Raphaël Antonietta Mafai

scultrice pittrice
Kaunas (Lituania), 29 luglio 1895 - Roma, 5 settembre 1975

Antonietta Raphael, figlia del rabbino Simone, era nata a Kovno, in Lituania, nel 1895. Nel 1924, dopo Londra, Parigi, Monte Carlo e Nizza, giunge a Roma. Nel 1925 si unisce a Mafai dal quale ha tre figlie. Con Mafai, Scipione e Mazzacurati costituisce il sodalizio "di via Cavour" secondo il fortunato battesimo di Longhi. La sua prima esposizione è del 1929, alla Prima Mostra del Sindacato Fascista degli Artisti, al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 1930 ritorna a Parigi insieme a Mafai, quindi è a Londra dove incontra nuovamente Epstein. Tra il 1939 e il 1943, dopo aver esposto alla VII e all'VIII Sindacale romana, per sottrarsi alle discriminazioni razziali, è a Genova. Dopo la guerra, rientrata a Roma, espone alla Quadriennale e alla Biennale di Venezia. Nel 1952, tiene un’antologica di pittura e scultura alla Galleria dello Zodiaco, presentata da Virgilio Guzzi, e un lungo saggio di Valentino Martinelli sulla rivista "Commentari". Da questo momento, è un susseguirsi di mostre personali e collettive in Italia e all'estero e un largo consenso critico. Muore a Roma il 5 settembre 1975.

Dal 5 luglio al 30 settembre 2003 viene ricordata a Matera con la mostra: Antonietta Raphaël. Opere dal 1933 al 1974, a cura di Giuseppe Appella, Fabrizio D'Amico, Netta Vespignani, che comprende oltre cento opere: 65 sculture datate 1933-1968 e 45 disegni datati 1911-1974.


Bibliografia:

1946 - Premio di Scultura della Spiga, catalogo mostra, Milano, Galleria della Spiga, maggio - giugno, pp. 66/67.

1971 - Marzio Pinottini, Scultura di Raphaël, con scritti di Roberto Longhi, Cesare Brandi e Carlo L. Ragghianti, Milano, All'Insegna del Pesce d'oro, pp. 294.

1983 - Catalogo della Grafica Italiana n. 13. Milano, Mondadori, p. 153.

1989 - Renata Stradiotti, a cura di, Dai Neoclassici ai Futuristi ed oltre, catalogo mostra, Brescia, Santa Giulia, novembre - gennaio 1990, p. 148.

2003 - Antonietta Raphaël. Opere dal 1933 al 1974, a cura di Giuseppe Appella, Fabrizio D'Amico, Netta Vespignani, Roma, Edizioni della Cometa, pp. 192.

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