È l’autore di singolari bassorilievi nel capoluogo emiliano installati in memoria di alcune porte abbattute. Sempre nella sua città natale esegue un’opera, di apprezzabile raffinatezza tecnica. Si tratta di un prezioso lampione liberty incastonato nel Palazzo di Re Enzo, all’angolo tra via Rizzoli e piazza del Nettuno.
Per il monumento ai Caduti della prima Guerra mondiale di Adria, realizza nel 1928 i due leoni collocati alla porta d'ingesso e il Pilone portabandiera: Vittoria alata, alta cm 250, il monumento viene inaugurato nel 1931.
Sempre ad Adria realizza la statua posta al centro della fontana posta nei Giardini Scarpari. Realizza inoltre decorazioni e stucchi per il Teatro Comunale, e anche nella Cattedrale è presente l’opera: Angelo portalampada in bronzo, è posto davanti all’altare della Madonna del Rosario. La realizzazione di questa statua raffigurante l’angelo avviene nel 1943 come voto per accelerare il ritorno dalla guerra dei giovani soldati adriesi. Per la Chiesa di San Giovanni, invece, il Samoggia realizza un bassorilievo in gesso di grandi dimensioni raffigurante il Battesimo di Gesù. Si annoverano, inoltre, nella stessa chiesa, i quattro tondi con rilievi in gesso raffiguranti gli Evangelisti. Anche il decoro con gli stemmi dei Vescovi che si sviluppa intorno alle pareti sembra sia opera dello stesso artista.
Bibliografia:
2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume II, M-Z, Adarte, p. 837.