Gian Carlo Riccardi (1933-2015)
Nato a Frosinone nel 1933, è stato un artista capace di attraversare numerosi campi espressivi come il teatro, la pittura, la scultura, la scrittura e la musica. Gian Carlo Riccardi è stato definito dal critico d’arte Enrico Crispolti un “artista multimediale” per la sua versatilità e la sua capacità di muoversi agilmente tra diversi ambiti creativi, resistendo a ogni tentativo di classificazione a correnti o movimenti precisi. Riccardi ha esordito negli anni ‘60 come caricaturista per riviste di satira politica come l’Estro e Il Travaso delle Idee e al tempo stesso ha lavorato presso la Rai come assistente scenografo di Carlo Cesarini da Senigallia. Ha completato contestualmente la sua formazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Roma diplomandosi in Scenografia e successivamente in Regia Teatrale e Cinematografica al Centro Sperimentale di Roma. Riccardi ha collaborato contemporaneamente con i maggiori esponenti dell’Avanguardia Teatrale Romana degli anni ‘60, come Carmelo Bene, Memè Perlini, Pippo Di Marca, Mario Ricci, Giancarlo Nanni, Filippo Torriero e contribuito alla fondazione del Teatro La Fede, a Roma, sede del Gruppo Space Re(v)action e del Gruppo Teatro Laboratorio Arti Visive a Frosinone. Durante gli anni ‘70 e ‘80 ha frequentato artisti e scrittori come Alberto Moravia, Cesare Zavattini, Libero De Libero, Umberto Mastroianni e Mario Lunetta. I suoi lavori sono stati esposti in occasione di personali e collettive in Italia e all’estero. Gian Carlo Riccardi è stato, inoltre, autore di testi di narrativa e di sceneggiature. È scomparso nella sua città natìa nel 2015. Di lui si sono occupati e hanno scritto critici e scrittori come Angelo Maria Ripellino, Elio Pagliarani, Nello Ponente, Vito Riviello, Giovanni Gigliozzi, Filiberto Menna, Domenico Purificato e André Pieyre de Mandiargues.