Dal 1928 al 1933 frequenta l’istituto d’arte di Venezia, dove ha come compagni Morandis e Gaspari. Nello stesso anno si iscrive all’Accademia di belle arti e segue il corso di pittura tenuto dal maestro Guidi diplomandosi nel 1937. Le lezioni di Guidi sulla luce e sul colore, supportate dalle letture della Teoria dei colori di Goethe, sono i fondamenti della formazione artistica di Bacci che già nel 1934 inizia la sua attività espositiva partecipando alla Mostra Collettiva dell’Opera Bevilacqua La Masa. Nel 1939 insieme a Gaspari dipinge un grande affresco nell’aula magna del Liceo Franchetti di Mestre. Già negli anni ‘40, elabora un personale linguaggio espressivo dove raggiunge soluzioni cromatiche più corpose, quasi materiche. Si può notare questo nuovo approccio nelle opere esposte nella prima mostra personale del 1945 alla Galleria del Cavallino a Venezia. Inizia in questi anni il duraturo rapporto con il gallerista Cardazzo. Intorno alla fine degli anni ‘40 l’artista orienta la sua ricerca verso soluzioni formali radicalmente innovative abbandonando così ogni traccia di figurativismo. Sono le Fabbriche e i Cantieri le opere che testimoniano l’evoluzione formale e la tendenza all'astrattismo dell’artista, opere che risentono del rinnovato clima artistico e delle tematiche a sfondo sociale di alcuni artisti, soprattutto di Vedova con il quale Bacci instaura un rapporto privilegiato. Nel 1948 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia. La ricerca sullo spazio, sulla luce e sul colore lo porta ad aderire al movimento spaziale; sottoscrive il manifesto, redatto da Ambrosini in occasione della mostra tenutasi nel 1953 a Venezia al Ridotto di Ca’ Giustinian. Partecipa alle mostre del gruppo spazialista e intorno alla metà degli anni ‘50 entra in contatto con Peggy Guggenheim: sarà un incontro decisivo per i suoi futuri sviluppi artisticii; infatti la Guggenheim lo presenterà, in occasione della Biennale del 1958, a importanti galleristi e collezionisti americani. Nel 1955 vince il premio Michetti e partecipa al III Premio Esso di Venezia. Durante gli anni ‘60 la pittura di Bacci subisce un cambiamento e i colori si fanno più soffusi. Durante gli anni ‘70 si avvicina ad un ‘astrazione geometrica caratterizzata da colori puri. Dal 1974 è docente di pittura all’Accademia di belle arti di Venezia. Partecipa a numerose e importanti manifestazioni artistiche nazionali ed internazionali tra cui si ricordano 6 Biennali di Venezia e 4 Quadriennali di Roma. Nel 1989 presso la Fondazione Bevilacqua La Masa organizza la più completa retrospettiva sull’opera dell’artista.
Bibliografia:
1955 - Viaggio in Italia. Terzo Premio di Pittura ESSO, Venezia, p. 9.
2010 - Lucio Fontana e lo Spazialismo a Venezia, testi di Franco Batacchi, Giovanni Granzotto, catalogo mostra, Galleria Perl'A di Venezia, Ed. Il Sogno di Polifilo, pp. 34/37.