Baldassari Enrico

scultore incisore pittore
Curtatone (MN), 17 febbraio 1887 - Mantova, 21 novembre 1966

Enrico Baldassari è nato il 17 febbraio 1887 a Curtatone (MN), dove muore il 21 novembre 1966.
Scultore per elezione, con tutto un corredo di opere di scultura, pittura, incisione, di restauri pittorici e plastici, ha saputo imprimere alle sue opere un carattere moderno e un sentimento romantico, mantenendosi su una linea coerente che lo ha condotto all’apice della sua carriera.

Dal 1921 al 1956, partecipa a tutte le numerose Mostre Artistiche Mantovane e a tutte quelle organizzate dalla Famiglia Artistica Mantovana. La sua una prima mostra personale a Mantova è del 1922; quindi nel 1942 a Milano. Partecipa alle rassegne: Mostra Nazionale di Padova nel 1924; alla Crociera dell’America Latina nel ‘25; Esposizione Nazionale d’Arte alla Permanente di Milano nel 1927 (con la scultura in bronzo Testa di bimba); alla XVI Esposizione internazionale d’arte Città di Venezia, nel 1928, con la scultura in marmo Misantropo; al Palazzo della Permanente di Milano, 3a Mostra d’Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti di Lombardia, nel 1932, con Testa di bimbo in marmo. IV Mostra d’Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti di Milano. Nel 1933 partecipa alla IV Mostra d’Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti di Lombardia al Palazzo della Permanente di Milano con il dipinto Natura morta. Nel 1934 partecipa alla XIX Biennale di Venezia con le due sculture Testa Muliebre, Testa di Giovane e tre puntesecche Famedio dei Caduti, Pastorello, La madre. Nel 1935 figura al Salone degli Indipendenti di Parigi; quindi a Padova, Napoli, Roma, Milano. Nel 1938 partecipa alla IX Mostra d’Arte al Palazzo della Permanente di Milano con la scultura in terracotta Testa di fanciullo. Figura, nel 1939, alla Mostra dei Pittori, Scultori e Incisori Mantovani ’800 e ’900 al Palazzo Te di Mantova, con quattordici puntasecche, con i dipinti Passo Aurei, La festa dell’uva, Vittoria fascista, e con le sculture Ala fascista, Testa di giovane. Nel 1955 figura al Salone degli Indipendenti a Parigi; partecipa, con la Famiglia Artisti Indipendenti Mantovani, alla Mostra alla Casa del Mantegna. Nel 1961 è presente alla Rassegna Arti Figurative Mantovane dall’800 ad oggi, alla Casa del Mantegna di Mantova.

Durante tutta la sua vita ha lavorato instancabilmente, maestro nell’arte del restauro a Mantova, Cremona e Sabbioneta.

Molte sono le sue sculture collocate nei cimiteri di Mantova e Cremona.


Sue incisioni sono inserite nella Raccolta delle Stampe Adalberto Sartori di Mantova,

Sito internet: www.raccoltastampesartori.it


Bibliografia:

1999 - Adalberto Sartori - Arianna Sartori, Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX. Dizionario biografico, volume I, A - Bona., Archivio Sartori Editore, Mantova, pp. 156/163.

2017 - Catalogo Sartori d'Arte moderna e contemporanea 2018, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore, p. 8.

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