Dopo aver frequentato la Scuola d’Arte e Mestieri dell’Aquila, si trasferisce a
Napoli per seguire i corsi dell'Accademia di Belle Arti sotto la guida di
Domenico Morelli.
Nel 1922 partecipa alla XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con l'acquaforte: Cansano (pendici della Majella).
Nel 1923 partecipa alla Seconda Biennale Romana d’Arte, con un’acquaforte, Arturo Lancellotti, nel volume sulla Biennale così la descrive: Il “Molo di Venezia” di Amedeo Tedeschi, così mosso nella folla circolante sulla strada.
Bibliografia:
1922 - XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 39.
1923 - Arturo Lancellotti, La Seconda Biennale Romana d’Arte, Roma, Edizioni La Fiamma, p. 63,
1955 - Luigi Servolini, Dizionario Illustrato degli incisori italiani moderni e contemporanei, Milano, Gorlich,p. 782;