Kengiro Azuma è nato il 12 marzo 1926 a Yamagata in Giappone, da una famiglia di artigiani del bronzo.
Nel 1954 si laurea alla sezione di scultura dell'Università di Tokyo, dove per due anni ricopre l'incarico di assistente.
Nel 1956, ottenuta una borsa di studio, si trasferisce a Milano all'Accademia di Brera dove studia con Marino Marini e ne diventa l'assistente personale. Lo stesso Marini lo invita a chiudere con i modelli occidentali nei quali Azuma aveva pur dato ottime prove di sé, per riscoprire la propria essenza giapponese e le proprie antiche radici. Azuma ormai padrone delle nostre tecniche plastiche, trova la sua voce nelle forme tese dal contrasto fra essere e non essere, stare e divenire, vita e morte. YU e MU. Il pensiero che sottintende le sue opere è lo Zen. Emerge, non dichiarata la sacralità delle origini, e il contrasto si rasserena in un apparente distacco, si chiude in simbologie cariche di vita. I suoi bronzi si sviluppano nella serie MU (non essere) dal 1959, e nella serie YU (essere) dal 1985, in una sequenza segnata da semplici cifre, che per noi indicano titoli e date.
Azuma affronta nelle sculture monumentali la sua speculazione artistica verso l'assoluto. Nel 1958 espone la sua prima personale nella città natale.
Ha tenuto mostre personali: alla Galleria Minima, Milano (1961); alla Galleria l'Obelisco, Roma (1962) alla Galleria del Cavallino, Venezia (1962); alla Galleria Toninelli, Milano (1963); alla Galleria Sonane „ttgart (1964): alla Galler'a Falazik, Bochum (1964); alla Galleria Emmi Widman, Bremen (1964) alla Galleria Flaviana, Locamo (1964).
Ha partecipato: alla mostra nel Salone di Shinseisaku, Giappone (1955); alla mostra «Arte e Contemplazione », Palazzo Grassi, Venezia (1961); alla mostra «Punto 1», Galleria Cadario, Milano (1962) III Biennale dl scultura di Carrara (1962); alla «Mostra nella Casa», Knoll International, Roma (1962); alla mostra «Scultura nella Città», Spoleto (1962); alla mostra « Krit-Punto 2» Palacio de la Virreina, Barcellona (1962); alla VII Biennale Internazionale di Tokyo, (1963); alla mostra internazionale di scultura «Prix Chàteau de la Sarraz», Losanna (1963); al V concorso internazionale del bronzetto a Padova (1963); alla IV Biennale Internazionale d’arte di San Marino (1963); alla mostra «8 Scultori di Milano», Galleria Profili, Milano (1963); alla mostra internazionale d’arte moderna alla Galleria d'arte moderna di Taipei, Formosa (1963); alla mostra «Scultori della scuola di Milano», al Centro Culturale Pirelli, Milano (1963); alla mostra dei migliori artisti giapponesi al Magazzino Mitsukoshi Tokyo (1964); alla mostra di scultura all'aperto «Keukenhof», Lisse, Olanda (1964); alla mostra d’arte internazionale «documenta III», Kassel (1964); alla mostra «Punto», Galleria Gritti, Venezia (1964); alla VII Biennale nazionale giapponese, Tokyo (1964); alla collettiva «Eidetica 64» Galleria dei Grattacielo, Milano (1964).
Tra i premi ottenuti: premio Emile Godard, Losanna (1963); primo premio alla VII Biennale internazionale di Tokyo (1963); secondo premio al Bronzetto di Padova (1963); secondo premio alla mostra internazionale di scultura nella Villa Reale di Monza (1964).
Nel 1966, il suo lavoro è stato esposto nell'ambito di "The New Japanese Painting and Sculpture" al MoMa di New York.
Dal 1980 al 1990 è stato professore alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
Da allora ad oggi le sue mostre sono così numerose da formare un lungo elenco, mentre le sue sculture fanno parte delle collezioni d'arte contemporanea dei maggiori musei del mondo.
Nel 2011, in occasione del 60° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Papa Benedetto XVI, è invitato dal Pontificio Consiglio della Cultura a partecipare all’esposizione “Lo splendore della verità, la bellezza della carità” e in questa occasione donerà l’opera la Goccia d’acqua, ciclo della vita che entrerà a far parte della collezione permanente del musei vaticani.
Nel 2015, dona alla città di Milano la scultura La vita infinita che trova collocazione nel piazzale del Cimitero Monumentale di Milano con il contributo della Fonderia Artistica Battaglia, di 30 cittadini e con il sostegno degli Amici del Monumentale .
Azuma, scomparso a Milano, il 15 ottobre 2016, è stato membro del comitato scientifico della Fondazione Marino Marini e consigliere della Fondazione Antonio e Carmela Calderara.
Nel 2017, la Fondazione Marino Marini dedica ad Azuma, una mostra dell'opera di Azuma presso Palazzo Fabroni. Lo stesso anno il 2 novembre il nome di Kengiro Azuma è iscritto nel Pantheon del Famedio al Cimitero Monumentale di Milano.
Nel 2021 in Piazza Piola a Milano è inaugurato il Giardino Zen intitolato a Teresa Pomodoro con collocate due opere di Kengiro Azuma, la Goccia MU - 765 e Colloquio.
Bibliografia:
1964 - Azuma - Benevelli - Marchese. Tre scultori a Milano, testo di Emilio Picco, Milano, pp.nn.
2010 - Kengiro Azuma. Opere dal 1948 al 2010, a cura di Giuseppe Appella, catalogo mostra, Roma, Edizioni della Cometa, pp. 248, (Matera, Chiese rupestri Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, MUSMA Museo della Scultura Contemporanea, 26 giu. / 2 ott.).
2010 - Michele De Luca, Azuma - Opere dal 1948 al 2010, Mantova, Archivio, n. 7 settembre, (Matera, Chiese rupestri Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, MUSMA Museo della Scultura Contemporanea, 26 giu. / 2 ott.).
2016 - Susanne Capolongo intervista a Kengiro Azuma. MU YU - il vuoto e il pieno, Mantova, Archivio, n. 2 febbraio, p. 6, (Milano, Ass. Renzo Cortina, 9 feb: / 12 mar.),