Alfonso Balzico andò giovinetto a Napoli nel 1844 e studiò sotto Tito Angelini all’Accademia di Belle Arti.
Poi si trasferì a Torino, chiamatovi dalla regale Famiglia dei Savoia, e vi si trattenne per un decennio dal 1860 al 1870.
Il suo fervido realismo di plastico meridionale raggiunse il vertice nel monumento al Duca di Genova in Torino.
Qualche opera: “Noli me tangere", “La Vergine della Purità", “Monumento a Massimo d’Azeglio", inaugurato il 9 novembre 1873 a Torino; “Monumento a Ferdinando di Savoia Duca di Genova", anch’esso a Torino, inaugurato il 10 giugno 1877.
Due anni prima aveva preso stanza in Roma.
Oltre a modellare cavalli e cavalieri, lasciò virili impronte in “Cleopatra", “Lupa romana", “Sant’Andrea" (1882).
Altri monumenti: Monumento a Vincenzo Bellini, Napoli.
Bibliografia:
1877 - Michele Lessona: Alfonso Baltico, Torino, Roux e Favaie.
1901 - A. Laurìa, Alfonso Balzico (Pagina di memorie), (con ill.), Natura ed Arte, n. 10, 15 aprile, Milano - Roma, Vallardi, pp. 711/717.
1913 - Giuseppe Trezza: Alfonso Baltico scultore cesareo di Vittorio Emanuele II (1S2J-1901), Cava de’ Tirreni, Stabilimento tipografico Emilio Di Mauro.
1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna,
Roma, Libreria dello Stato.
1976 - Guido Giubbini, L’acquaforte originale in Piemonte e in Liguria 1860-1875, Genova, Sagep editrice, pp. 108.
1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume primo, Lodi, Il Pomerio, pp. 56/60.
2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, p. 68/69.