel 1944 tiene una mostra alla Galleria Como di Lecco.

Della sua opera come poeta-pittore si interessano le testate Il Corriere delle Prealpi, L’Arena, Il Resto del Carlino, L’Eco di Bergamo, Il Gazzettino, Il Piccolo di Roma, Il Corriere Padano di Ferrara, La Provincia di Como, Il Giornale dell’Arte di Milano, Voce del Popolo di Taranto, ed in altri giornali di Livorno, Pavia, Como, Roma.

Bertini muore il 7 luglio 1944, per un attacco di cuore ad Alpiolo frazione di San Maurizio d’Opaglio (NO), nella casa della figlia Beatrice.


Bibliografia:

1908 - Mario Foggia, Archimede Bresciani e Dante Bertini, La Provincia di Mantova, 11 agosto, p. 3;

1934 - Comanducci, I ed. Milano, p. 52;

1970 - Comanducci, IV ed. Milano, Patuzzi Editore, p. 281;

1993 - I pittori italiani dell'ottocento, Milano, Ed. Il Quadrato, p. 60;

1994 - Bruno Bortolaso: “Dante Bertini, La vita, i pensieri, le poesie, le parole, i dipinti”. Commento di Alessandro Mozzambani. Verona, Centro Culturale “Dante Bertini”.

1999 - Adalberto Sartori e Arianna Sartori, “Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX, Dizionario Biografico”, volume I, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. 392/397,

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