Pajetta Pietro

pittore
Serravalle di Vittorio Veneto TV 22 marzo 1845 (1844) - Padova 10 aprile 1911

Figlio di Paolo, paesaggista e decoratore, vestì giovanissimo l’abito ecclesiastico, ma nel 1862 si arruolò nell’esercito italiano e, grazie all’aiuto del generale Enrico Cialdini, poté frequentare l’Accademia di belle Arti di Bologna per due anni.

In seguito lavorò ad Alessandria come fotografo e disegnatore meccanico del genio militare.

Nel 1872 riuscì a partecipare all’Esposizione di Treviso, con Bolla di sapone; Visita in città, La mattina.

Lasciato l’esercito, visse a Piacenza, a Treviso e a Padova. Espose assiduamente a Torino: 1869,L’effetto del vino; 1870, Il tacchino, Il pittore; 1898, Le gioie della famiglia, a Roma: Galleria Nazionale d’Arte Moderna; a Milano: 1880, Idillio campestre, La roca de la nona; 1884 Nei campi, Nunc et semper; 1895, Gentilezze rusticane; a Roma: 1883, La preghiera: e a Venezia: 1887 Armonie, Mercato delle pignatte; 1897, Bagno improvvisato.

Nel 1881 inviò a Milano Requies e I vagabondi; nel 1883, a Roma, La preghiera e Nono no xè sì bon, e a Venezia, Unico patrimonio; al Palazzo di Cristallo di Londra, nel 1884, varie opere che gli fruttarono una medaglia d’argento; nel 1893, a Milano, Ammalato, premiato con medaglia d’oro.

Nel 1895 figura alla Prima Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con i dipinti: Unico patrimonio, Un contratto.

Nel 1898, a Torino, Paesaggio e Le gioie di famiglia, quest’ultimo premiato con l’assegno Levi ed acquistato dal Ministero dell’Istruzione Pubblica per la Galleria d’Arte Moderna di Roma; nel 1900, a Verona, Stalla di buoi; nel 1902, alla Quadriennale di Torino, Stalla, Preghiera e Angelo custode; nel 1904, a Padova, il bozzetto del quadro Follie e Testa di donna.

Nel 1906, all’Esposizione per l’inaugurazione del nuovo Valico del Sempione, espose a Milano, Mostra Nazionale di Belle Arti, La preghiera e il Ritratto del musicista Cesare Pollini di Padova; A Padova nel 1908, espose San Sebastiano e Al pascolo;
Nel 1909, a Monaco, Fiori selvatici, e nello stesso anno fu invitato ad esporre al Salone di Parigi.

Fu anche ritrattista: Cardinale Callegari, Padova, seminario vescovile; Ritratto del maestro Cesare Pollini, esposto a Milano nel 1906, Caterina Boccaloni nobile Malaspina; Il monsignor Pietro Balan e L’astronomo Sacchi.

Decoratore di briosa vena settecentesca: Fanciulla sull’altalena , Allegoria della Primavera, 1900, Villa Contarini Camerini a Piazzola sul Brenta, Padova, il soffitto della chiesa di San Giovanni Ilarione sopra Vicenza; le decorazioni della villa Valduga a Feltre; gli affreschi nel Duomo di Padova e in una villa di Vittorio Veneto.

È autore di opere di soggetto religioso: 1905, chiesa di Sant’Agostino Arcella, Padova.

Fu noto soprattutto per le scene di genere ispirate a episodi di vita contadina, colti con delicato realismo: Scena campestre, Un contratto, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro.

Bibliografia:

1895 - Prima Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 119.

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