Achille Alberti studiò all’Accademia di Brera, dove ebbe poi per alcuni anni ad insegnare scultura. Deriva così da Pietro Magni come da Riccardo Ripamonti. Statuario romanticamente incline ai temi sociali, educativi, dolorosi, simbolici, avverte l’approssimarsi dell’impressionismo classico e sembra reagire piuttosto che concedere ad esso. Titoli di alcune opere sue sono: “Emanuele Filiberto,,, “Primo amore,,, “Fremiti,,, “Vittime del lavoro,,, “Catone Uticense,,, “Ignavia,,, “Mistica,,, “Pindaro,, (1892), “ L’Ilota ubriaco ,,, “Il maniscalco,,, “Bambino malato,,, “Ritratto del poeta Gian Pietro Lucini,,. Ha eseguito monumenti onorari e funerari. È stato anche pittore.
Inizia la sua carriera espositiva nel 1883 colla graziosa statuetta Il barcajuolo, esposta a Brera.
Nel 1890 all'Esposizione di Brera si aggiudica il Premio Canonica con il bassorilievo il Nuoto.
Alla Prima Triennale di Belle Arti di Milano del 1891, si aggiudica uno dei tre Premi Tantardini per la scultura, ed il Premio Fumagalli, per la statua dantesca: L’Ignavia, le scultura viene pure premiata nello stesso anno all’Esposizione di Monaco.
Nel gennaio 1892 partecipa al premio Curlandese a Bologna, con la il bassorilievo Pindaro che declama nel teatro le vittorie dei ginnasti, l’opera non viene ammessa perchè oltrepassa le dimensioni fissate nel programma.
Figura all’Esposizione annuale di Belle Arti alla Permanente di Milano del 1892, con la scultura Nerina, busto di fanciulla
Nel 1892 stà lavorando al grande monumento funebre di Domenico Porro, commissionato dalla vedova, che deve sorgere su un poggio vicino a Erba, il monumento alto ben 14 metri consterà di un’ara e di un gruppo scultorio raffigurante Il trionfo della fede.
1897 - biennale di venezia, 1 scultura
Partecipa all’Esposizione Nazionale a Torino nel 1898 con la scultura L’uomo che ride.
Il 22 ottobre 1899 si inaugura a Schio di fronte al Lanificio il Monumento al senatore Alessandro Rossi, decretato dal Consiglio del Lanificio stesso, La statua in bronzo alta metri 2,20 è posta su un basamento di pietra sarnica alto circa 4 metri.
Nell’Asilo Umberto I che raccoglie i Reduci delle patrie battaglie, a Turate (CO), si inaugura il giorno 19 maggio 1901 il busto del fondatore dell’Ospizio Colonnello Giacinto Bruzzesi.
Alla Prima esposizione Quadriennale di Torino del 1902 presenta una statuetta.
Esegue per il cimitero Monumentale di Milano la tomba della Famiglia Quaglino, Monumento in pietra sarnico dedicato al capo della famiglia Dott. prof. Antonio, insigne medico operatore. Il basamento che si esprime in quattro oare laterali sintetizza il “sacrificio alla scienza” per la quale il celebre oculista, operando, rimase vittima della trasmissione del male che guariva ad altri restando cieco per tutta la vita: le farfalle aleggianti sull’obelisco significano “la fede ideale nella immortalità dell’anima umana”. La statua in bronzo simboleggia lo “Scibile” che riconoscente delle innovazioni dell’illustre scienziato depone un lauro ad incitamento dei presenti e dei venturi, anno 1895
1905 - Biennale di Venezia, 1 scultura
Partecipa con il bronzo Matrona, e con un Busto in bronzo, alla Mostra Nazionale di Belle Arti che si tiene nel Parco di Milano dall’aprile al novembre 1906.
Realizza il medaglione in bronzo per il monumento a Giosuè Carducci, inaugurato il 15 agosto 1907 a Madesimo (Sondrio).
Nel 1907 partecipa alla VII Biennale di Venezia, con la scultura in bronzo: Virago.
Alla LXXIX Esposizione Internazionale di Belle Arti della Società Amatori e Cultori di Belle Arti in Roma, che si tiene dal 1° febbraio al 30 giugno 1909, partecipa con le sculture Virago, e Sconforto.
Nel 1909 partecipa alla VIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con la scultura in bronzo: Rejetta.
Partecipa dal 18 settembre al 6 novembre 1910, all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Milano, con un Bassorilievo in marmo, e la scultura in bronzo: Ultime faville.
Nel 1910 partecipa alla IX Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con 2 sculture: Marat (gesso), e Ricordanze (marmo).
Con il bassorilievo in marmo Dolorosa, e con il busto in bronzo Reietta, partecipa all’Esposizione Nazionale Belle Arti nell’ autunno 1912 nella R. Accademia di Belle Arti in Milano.
Nel 1912 risulta Socio del Consiglio Artistico dell’Associazione degli Artisti Italiani del Palazzo Strozzi di Firenze.
1912 - Biennale di Venezia, 2 sculture
1914 - Biennale di Venezia, 2 sculture
1920 - Biennale di Venezia, 2 sculture
Nel 1922 partecipa all'Esposizione Nazionale della R. Accademia di Brera e della Permanente a Milano, presenta la scultura Immortalità che si aggiudica il premio Principe Umberto per la scultura.
Dal 30 marzo al 30 giugno 1921, figura alla Prima Biennale Romana, con una scultura in terra cotta, e Stanchezza.
Per il Cimitero Monumentale di Milano realizza:-
Nel 1895 il monumento in pietra Sarnico dedicato al capo della famiglia, Dott. Prof. Antonio Quaglino insigne medico operatore, il basamento si esprime con quattro are laterali sintetizza "il sacrificio alla scienza", la statua in bronzo simboleggia lo "Scibile" che riconoscente delle innovazioni dell'illustre scienziato, depone un lauro ad incitamento dei presenti e dei venturi.
