Andreani Arrigo

pittore disegnatore litografo
Mantova, 7 febbraio 1889 - Mantova, 25 febbraio 1951

Arrigo Andreani nasce il 7 febbraio 1889, a Mantova, dove muore il 25 febbraio 1951.
Allievo di Cesare Laurenti a Venezia, nel 1910, passa a Roma, alla scuola di Giulio Aristide Sartorio.
Ultimati gli studi nel 1913, è scelto dai Sigg. Corrado Ricci e Pompeo Molmenti, all’epoca Sottosegretari di Stato alle Belle Arti, in funzione del Ministero della Pubblica Istruzione, quale esecutore della copia del celebre quadro del Mantegna conservato al Louvre Il Parnaso (donato dal mecenate Guido Ravà Sforni… e collocato successivamente nel Palazzo Ducale di Mantova, al posto dove un tempo esisteva l’originale che, insieme all’altro importante quadro del Mantegna “La Virtù che scaccia i vizi”, erano stati donati dal Duca di Mantova al Cardinale Richelieu fra il 1624 e il 1627).
L’Andreani, preparato e sicuro, aveva appreso da Alessandro Luzio il metodo che la Marchesana stessa suggerì al Mantegna per l’esecuzione del quadro, è probabilmente l’unico artista che conosce le tecniche pittoriche rinascimentali, esegue infatti la copia a tempera (come l’originale) lasciando alla copia quella imprecisa impressione dell’arazzo e dell’affresco graffito, quella fusione di tinte, quelle sfumature, quei rilievi, quell’aria, quella luce, quel movimento che sono caratteristiche del dipinto tanto da far vibrare nella copia la vita dell’autentico.
Nel 1915, Arrigo Andreani esegue due imponenti affreschi con soggetti allegorici situati ai fianchi della scala d’onore della Camera di Commercio di Mantova (restaurati nel 1961 da BUM - Baldassari Umberto Mario.
Nel 1916 partecipa alla Mostra Artistica Mantovana Pro Mutilati e Orfani di Militari Caduti in Guerra al Palazzo Ducale di Mantova con quindici opere. Decorato «Motu proprio» reale (principale) per i propri meriti nell’Arte, Combattente nella Grande Guerra, viene inviato a Vienna dopo l’Armistizio, in qualità di Membro della Commissione per lo stivaggio delle antiche opere artistiche.
Nel 1920 viene nuovamente incaricato di eseguire un’altra copia dal Mantegna ancora al Louvre di Parigi La Virtù che scaccia i vizi.
Dal 22 maggio 1921, per un mese, nella Sala dei Duchi di Palazzo Ducale in Mantova, le due copie dal Mantegna Parnaso e La Virtù che scaccia i Vizi vengono esposte al pubblico e successivamente collocata nello Studiolo di Isabella. Per l’esecuzione delle due opere (copie del Mantegna), Arrigo Andreani ha impiegato un anno di intenso lavoro ciascuna.
Nel 1924, partecipa alla Mostra del Ritratto Femminile contemporaneo che si tiene alla Villa Reale di Monza.
Nel 1926 espone il quadro L’Architetto al Salone d’Autunno di Milano; partecipa anche alla XV Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia con il dipinto Vampiri.
Alla Galleria Pesaro, nel 1929, espone un ritratto del Cardinale Schuster, Arcivescovo di Milano, e nel gennaio 1930 ordina una imponente mostra personale alla Galleria Scopinich S. A. di Milano, ove presenta quarantacinque opere. Partecipa alla Prima Mostra d’Arte Sacra di Roma con l’opera L’asceta (ritratto del Cardinale Schuster).
Nel 1931, in occasione dell’Esposizione Sociale della Camerata Artisti Combattenti d’Italia alla Permanente di Milano, espone quattro dipinti. Lo stesso anno, prende parte all’Esposizione Sociale della Società per le Belle Arti di Milano con due opere.
Nel 1932 ordina una Mostra personale a Parigi presso la “Maison des Combattants Italiens”, inaugurata dall’Ambasciatore di S.M. il Re d’Italia S.E. le Com.te Manzoni. La rassegna raccoglie 24 impressioni della Capitale francese.
Nel 1937 prende parte, su invito, all’Esposizione Internazionale di Parigi.
Nel 1957, alla Mostra Milano di Ieri e di Oggi attraverso l’arte, alla Permanente di Milano, viene esposta una sua litografia intitolata Tombone di S. Marco.
Nel 1961 alla Rassegna Arti Figurative Mantovane dall’800 ad oggi, tenutasi alla Casa del Mantegna dal 25 settembre al 31 ottobre, viene esposta l’opera Ritratto.


Sue incisioni sono inserite nella Raccolta delle Stampe Adalberto Sartori di Mantova,

Sito internet: www.raccoltastampesartori.it


Bibliografia:

1999 - Adalberto Sartori e Arianna Sartori, “Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX, Dizionario Biografico”, volume I, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp.53/62.

2014 - Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni, a cura di Arianna Sartori, catalogo mostra, Casa Museo Sartori, Castel d'Ario (MN), Archivio Sartori Editore, Mantova, pp.nn.

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