Nel 1896, una figura in bronzo e piedistallo in pietra Sarnico “Sconforto umano alla fatale necessità della morte”, per la tomba Coniugi Lucini, il basamento che sorregge la statua rappresenta un Cimitero.
Nel 1899, il Monumento con figura in bronzo che rappresenta “Spartaco”, il basamento in pietra Sarnico con parte scolpita che rappresenta “la tragica scena del Golgota ove morì il Nazareno", per la tomba Famiglia del Colonnello Giacinto Bruzzesi.
Nel 1906 esegue il sarcofago in bardiglio, il bassorilievo in bronzo rappresentante "il tributo du sincero dolore che gli amici sentono, memori dell'affetto ispirato dal defunto", per la tomba Avv. Giulio Biraghi.
Edicola Famiglia Coduri-Bel, Scultura in bronzo, Questo lavoro esprime il compendio della vita umana - per cui il vertice, l’amore superstite che costudisce la fiamma amorosa al culto dei defunti - ai lati il “Lavoro e la Poesia” di fronte il bassorilievo della “Famiglia”, sulla porta d’ingresso l’emblema della “Fede”
2) Tomba Famiglia Guzzi, Crocefisso in bronzo, 1916
5) Monumento in granito e scultura in bronzo “Crocifisso”, per la tomba Famiglia Panzeri, anno 1921
Bibliografia:
1891 - I tre quadri premiati all’Esposizione di Milano, Milano, Il Secolo Illustrato, n. 89, 7 giugno, p. 192.
1891 - Brera 1891 - L'ignavia, statua di Achille Alberti, che ottenne i premi Fumagalli e Tantardini (Incisione di E. Mancastropa), L'Illustrazione Italiana, Milano, Anno XVIII - 1° semestre, pp. 401, 414.
1891 - L’Esposizione triennale di Belle Arti in Milano, (con ill.), Milano, Il Secolo Illustrato, n. 95, 19 luglio, p. 237; (vedi testo).
1892 - Pindaro dello scultore Achille Alberti, (con ill.), Milano, Il Secolo Illustrato, n. 123, 31 gennaio, p. 40;
1892 - L’Esposizione di Belle Arti alla Permanente, (con ill.), Milano, Il Secolo Illustrato, n. 138, 15 maggio, pp. 156, 157;
1898 - Belle Arti all’Esposizione Nazionale di Torino, Milano, L’Illustrazione Italiana, n. 37, 11 settembre, p. 182/185.
1899 - Schio al suo benefattore, (con ill.), Natura ed Arte, n 22, 15 ottobre, Milano- Roma, Vallardi, p. 871;
1901 - Una festa a Turate, (con ill.), Natura ed Arte, n. 12, 15 maggio, Milano - Roma, Vallardi, p. 889;
1906 - Mostra Nazionale di Belle Arti, catalogo illustrato, Milano, Parco, aprile-novembre, p. 121, 124.
1907 - VII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 107.
1907 - Ricordo monumentale a Carducci, La Domenica del Corriere, Milano, anno IX, N. 34, 18/25 agosto, p. 10.
1909 - VIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 34.
1909 - LXXIX Esposizione Internazionale di Belle Arti della Spcietà Amatori e Cultori di Belle Arti in Roma, catalogo, Roma, p. 34, 42.
1909 - Guido Marangoni. VIII esposizione Internazionale di Venezia. Pittori Veneti - La scultura, Milano, Natura ed Arte, anno XVIII, n. 24, 20 novembre, p. 802.
1910 - IX Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 75.
1910 - Esposizione Nazionale di Belle Arti, catalogo illustrato, Milano, Palazzo della Permanente, p. 27, 29.
1910 - Guido Marangoni, L’Esposizione Nazionale di Brera. Pittori e scultori - L’arte applicata. Natura ed Arte, Milano, Vallardi, N. 23 - 5 novembre, p. 756 ill, 759.
1912 - Esposizione Nazionale Belle Arti - Autunno 1912, catalogo mostra, Milano, R. Accademia di Belle Arti in Milano, p. 31.
1913 - Ambrogio Annoni, a cura di, Il Cimitero Monumentale di Milano, Milano, Editore Bonomi, p. 80.
1913 - VIII Esposizione in Firenze, (con ill.), catalogo edizione ufficiale illustrata, Palazzo Strozzi, p. 158.
1921 - Prima Biennale Romana. Esposizione Nazionale di Belle Arti nel Cinquantenario della Capitale. Catalogo mostra, Roma, pp. 27, 110.
1922 - Rio di Valverde - Esposizione Nazionale della R. Accademia di Brera e della Permanente, Milano, La Cultura Moderna. Natura ed Arte, n. 6, giugno, pp. 321/328,
1923 - Luigi Larghi, Guida del Cimitero Monumentale di Milano, Milano, Enrico Gualdoni, p. 61, 133, 134, 187.
1930 - Achille Alberti scultore. Milano, Officine Grafiche “Esperia,,,
1932 - Giuseppe Cartella Gilardi: Achille Alberti, Torino, Edizioni “L’Impronta,
.1938 - Giorgio Nicodemi e Mario Bezzola: La Galleria d’Arte Moderna di Milano. ILe Sculture, Milano, Bestetti.
1940 - Vincenzo Costantini: Scultura e pittura italiana contemporanea, Milano, Hoepli.
1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna, Roma, Libreria dello Stato.
1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume primo, Lodi, Il Pomerio, pp. 10/17.
1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1965, Milano, Electa, Venezia, Biennale, p. 290.
2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, p. 24.